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Aspettando il piano chioschi

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Un chiosco in piazza Nettuno, con occupazione di buona parte della piazza per sedie e tavolini. E’ la richiesta avanzata dalla società Nuova Epoca, di cui Argo ha già parlato. Una richiesta che ha ricevuto il nulla osta del dirigente del Servizio attuazione della Pianificazione, avv. Francesco Gullotta, nonostante fosse stata bocciata dal responsabile del procedimento, nominato dalla Direzione Urbanistica, come mostrano gli atti già pubblicati sul nostro sito.
Ma di bocciatura, ignorata anch’essa dal suddetto dirigente, ce n’era un’altra, quella della Direzione delle Attività Produttive, a cui era stato chiesto un parere, che è stato però ignorato.
Argo pubblica infatti, oggi, il documento -ottenuto sempre con richiesta di accesso agli atti– con cui la Direzione attività Produttive comunica “l’esistenza di motivi ostativi” alla realizzazione della struttura della società Nuova Epoca.
Quali sono questi motivi? Innanzi tutto le limitazioni all’esercizio del commercio su area pubblica, previste da diverse normative in difesa dell’interesse generale. Come dire, non si può favorire un privato se l’attività da lui esercitata lede, in qualche modo, un interesse della collettività.

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Ma c’è di più. Nelle motivazioni addotte per il “no” si sottolinea l’importanza di garantire un “corretto e uniforme funzionamento del mercato” in modo che non si effettuino discriminazioni e sia garantito il “principio di proporzionalità”. Insomma, a tutti devono essere garantite le medesime condizioni, senza  particolarità.

Medesime condizioni rispetto ad un Piano che individui con chiarezza dove si possano e non si possano erigere chioschi. Questo Piano attualmente non c’è e la “scrivente direzione” dichiara -nel documento che alleghiamo- di stare predisponendo “l’atto di pianificazione per l’individuazione di posteggi su area pubblica e il relativo regolamento” che andrà sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale.
Tutto rimandato, quindi.
Solo quando questo ‘Piano Chioschi’ sarà adottato, la Nuova Epoca, leggiamo ancora sul documento, “come qualunque altra ditta, che ne abbia interesse, potrà presentare istanza nei modi previsti dal Bando Pubblico che verrà emanato”.
Rimangono tuttavia aperte un paio di domande.

  1. Perchè il dirigente del Servizio attuazione della Pianificazione, dopo aver richiesto il parere delle Attività Produttive, lo ha ignorato rilasciando un nulla osta positivo?
  2. Come mai le Attività Produttive e il responsabile del procedimento dell’Urbanistica negano il permesso a questo chiosco, mentre noi cittadini abbiamo sotto gli occhi molte altre strutture simili, collocate nei posti più impensabili?

Sulla carta, nel parere delle Attività Produttive, si ribadisce quanto affermato dall’Urbanistica. “Piazze e strade sono destinate al transito di pedoni e veicoli” (Dlgs 385/92), e la realizzazione di chioschi di vendita è possibile solo se l’area ricade in zona di ‘Verde pubblico’, come prevede l’art.22 delle norme di attuazione del Piano Regolatore Generale.
A Catania, quindi, dove il verbe pubblico è una rarità, i chioschi si dovrebbero contare sulla punta della dita. Ma così non è.
Alle Attività Produttive ci hanno assicurato che, da anni, non vengono autorizzate nuove strutture di questo tipo e che tutto dovrà essere rivisto sulla base della prospettata futura pianificazione, che ci auguriamo non sia un’araba fenice.

4 Comments

  1. Sgommate tipiche da campagna elettorale. Tutto diventa “sproporzionato” e l’interesse generale cambia i suoi connotati: “l’interesse? generare”

  2. Se ho ben capito c’è il dirigente di un ufficio comunale che dà un nulla osta contro il parere del suo stesso ufficio e ignorando la bocciatura di un altro ufficio. Perchè lo ha fatto? Cosa ha avuto in cambio? Non è un caso da sottoporre all’attenzione della magistratura?

  3. bisogna denunciare a tappeto chi concede l’uso di beni demaniali in favore di pasticceri, pescivendoli e bagatellari. C’è solo da sperare che nella nostra Procura della Repubblica vi siano soggetti sensibili alla tutela dei beni comuni specie se di natura demaniale e quindi intoccabili. Bisogna chiedere la revoca delle concessioni per le scogliere e per le spiagge. Siamo stanchi e stufi di vedere venditori di comi e lecca-lecca insediati sui terreni destinati all’uso pubblico. Se hanno bisogno di spazi che vadano ad affittare locali adeguati. Non si possono occupare i marciapiedi come ha fatto indegnamente il bar Europa o come vuole fare CeG. Bisogna cacciare via questi indegni mercanti dal suolo pubblico. Si potrebbe organizare una protesta attraverso l’invio di una serie di lettere che i cittadini rivolgono al Sindaco per essere autorizzati a camminare nelle pubbliche vie , sulle scogliere pubbliche , sulle spiagge e sui marciapiedi. Vorrei vedere come risponde il Sindaco o chi per lui.

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