CittàInsieme: 'Abbandonato e incendiato. E' il parco Gioeni'

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COMUNICATO STAMPA

 
 
Prima abbandonato, adesso incendiato.
E’ la situazione del Parco Gioeni. Nel silenzio generale, sta prendendo a fuoco. Due incendi a distanza ravvicinata hanno ridotto alcune parti del più grande parco cittadino in cenere.
L’ultima volta che ci eravamo occupati del degrado del Parco alle porte nord della città (febbraio 2012) avevamo documentato uno stato increscioso: panchine divelte e altre assorbite dal fogliame prorompente, l’ingresso non autorizzato di auto che non rinunciano a quel basolato lavico difficilmente pensato per loro, i giochi per i bambini in larga parte vandalizzati e ormai inutilizzabili, come anche i cestini per i rifiuti, incivilmente danneggiati. Cartoni di vino e siringhe sparse ovunque, e la spazzatura che permette al nostro parco di spezzare con audacia le comuni tonalità della flora. E il buio che al parco Gioeni arriva col tramonto e vi rimane fino all’alba del giorno dopo.
Ma, come spesso accade nelle migliori tradizioni d’inciviltà, siamo riusciti a superare noi stessi. Perché non dare fuoco ad uno dei pochi (pochissimi) polmoni verdi di cui la nostra città può godere?
Presto detto. Due incendi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro rappresentano plasticamente la situazione di degrado, abbandono, incuria e barbarie in cui è intollerabilmente sprofondata la nostra amata città.
Il Parco Gioeni deve riprendere a vivere. Questa preziosa area verde ha diritto ad una seria e costante gestione. L’Amministrazione dovrà e deve fare la sua parte. Ma tutti noi ne possiamo essere gli artefici.
Incontriamoci LUNEDI 24 GIUGNO alle ORE 18 in cima alla scalinata dell’ingresso principale. Faremo una “PASSEGGIATA NEL PARCO” muniti di fotocamere per immortalare le cose che non vanno (e non solo). Pubblicheremo sulla pagina facebook di CittàInsieme le foto più significative. Tutti i cittadini che hanno a cuore questo Parco sono invitati a partecipare. Anche il primo cittadino.
Catania, 19 giugno 2013
I Giovani di CittàInsieme
(Foto e video disponibili sul sito di CittàInsieme)

2 Comments

  1. sono inutili i consigli e le raccomandazioni quando ci guidano o meglio curano gli interessi della collettività vere e proprie ” BANDE DI LADRI”.Catania e le sue coste sono destinati alla rovina perchè non c’è nè si intravvedere una gestione onesta del patrimonio comune. La RAPINA è la regola. Per spiegare basterebbe esaminare lo stato distrade e piazze: con la scusa del project financing il suolo pubblico è stato sventrato, spartito, occupato e dato in godimento a bande di ladri di beni pubblici. A piazza Europa, ad esempio, è stato realizzato un vero e proprio SACRARIO per le ossa di quanti hanno dilapidato i beni pubblici. Dalle vetrate emergono o traspaiono i volti senza luce di spregiudicati approfittatori di beni pubblici. Quando andranno via? Quando falliranno le loro iniziative incaute. E poi verrà il tempo in cui saranno mandati via a calci.

  2. Parco Gioeni è l’ennesima fotografia di una città lanciata verso il precipizio a tutta velocità. Anni di “meritocrazia” hanno collocato, nei posti più sensibili della nostra comunità, dei personaggi che non devono essere chiamati asini per rispetto verso questi simpatici ed onesti quadrupedi.Certamente gli incendi hanno una connotazione criminale che mira al declassamento dell’area, chissà forse per ottenere una riqualificazione “perequata” (ad esempio ridurre al 40% l’area verde trasformandola in area attrezzata a ridosso di ridenti condomini con splendida vista della città) una sorta di project financing di cui la città vanta una passione trendy (forse senza capirne i risvolti negativi, ma passare per ignoranti, mai!)inaugurando un nuovo settore economico, la “green building economy”. ha ragione linarena nel suo commento: va bene fare i bravi ragazzi impegnati, ma se non si scoprono i giochi sotterranei di questa città, si rischia di fare la figura degli allocchi. Se un parco che fa parte del patrimonio collettivo viene incendiato c’è qualcosa di più del semplice piromane e ad essere incendiata è soprattutto quella parte della società catanese che crede nel diritto democratico e dopo i pompieri dovrebbero agire gli investigatori.

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