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Il Waterfront del commercio

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lungomareDel Piano regolatore di Catania da tempo non se ne sa più nulla. In Città, però, assistiamo a una miriade di “piccoli” interventi, che producono nuove costruzioni e modificano, di fatto, il territorio. Senza un’idea, un disegno complessivo, Catania “cresce”.
Ma tutto ciò, evidentemente, non è sufficiente a soddisfare la fame speculativa e, infatti, si preparano, senza tanti clamori, interventi ben più significativi.
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Ecco quanto denuncia CittàInsieme con un comunicato del 14 luglio 2009.
“Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo. Chi l’avrebbe mai detto che sotto un tale fluido ed innocuo appellativo si nascondesse l’ennesimo grande sacco di Catania? Agli inizi degli anni 2000 l’allora sindaco Scapagnini parlava di “waterfront” per indicare di voler consegnare ai cittadini catanesi, ed ai pedoni in particolare, la fruibilità della costa del lungomare di Catania spostando la viabilità veicolare a monte. Si parlava ….. appunto.
Adesso ci troviamo a leggere un’inchiesta a firma di Antonio Condorelli e pubblicata l’8 luglio sul giornale “Quotidiano di Sicilia” in cui si denuncia che sotto il sopracitato appellativo si nascondono « 400 mila metri quadri di sbancamento a 10 metri sul livello del mare, 56 mila metri quadri di centro commerciale e 48 mila mq di parcheggi a pagamento spalmati tra una strada che doveva essere una via di fuga antisismica e un pezzo di costa lungo 1200 metri, in concessione per 38 anni ad un gruppo imprenditoriale».
Su “La Sicilia” dell’11 luglio vi è un comunicato stampa di Orazio Licandro (componente segreteria nazionale del PDCI) che denuncia con molta determinazione tale scempio annunciando una conferenza stampa in cui porterà a conoscenza di “documenti” in suo possesso.
Il progetto, a quanto pare, è già in avanzato stato di esecuzione: è stato nominato il R.U.P, vi sono già le imprese aggiudicatrici (tra queste – si legge sempre nell’articolo – Vittorio Casale, immobiliarista di fiducia di Giovanni Consorte, e persino Luigi Rendo).
E noi cittadini che ruolo abbiamo avuto in tutto questo? Chi ci ha informati? Chi ha chiesto il nostro parere? In quale luogo pubblico si è discusso di questo progetto? Il Consiglio Comunale, quale massimo organo rappresentativo dei cittadini catanesi, perché non è mai stato convocato per discuterne?
Siamo trattati, noi catanesi, come delle comparse e ci sentiamo come stranieri a casa nostra. Pretendiamo delle risposte esaustive ed immediate da parte del Sindaco di Catania e dell’Assessore all’Urbanistica. Pretendiamo che il nostro bellissimo lungomare non si riempia di cemento ma che possa essere, invece, sempre più, meta di passeggiate tra viali alberati, giardini, bambinopoli.
Contro l’ennesimo scempio della città vogliamo quindi lanciare un appello:
1) Ai “media” locali e nazionali, affinché si facciano carico di questa vicenda per non farla cadere nell’oblio;
2) Ai cittadini ed alle associazioni di Catania, perché si uniscano al nostro grido di indignazione.
3) Ai Consiglieri Comunali di Catania, affinché si adoperino per conoscere tutti gli aspetti del progetto ed aprire un dibattito pubblico nella città.
CittàInsieme da parte sua non resterà a guardare. Se il silenzio tipico delle istituzioni di questa città continuerà ad incombere anche su questa vicenda, scenderà in piazza e vi rimarrà ad oltranza. E coinvolgerà tutti quei cittadini e quelle libere associazioni che hanno davvero a cuore il bene di questa città”.

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