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Una firma perchè la biblioteca Ursino Recupero viva

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Ne hanno parlato Raitre e Il sole 24 ore, ne ha scritto ancora una volta -con commossa partecipazione- Pinella Leocata su La Sicilia, ma ci sono ancora molti catanesi che nulla sanno della Biblioteca Ursino Recupero, dei testi pregiati che ospita, dei mobili d’epoca, della splendida sala Vaccarini e soprattutto della tenacia generosa con cui la direttora Rita Carbonaro continua, da sola e ormai senza stipendio, a gestirla.
C’è qualcun altro che non tiene questa biblioteca nella giusta considerazione, il Comune di Catania che per statuto deve provvedere al suo mantenimento. Al di là delle dichiarazioni e delle promesse del sindaco Stancanelli, non ci sono stati interventi concreti a salvaguardia di questo tesoro inestimabile, neanche quello di provvedere a che ci sia qualcuno che faccia le pulizie.
Gli impiegati sono andati tutti in pensione, alcuni in anticipo perchè hanno preferito la certezza della pensione all’incertezza di uno stipendio che non arrivava. E oggi Rita Carbonaro viene aiutata solo da tirocinanti della facoltà di Lettere che fanno uno stage di alcuni mesi, ricevono una formazione e poi vengono sostituiti da altri che devono, a loro volta, essere formati. Da chi? Sempre da lei, la direttora, l’ultimo baluardo di questo tempio della cultura.
“A breve -scrive Leocata- partirà il restauro conservativo della Sala Vaccarini predisposto, insieme alla sovrintendenza, con fondi comunitari (1.750.000 euro). Un restauro chiesto da tempo e che durerà due anni”. Carbonaro ha chiesto che la biblioteca resti aperta e che, durante il restauro, le impalcature siano utilizzate anche come contenitori dei libri, in modo da non occupare altri spazi.
Anche quest’anno, inoltre, per la festa di sant’Agata, ha organizzato una mostra di corali, dipinti, immaginette sacre, pergamente medievali, giornali e manifesti. “Una mostra organizzata da sola, senza soldi, senza le minime strutture, persino senza bacheche, ora che quelle utilizzate per tanti anni sono state chieste indietro dalla biblioteca regionale. (Leocata)”
Finalmente si stanno muovendo alcuni docenti della facoltà di Lettere ed una petizione è stata lanciata da Caterina Papatheu, docente di lingua e letteratura greca moderna, una petizione che si può, che si deve firmare, perchè tocca a noi difendere ciò che di bello e di significativo abbiamo nella nostra città.
C’è un modo per sostenere economicamente la Biblioteca, è quello di andare a visitarla. Per la visita guidata si paga un biglietto di modesta entità, 3 euro per gli adulti, 2 per gli studenti, 1 per i bambini. In cambio si vive un momento magico e si scoprono bellezze insospettate.
Firma la petizione, al ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi, perchè questo tesoro venga salvato e valorizzato

6 Comments

  1. è solo vergognoso assistere a questo disinteressamento da parte delle istituzioni competenti, il sig. Sindaco Stancanelli che in più occasioni sostiene di amare la sua città, prove che non ha voluto canditarsi per gestire la città. Caro sig Sindaco forse ella non conosce o ignora il tesoro contenuto all’interno della Bibblioteca Ursino Recupero o ignora del tutto la cultura. La invito caldamente provvedere con ogni mezzo salvalguardare il tesoro contenuto all’interno della biblioteca e tutta la sua struttura esistente, fermo restanto che all’inetrno del complesso, denominato “ai Benedettini” oltre il tesoro della biblioteca, si svolge l’attività didattica della facoltà di Lettere, unoiversità di alto valore culturale. Confido nella sua sensibilità con la collaborazione dell’assessore alla Cultura, perchè di cultura si parla.
    Alfio Patanè

  2. Complimenti a Rita Carbonaro.Facciamo di tutto per salvare la biblioteca.Tempo fa vi andavo. In quello splendida cornice ho presentato qualche libro. Lo ricordo come un posto magico. E’ uno dei luogi e dei nomi che per me suonano come la Catania nobile, colta, antica, splendida. Rischiamo di perdere ogni identità. Grazie a alla Direttrice.

  3. L’associazione ex alunni del Liceo Cutelli esprime il proprio apprezzamento per l’inestimabile impegno che la sua direttrice Rita Angela Carbonaro ha profuso nella difesa della gloriosa biblioteca Ursino Recupero. Non si taglia la cultura, non si cancella la memoria e l’intelligenza di un popolo

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