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Indagato Ciancio per concorso in associazione mafiosa

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Il Fatto quotidiano è uscito per primo e la notizia è rimbalzata subito con enorme clamore in città e nel Paese: il potente editore e direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo, è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Procura della Repubblica di Catania. L’inchiesta sull’imprenditore catanese, ex presidente della Fieg e consigliere d’amministrazione dell’Ansa, fa riferimento ad episodi e fatti non recenti, alcuni già riportati da Report nel marzo del 2009, cui adesso si aggiungerebbero nuovi elementi sulla base delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
Tra i fatti precedenti, la costruzione di un centro commerciale a Catania. Nel fascicolo, aperto all’inizio dello scorso anno, sono confluite anche dichiarazioni di Massimo Ciancimino sull’acquisizione di una quota del pacchetto azionario del Giornale di Sicilia di Palermo da parte di Mario Ciancio; nella trattativa avrebbe avuto un ruolo l’ex sindaco del capoluogo regionale siciliano.
I giudici indagherebbero anche sulla presunta mediazione di Santapaola nella restituzione all’editore di oggetti d’arte che gli erano stati rubati. La Procura sta valutando altresì la pubblicazione sul giornale di Ciancio di un comunicato sulla nomina del nipote incensurato del boss Ercolano alla guida della sezione catanese della Federazione autotrasportatori e di una lettera inviata dal carcere duro da Vincenzo Santapaola, figlio del capomafia Benedetto.
La Procura di Catania non tace ma non acconsente. “Le notizie sulle inchieste non si commentano, perchè coperte da segreto istruttorio”, ma per evitare che “il silenzio possa essere scambiato per reticenza” la Procura di Catania ha confermato l’esistenza di un’inchiesta su un centro commerciale nel capoluogo etneo “al quale era interessato anche Mario Ciancio”.
“L’inchiesta è alla battute conclusive. La diffusione di notizie riferite a soggetti bene individuati – si legge in una nota – creano in genere imbarazzi negli uffici della Procura perchè la legge non consente nè di confermarle nè di smentirle, posto che siamo tenuti al segreto investigativo in considerazione del quale al silenzio non può essere attribuito alcun significato”.
“Comunque va detto che appartiene alla normalità delle Procure l’avvio di indagini allorchè si ha notizia di fatti che, anche solo in linea teorica, possano interessare la giustizia penale – si legge ancora nella nota – e allo svolgimento delle indagini consegue l’obbligo di legge della iscrizione dei nominativi ai quali l’indagine è riferita, senza che pertanto possano trarsi conclusioni fino a che l’indagine stessa non è conclusa”.
“Comunque per evitare silenzi che verrebbero bollati come ‘imbarazzate reticenze’ possiamo dire che, ad esempio, è in corso un’indagine sul centro commerciale Auchan al quale era tra gli altri interessato anche Mario Ciancio – conclude la nota della Procura di Catania – indagine quella quale si è interessata nel 2009 la trasmissione Report, che è alle sue battute conclusive e che è prevedibile avrà la sua conclusione nei primi mesi del 2011″.
Mario Ciancio ha immediatamente replicato: “Nessuna novità rispetto alla trasmissione “Report” di un anno e mezzo fa, per la quale ho da tempo proposto una causa risarcitoria innanzi al Tribunale di Roma. A l’originale titolo calunnioso (“Odore di mafia per Mario Ciancio 
il più potente editore siciliano”, n.d.r.), Il Fatto Quotidiano ripropone le stesse, trite falsità e insinuazioni. Se gli autori dell’articolo avessero letto tutti gli atti e i documenti che ho depositato davanti al Tribunale di Roma, avrebbero appurato che non ho mai commesso alcun illecito. Evitando, così, una nuova diffamazione in mio danno. Per la quale mi riservo ovviamente ogni opportuna azione. Quanto alla presunta indagine penale, se davvero esistente, ne attendo fiducioso l’esito”.
Nessun commento, invece, da parte della redazione de La Sicilia che , pure, ha discusso la notizia in una lunga, travagliata assemblea.
IL FATTO QUOTIDIANO 30 nov:  Odore di mafia per il piu potente editore siciliano
LA REPUBBLICA 30 nov : mafia:_indagato_l’editore_Ciancio
La replica di Mario Ciancio su La Sicilia di mercoledì 1 dicembre

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