Comitato Porto del Sole su recenti posizioni assunte da Italia Nostra

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Comunicato Stampa
La cronaca cittadina informa che la sezione locale di Italia Nostra, la nota associazione ambientalista, ha scelto di dissociarsi dalle altre associazioni in ordine compatibilità ambientale del porto turistico “Acqua Marcia”. Un porto insediato sulla foce del Torrente Acquicella così come risulta dal progetto esaminato in Conferenza dei Servizi del lontano 2001 ma respinto per il suo contrasto con la legge di tutela ambientale “Galasso” e per la difformità con il piano regolatore portuale ancora oggi vigente.
Già prima di tale esame del 2001, il 19.10.98 prot.126, Legambiente aveva denunciato il rischio di progetti “turistici” sul Torrente Acquicella.
Successivamente il 14.03.06, la stessa Italia Nostra – Consiglio Regionale, ricordava che nessuna delle prescritte VIA-Valutazioni di Impatto Ambientale, peraltro tuttora mai eseguite, potesse permettere insediamenti sul suddetto Torrente.
Ancora il 14.12.2006 LIPU e WWF denunciavano alla città il conflitto del porto turistico oggi ricondotto ad “Acqua Marcia” con la legge “Galasso”.
Il 14 Dic. 2007 la Federazione dei Verdi di Catania denuncia alla città le possibili violazioni “anche di natura penale” dei vincoli di cui alla legge 8/8/1985 n.431 e D.L. n.112 del 1998.
L’ 11.12 2009, Italia Nostra – Consiglio Regionale, Legambiente e LIPU hanno denunciato alla Autorità Giudiziaria lo spostamento degli argini del Torrente Belici in Mussomeli.
Sorprende pertanto che oggi si ignori l’orientamento espresso da tutte le associazioni ambientaliste e perfino dagli enti ed uffici geologici preposti all’esame del Torrente Acquicella che Italia Nostra a Catania, assume di volerlo difendere per la sua “salvaguardia”, “valorizzazione” e “recupero” attraverso la sua “irreggimentazione” o spostamento degli argini che abbia voluto intendere.
Cosa abbia indotto Italia Nostra catanese a preconizzare che le Valutazioni di Impatto Ambientale ancora da eseguire permetteranno una tale “irreggimentazione”, resta al momento un mistero.
Così come è un mistero il dichiarato “restauro ambientale ” del torrente che dovrebbe avvenire non certo con piante e fiori ma solo per “merito” del cemento necessario alla auspicata “irreggimentazione”.
Un ultimo commento merita quanto detto in favore del porto turistico “Acqua Marcia” “l’opera va incontro alla nota domanda di portualità turistica a Catania” che presuppone l’ignoranza che il porto di Catania, il più grande di Sicilia dopo Augusta, avrebbe potuto e dovuto da decenni accogliere al suo interno migliaia di nuovi posti barca assecondando decine e decine di ditte, enti ed associazioni senza favorire un unico ed indisturbato gestore di “portualità turistica” e senza alcuna nuova colata di cemento.
In particolare il costosissimo cemento del prolungamento della diga foranea, privo delle Valutazioni di Impatto Ambientale di Legge; una protezione dai marosi oggi rivelatosi a principale beneficio del porto “ Acqua Marcia ” ma a tutto danno delle moderne navi da crociera il cui ingresso al nostro porto della nostra Città è impedito dai fondali stoltamente insabbiati da tale prolungamento abusivo, oppure, l’altro costosissimo cemento del tutto inutile di una darsena traghetti che separerà irrimediabilmente Catania dalla sua unica via di sviluppo rimastale: il turismo sulla plaia.
Tenuto conto che, quanto sopra, è già a conoscenza delle autorità politico-istituzionali, dell’autorità portuale, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni onlus nonché del Ministero dell’Ambiente – Servizio Valutazione Impatto Ambientale, si presume che anche l’autorità giudiziaria possa, per atto dovuto, valutare la legalità dei passaggi, al fine di garantire il rispetto delle leggi che tutelano l’ambiente e lo sviluppo socio-economico compatibile con un territorio che per posizione geografica, storia e cultura deve trovare la sua ricchezza nel turismo e nella piena valorizzazione e fruizione dei beni culturali patrimonio della città. N.B.: da una corretta gestione portuale potrebbero nascere migliaia di nuovi posti di lavoro. Cosa che approfondiremo in appresso.
Per il COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLE, Iniziativa di partecipazione democratica per la rinascita di Catania e del nostro Porto
Catania, 03.02.2010  Il portavoce Rosario Rigano

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