Il "vizio della memoria", ricordo di Falcone, Borsellino e vittime della mafia

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_P1030897_320Molti giovani, alcuni non ancora ventenni. Ragazzi che della morte di Falcone non possono avere una memoria personale, proprio per la loro giovane età. Eppure hanno sentito l’esigenza di essere presenti anche loro, insieme a chi ricorda bene quei giorni per averli vissuti. Qualcuno ha saputo trasmettere a questi ragazzi il senso della memoria, il senso di vite e di morti come questa. La famiglia, la scuola, l’associazionismo riescono quindi ancora a trasmettere valori. E questo è un motivo di speranza.
In particolare, per questo momento di incontro dobbiamo ringraziare i giovani di Città Insieme, che ormai tradizionalmente ripropongono in questa giornata un’occasione di ripensamento, con canzoni, passi recitati e soprattutto filmati che hanno ancora la forza di emozionarci e di commuoverci.
Non è un caso che ai margini della folla, assiepata attorno alla scalinata del palazzo di giustizia, ci siano i banchetti di molte associazioni catanesi. Le associazioni antimafia, innanzi tutto, da AddioPizzo all’ASAAE, a Libera che propone in vendita le marmellate e l’olio prodotti dalla nascente cooperativa di contrada Casa Bianca. Non è stata ancora formalizzata la nascita della cooperativa, ma già i suoi componenti hanno concluso il corso di formazione e lavorano sul terreno, hanno raccolto le arance e preparato le marmellate e mostrano fieri le bottiglie in cui si legge “Dalle terre liberate dalla mafia”.
Assediato il banchetto in cui si firma per i referendum a favore dell’acqua pubblica, uno dei temi oggi più sentiti, una delle battaglie che sta ottenendo più consensi. Una battaglia di civiltà e di giustizia sociale. Anche alcuni gruppi di studenti hanno montato i loro banchetti e preparato dei volantini. C’è voglia di partecipare, di fare sentire la propria presenza.
Proprio ai giovani erano rivolte le parole del giudice Caponnetto riportate in un volantino preparato e diffuso dall’ ANPI, “Ragazzi godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare, di agire da uomini liberi e consapevoli.”

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