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Un prete di frontiera e un'inchiesta della magistratura

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100219 solidali-colpevoliUna chiesa così sarebbe di sicuro piaciuta a Cristo. Lui, dal tempio, cacciava i mercanti, non i migranti.
La Chiesa di Bosco Minniti, a Siracusa, è una chiesa ma anche una mensa e un dormitorio per diseredati. Al posto dell’altare una tavola grande come l’accoglienza. Intorno un centinaio di immigrati di ogni nazionalità che la sera dormono per terra con i sacchi a pelo o sulle panche accostate, l’una accanto all’altra. Alle pareti, insieme ai santi dell’Europa, le immagini dell’Africa, i simboli di diverse religioni. Lì, ultimamente, sono arrivate decine di immigrati, stavolta non dal mare, bensì in fuga da Rosarno.
Ora su questa parrocchia di frontiera e su padre Carlo D’Antoni si addensano i sospetti della magistratura che ha disposto l’arresto del sacerdote con l’accusa pesante di associazione per delinquere: avrebbe fatto parte di una banda che rilasciava ai clandestini falsi attestati in base ai quali ottenere i permessi di soggiorno. L’organizzazione avrebbe avuto il proprio centro operativo proprio nella chiesa di Bosco Minniti. Il clan, secondo l’accusa, avrebbe gestito la permanenza in Italia di cinesi e nigeriani, rilasciando, dietro lauti compensi, i documenti falsi necessari per ottenere i relativi permessi di soggiorno, tanto da diventare un punto di riferimento a livello nazionale per i clandestini provenienti da diverse parti d’Italia.
100219 extracomunitariCosa può essere accaduto? Che padre Carlo abbia aiutato i migranti e qualcun altro, a sua insaputa, abbia pensato di lucrarci?  Nei prossimi giorni la magistratura accerterà i fatti. E’ certo -secondo quanto riferisce un operatore della chiesa di Bosco Minniti- che “padre Carlo nei giorni scorsi aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica e al Questore di Siracusa per quello che riteneva un sospetto atteggiamento ostile dell’ufficio immigrazione”.  Secondo La Repubblica “per ora permane la certezza che padre Carlo, in passato, aveva provato in più occasioni, a denunciare alla Procura della Repubblica le condizioni disumane nelle quali centinaia di uomini e donne sono costretti a vivere. Come ogni anno, infatti, nel periodo di marzo gli immigrati si dirigono verso la Sicilia per la raccolta nei campi. Invadono le campagne di Cassibile e di Pachino”.
100219_padre_carlo_dantoniAccanto al sacerdote è sceso in campo, intanto,  un popolo, associazioni, Agire Solidale, Amnesty International, ARCI, Associazione La Nereide, Tribunale Diritti del Malato, Centro Sociale Culturale Pio La Torre, Cittadinanzattiva, Comitato 100 donne, Emergency, Arcisolidarietà , Libera Siracusa, Arciragazzi, Jamii onlus, Stonewall GLBT, Legambiente, Rete antirazzista catanese; e ancora società civile, cittadini, fedeli, volontari, la Curia di Siracusa, testate giornalistiche, on line e non, politici, migranti. Moltissimi avvocati si sono fatti avanti per difendere padre Carlo. E sicuramente abbiamo dimenticato qualcuno. Da quando si è saputa la notizia si moltiplicano i comunicati di solidarietà, le manifestazioni, i cortei, i gruppi di preghiera e via crucis.
Per saperne di più ecco alcuni dei tanti siti con i quali potete collegarvi.
giornale di siracusa: l’ inchiesta-su-padre-carlo-passa-a-napoli-stranieri-in-piazza-per-lo-sciopero-giallo
giornale di siracusa: la-solidarieta-a-padre-carlo-d’antoni
Corriere della sera: siracusa-permessi-clandestini-arresti
terrelibere.it: padre-carlo-d’antoni-delitto-di-solidarieta
siciliainformazioni.com: padre-carlo-d’antoni-considerato-parroco-frontiera
http://www.ucuntu.org
siracusaweb.com: comunita-bosco-minniti-appello-del-parroco

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