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Concorso presidi, una sanatoria non si nega a nessuno

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A leggere i verbali della seduta della Commissione Istruzione del Senato che ha approvato, in sede deliberante, il ddl che sana il concorso per dirigenti scolastici, nonostante le reiterate sentenze del C.G.A. ne annullino l’efficacia (vedi l’ultimo degli articoli su ARGO), sembra che si stia parlando della riforma epocale che dovrebbe risolvere i più gravi problemi della scuola… e del Paese.
Già il titolo “ddl per la salvaguardia del sistema scolastico siciliano” fa pensare che si stia procedendo a difendere non già la funzione acquisita con una procedura che fa acqua da tutte le parti, bensì il “sistema scolastico siciliano”. Ci viene da chiedere: da chi lo si vuole difendere? Forse da chi ha fatto ricorso ed ha visto il proprio diritto riconosciuto da più sentenze del C.G.A. e del Consiglio di Stato?
Eppure il consenso al ddl è stato pressocchè unanime. Ricordiamo che alla Camera tra i firmatari c’erano tutti, Lega e IDV compresi. A proposito della posizione dell’Italia dei Valori, forse è il caso di notare che in precedenza aveva presentato una serie di interrogazioni (fra cui BorghesiScilipoti), e che non ha mai esplicitato alcun cambiamento di posizione.
Poi, le dichiarazioni di chi ha proposto il DDL (On.le Siragusa del PD): “Con questa legge abbiamo cercato di garantire la composizione del complesso quadro di regole costituzionali, diritti personali ed interessi pubblici in gioco in questa vicenda cercando di garantire il rispetto delle sentenze e della Costituzione e la funzionalità del sistema scolastico siciliano”.
Non ci pare che si siano rispettate le sentenze che annullavano il concorso, i diritti personali di chi aspirava ad avere un concorso che rispettasse le norme che ne garantiscono l’imparzialità e la trasparenza, i principi costituzionali che vogliono il rispetto delle procedure quando ci sono da occupare funzioni pubbliche. Eppure “E’ a tutti noto – si legge in un articolo a firma Polibio su Aetnanet – che è impossibile ‘garantire l’anonimato’ degli elaborati, per il semplice fatto che molti elaborati sono stati resi noti anche attraverso strutture e forme pubbliche”.
Ancora più esplicita la senatrice Serafini del PD che parla di “sanare un’ingiustizia”, di “clima d’inquietudine nell’intero sistema scolastico siciliano, cui è indispensabile porre rimedio restituendo fiducia nelle istituzioni”. Ma che fiducia si può avere nei confronti di Istituzioni avvezze a emanare leggi sanatorie? a formulare leggi-provvedimento che modificano nei fatti le norme concorsuali e sanano gravi irregolarità già riconosciute con sentenze?
E ancora la senatrice Serafini (quando si dice che le parole hanno un peso…), questo ddl “conferendo certezza alla direzione di numerosissimi istituti scolastici siciliani” rappresenta un primo passo per la riduzione del divario tra nord e sud riguardo al tempo pieno, all’elevato tasso di dispersione scolastica, all’inadeguatezza degli edifici e all’insufficienza delle scuole per l’infanzia. Tralasciamo di considerare quanto sia ingiusto mantenere una graduatoria con evidenti limiti di legittimità a scapito di coloro che ne sono stati esclusi, ma non ci pare che la certezza alla direzione degli istituti sia preclusa con il mantenimento degli attuali dirigenti fino a completamento del concorso.
Anche il senatore Asciutti del PDL esprime soddisfazione per l’intento condiviso di “superare un’ingiustizia che riveste carattere nazionale”.
Per evitare di aggiungere solo parole a parole, ricordiamo alcune questioni non meramente procedurali, ma sostanziali, relative all’espletamento del concorso e alla correzione degli elaborati scritti:

  • Meno di 3 minuti, in media, per correggere un elaborato;
  • Nessun segno che indichi gli errori e le evidenze per il giudizio;
  • Nessuna griglia di correzione, nonostante fosse esplicitamente richiesta dal bando.

Rimandiamo inoltre ai precedenti articoli apparsi su questo sito che hanno posto l’attenzione sui problemi evidenziati dalle sentenze del Consiglio di Stato e da indagini parlamentari
Ancora in corso la discussione sulle tre tipologie di intervento previste dal ddl:

  1. i 426 dirigenti che alla data di entrata in vigore della legge prestano servizio con funzioni di preside sosterranno una prova scritta sull’esperienza maturata nel corso del servizio;
  2. i candidati inclusi in graduatoria e non ancora assunti, sosterranno una prova scritta su un progetto elaborato su un argomento tra quelli che sono stati svolti nel corso di formazione;
  3. per i candidati che hanno partecipato alle prove scritte, la rinnovazione della procedura concorsuale consisterà in una nuova valutazione degli elaborati. A costoro sono riservati i posti che si renderanno vacanti e disponibili negli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012 nella Regione Sicilia)

Pasquale Almirante fa notare come il primo punto abbia in sé “i crismi del ridicolo perchè si tratta di un compito che si può benissimo fare a casa e poi ricopiarlo nel corso degli esami, visto che è nota la traccia”.
Per saperne di più, su cosa possa accadere, ora che il Presidente della Repubblica ha già promulgato la legge, leggi l’articolo già citato di Polibio su Aetnanet, dove si ipotizza un “ricorso alla magistratura amministrativa, promuovendo la questione di legittimità costituzionale. Ricorso che, quale che sia la procedura che sarà adottata […] potrà essere trattato anche dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia. Il ricorso col quale viene sollevata la questione di legittimità costituzionale, se accolto, potrebbe portare anche ad un’ordinanza di sospensiva”.
Sull’argomento leggi l’articolo da Il fatto quotidiano Da tutti i partiti una legge ad presidem che riporta una intervista a Valeria Mendola, “una delle ricorrenti più impegnate”, che dichiara “con una leggina sostenuta da parlamentari di tutti i partiti si chiede una sanatoria delle posizioni di chi ha superato le prove senza alcun criterio di merito”.
Una analisi diversa è invece sostenuta da Salvatore Indelicato della Dirpresidi che, proprio in ragione dell’approvazione del ddl, non ha condiviso l’operato dell’USR che non solo “non sospende e non revoca il precedente provvedimento del Commissario ad acta per la rinnovazione del corso-concorso… ma addirittura insiste nel perfezionare una procedura che alla luce dei fatti parlamentari intervenuti è priva di ogni senso giuridico e amministrativo”. Da precisare che solo dopo diversi giorni l’USR ha provveduto alla sospensione. In un altro intervento Indelicato richiama i proclami di Saddam Hussein per ironizzare su chi nega la sconfitta e in un più recente comunicato, critica l’operato del Consiglio di Giustizia Amministrativo siciliano per aver preso, sin dall’inizio della vicenda, “una piega netta e incomprensibile di ingiusta penalizzazione a sfavore dei 416 presidi… arrecando un pregiudizio alla scuola siciliana, senza alcun valido motivo di natura giuridica; e intendiamo riferirci alla giurisprudenza consolidata che esclude l’estensione “erga omnes” di un pronunciamento che invece andava ristretto e limitato solo a favore di due ricorrenti”
Vedi anche il servizio sul TG de La7 di Mentana (dopo 16 min e 45 sec.) e il relativo commento a firma Polibio su Aetnanet
Leggi su Argo gli articoli correlati Concorso truccato, preside occupato,   Concorso a preside: tutto da rifare?,   Concorso presidi, un passo avanti per la legalità,   Concorso presidi, una storia infinita?,  Concorso presidi, una questione di civiltà giuridica

5 Comments

  1. L’On. Bersani, la Costituzione più bella del mondo e i presidi siciliani.
    Come capita di questi tempi ci si imbatte spesso in dichiarazioni roboanti, in prese di posizione, in proteste ed opinioni al limite dell’insulto e dell’oltraggio. Non è certamente il caso dell’On. Bersani, segretario del Partito Democratico, il quale in bella mostra, nel corso della trasmissione di Fazio e Saviano, ha affermato, leggendo il suo elenco, che “la nostra Costituzione è la più bella del mondo”.
    E’ stato applaudito dal popolo acquattato in platea e sono certo che in molti dei “credenti”, degli “illusi” del popolo sotterraneo della sinistra che si commuove ancora sentendo queste affermazioni, si sia levato un “Sì” di unanime consenso.
    Peccato, però, che alle parole roboanti dell’illustre segretario del Partito Democratico non corrispondano assolutamente i fatti. La Costituzione, dal medesimo osannata, infatti, è stata poi stuprata e vilipesa dall’azione dei parlamentari del suo gruppo (con la sua ovvia complicità) che per salvaguardare non l’interesse generale dello Stato, dei suoi principi e delle sue regole, ha preferito dare corpo all’interesse di 426 soggetti che dopo essere stati “sorteggiati” in un concorso pubblico, annullato dalla magistratura, e solo in virtù di tale sorteggio (visto che, come dichiarato dal Consiglio di Stato, nessuna valutazione delle prove poteva essere effettuata in un tempo così risibile) dichiarati “vincitori”, ha proposto, tramite una sua deputata, una legge palesemente incostituzionale che viola il principio della separazione dei poteri; il principio di uguaglianza; il principio della giurisdizione; il principio di imparzialità dell’azione dell’amministrazione; il principio di buona amministrazione etc. etc. etc.
    A questo punto è lecito chiedersi a quale Costituzione si riferiva l’On. Bersani? Forse a quella Costituzione che viene violata quando le leggi ad personam vengono proposte nell’interesse dell’On. Silvio Berlusconi?. Ma non è la stessa Costituzione che è stata violata dalla cosiddetta legge salva presidi siciliani congelati? Allora perché l’On. Bersani ed il suo gruppo gridano allo scandalo, nel primo caso e, poi, si comportano né più né meno come i deputati del PDL?
    Ma vi è di più, La legge che ha proposto la sinistra, quel PD che si indigna, è stata sottoscritta da tutti i partiti, anche dall’Italia dei Valori tra i cui esponenti di spicco c’è un certo Di Pietro che da ex magistrato ed autore di un libro sulla Costituzione, non può averne dimenticato i principi.
    Vani sono stati gli appelli al Presidente della Repubblica che, per vero, nulla può contro lo strapotere del Parlamento. Si, certamente, avrebbe potuto rifiutarsi di firmarla e lo avrebbe fatto se il provvedimento sottoposto al suo vaglio non avesse avuto quella maggioranza bulgara. Infatti, in caso di rifiuto il Parlamento avrebbe riproposto la norma negli stessi termini e lo avrebbe obbligato alla firma generando un’evidente situazione di conflittualità che l’intelligenza politica del Presidente ha certamente voluto evitare.
    Da più parti si sono sentiti squilli di tromba ad annunziare la vittoria. Brindisi e spumante a fiumi, tartine e sorrisi a 32 denti tra i “graziati”. Ma si tratta di vera “grazia” o piuttosto di una vittoria di Pirro?
    Ritengo che l’azione non si sia ancora conclusa. La legge sarà oggetto di impugnazione dinanzi alla Corte costituzionale che come è noto ha rilevato la incostituzionalità di provvedimenti ben più importanti e blasonati promulgati regolarmente dal Presidente della Repubblica.
    Certamente sarebbe il caso che l’On Bersani per un fatto di dignità di ordine politico eviti per il futuro di fare affermazioni come quella sopra riportata, perché non sempre la sinistra è credulona. Consiglierei, quindi, all’On. Bersani nel caso in cui volesse ripetere simili affermazioni di farlo magari in una Pub, o in una bettola, dove tra il fumo, i miasmi e l’alcol potrebbe trovare ancora qualcuno disposto a credere alle sue affermazioni.
    Continui pure così On. Bersani e vedrà il successo che avrà alle prossime elezioni. Quando un partito smarrisce la propria dignità che trova fondamento nel rispetto dei principi dello Stato non ha più alcun titolo e diritto a rappresentare i cittadini.
    Giuseppe D’Urso

  2. Un cibo congelato va prima scongelato a temperatura ambiente o,in caso di eccessivo caldo,in frigo.Lo scongelamento,di per se,con la perdita di acqua,fa si che molte sostanze nutritive si perdano con il ghiaccio.Dopo di che,si cucina il cibo che perde e trasforma le altre sostanze nutritive col processo di cottura.Ricongeliamo il tutto e riscongeliamo di nuovo…ulteriore perdita….riscaldiamo…..non rimane più niente!!!
    Praticamente,.un bicchiere d’acqua risulterebbe più nutritivo di un cibo come quello succitato.
    La cosa più saggia , rimane comunque il consumare cibi freschi o meglio surgelati,che possono essere cucinati,x il tipo di trattamento a bassissime temperature,direttamente….la bassissima temperatura permette una stabilizzazione dei nutrienti nel cibo.
    Sulla tossicità dei cibi congelati e ricongelati,si sono notati degli effetti indesiderati nel pane e negli impasti x le pizze, a causa del lievito utilizzato.
    ciauzz…

  3. Il terminus a quo è il Decreto 22 /11/2004 per il corso-concorso come dirigenti scolastici in Sicilia; mentre il terminus ad quem è la legge n. 202 del 3/12/2010, “Norme per la salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia e per la rinnovazione del concorso per dirigenti scolastici” pubblicata in GU n. 284 del 4-12-2010.. In mezzo a questi 6 anni ci sono: tante polemiche scritte e orali, fiumi di inchiostro e di parole, guerre di posizione e arroccamento, ring di muscoli e pugni, arene insanguinate da tori e toreri … Il mondo della scuola italiana completamente a pezzi.
    C’è stato il terminus ad quem ma non la parola fine. Quando una legge è ritenuta anticostituzionale è lecito appellarsi all’autorità superiore prima di impugnare le armi della violenza, fosse solo verbale. Non è la prima volta che la corte costituzionale rimanda al mittente una legge parlamentare. La n. 202 porta la firma di Alfano-Berlusconi. Ed io non mi fido.
    Mi puzza di sanatoria, mi dà l’impressione che sia stato usato un po’ troppo il bianchetto. Ma il cancellino non può né cancellare né annullare i documenti di cui la Storia si nutre. I fatti rimangono sempre quelli, fanno la Storia. Le interpretazioni della storiografia ci forniscono solo opinabili revisioni, punti di vista. Questo governo, ormai al delirio, torna nel passato e vuole cambiare i fatti avvenuti e, non riuscendoci, riempie la scena con cortine fumogene e dalla nebbia facendo apparire castelli costruiti sulla sabbia. Da oltre 60 anni vige in Italia l’art. 97 della Costituzione: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. Questa legge (n.202) retroattiva è una “salvaguardia” delle poltrone. Sembra ricorrere alla ragion di Stato, al segreto di Stato, al fine che giustifica i mezzi: Machiavelli contro Montesquieu: Vince l’Italia, perde l’illuminismo storico.
    I miei colleghi mi dicono: “Perché non fai tu il preside?”. “Preferisco imparare insegnando”. Io, vecchio prof, ho imparato tanto in 40 anni. Per esempio ho imparato a correggere i compiti scritti e valutare le interrogazioni. Mio padre, il mio Maestro, non è andato neppure un giorno a scuola, non sapeva scrivere. Sapeva leggere bene perché per sapere “leggere” non c’è neppure bisogno di aprire i libri: occorre spalancare gli occhi della mente. Mi diceva di pensarci bene a diventare professore: “E’ come fare il giudice: devi dare dei giudizi, delle sentenze!”
    Quanti alunni: compiti, interrogazioni, registri… Il primo scrutinio nel 1970. Non mi ricordo di avere mai corretto un compito di due mezze facciate in tre (3) minuti.
    Ho esaminato tutti gli 11 articoli della legge per la salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia. Non ho trovato risposta al problema che sta alla radice del dibattito sulla validità del concorso: “Data per presupposta l’esperienza professionale dei commissari, il tempo risultante dal verbale n. 37 del 4 maggio 2006 di 270 minuti per la correzione di 96 elaborati (e cioè, in media, meno di tre minuti ad elaborato) pare eccessivamente ridotto, e tale da ingenerare dubbi sul fatto che la lettura delle prova scritte sia stata fatta in modo esaustivo, tale da non suscitare perplessità sul giudizio espresso” .(Così nella sentenza del CGA siciliano)
    Nessuno dei fautori della sanatoria ha mai impugnato questo verbale riguardante il TEMPO della correzione. Un motivo c’è. Tempo e Spazio sono due categorie necessaria della Storia; e per quante leggi si possano fare, i fatti ci dicono che un compito di 8-10 pagine non si può liquidare con un colpo d’occhio e un battere di ciglia. Stando al documento procedurale non c’è, in quel verbale, nessun segno che indichi gli errori e le evidenze per il giudizio, non si trova nessuna griglia di correzione, nonostante fosse esplicitamente richiesta dal bando del concorso.
    Mentre scrivo, alla vigilia del voto di sfiducia, c’è un commercio di compravendita di voti dei rappresentanti dei cittadini al Parlamento. Il rapporto di Transparency international (T.i. 2010) ci fa sapere che in Italia ci sono un milione di corrotti. Spero di non avere mai corretto un compito dietro corruzione!
    Se io avessi fatto quel concorso e fossi oggi uno dei 416 presidi per legge , già mi sarei dimesso. Non potrei guardare in faccia docenti, personale Ata, alunni e genitori i quali minimamente sospettino che io non abbia superato un regolare corso-concorso.
    Polibio, “vieni via con me.”
    Giovanni Sicali
    redazione@aetnanet.org

  4. LA LOGICA PERVERSA DELL’IDV SICILIA E IL LODO SIRAGUSA
    La vicenda della sanatoria Siragusa non riguarda solo qualche centinaio di persone
    Quello che è successo attiene al “metodo democratico” dentro il partito (una mozione congressuale mai votata, perchè scomoda?); riguarda la “trasparenza” nel partito (una scelta mai spiegata, un cambio di rotta mai motivato, motivi indicibili?); riguarda la “regolarità” con cui si fanno i concorsi e come si premia il “merito” (o si vuole premiare la fedeltà?); attiene, infine, alla stessa visione del potere ed alla separazione dei poteri (o il primato della politica ammette di aggirare le sentenze?). Forse i processi e le sentenze per i nemici (Berlusconi) si applicano e per gli amici (i dirigenti) si interpretano a convenienza?Quale è il valore educativo di questa vicenda? Per queste ragioni dico che l’Italia dei Valori Sicilia nelle persone del suo segretario regionale, senatore Giambrone, del suo leader, onorevole Orlando, e dei parlamentari Messina e Scilipoti, ha tradito valori fondanti, hanno agito seguendo logiche perverse.
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