Il teatro è bellissimo: blu come un sottomarino, così come l’hanno voluto i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Bicocca, un sottomarino perduto dentro un mare profondo, il resto del mondo lontano e dimenticato, lavato da tutta quell’acqua.
Elvira Iovino del Centro Astalli chiede ai detenuti:”Sapete cos’è il cuntu siciliano? Avete mai sentito le storie antiche che raccontavano i cuntisti?”. La risposta unanime è no. Sanno di telenovelas, formazioni di calcio, canzoni neomelodiche napoletane, personaggi di Amici ed X- factor, ma il cuntu siciliano no, proprio no.
E Gaspare Balsamo comincia: parla in dialetto siciliano, un siciliano antico, in parte dimenticato, si aiuta solo con un bastone di legno a mo’ di spada, racconta di Orlando, Rinaldo, parla delle serate antiche nelle piazze dei paesi attorno al cuntista, tutti stregati da quell’incanto.
Gaspare Balsamo è un fiume in piena, irresistibile, un susseguirsi di durlindane, paladini di Francia, amore disperato per Angelica, Medoro… E poi la leggenda di Colapesce, struggente: il re come un capo-mafia.
Il silenzio è totale, la fascinazione assoluta. I ragazzi finalmente conoscono la civiltà e la dignità dei nostri avi, pescatori, contadini fieri e così lontani da sembrare irreali.
Altro che tronisti, altro che veline: qui si parla di salvatori della patria, di vittime immmolate, di eroi altruisti che per evitare il l terremoto stanno sott’acqua a sorreggere la Sicilia, di pescatori forti e dignitosi che issano a bordo i tonni di 100-200 kg. durante la mattanza come in un rito sacro, braccia muscolose e ” issaa…” contro colpi di coda mortali, altro che palestrati !
L’incanto è completo, manca solo un ultimo, attualissimo cuntu: il dialogo struggente tra un tonno “dagli occhi dolci e tondi” e un senegalese attaccato alla moderna gabbia da allevamento che ha cancellato la mattanza, sfinito dopo un drammatico naufragio.
Gaspare Balsamo è una forza della natura: i ragazzi gli chiedono se possono imparare il cuntu, se glielo può insegnare.
La direttora dell’IPM, Maria Randazzo, anche questa volta ha avuto un’intuizione saggia e attenta nel sentire il bisogno di far conoscere ai ragazzi la nostra antica tradizione popolare e la scelta del Centro Astalli di chiedere a Gaspare Balsamo di rapppresentarla con la sua grande arte è stata perfetta
.
Gli ultimi articoli - Cultura
Sfogliando il libro di Maria Rosa Cutrufelli “Maria Giudice. La leonessa del socialismo” (Giulio Perrone, 2022),
È stata recentemente presentata l’ultima fatica storiografica di Adolfo Longhitano, Aci Aquilia nelle visite pastorali del
Prodotto da Rai e Larcadarte in collaborazione con il Miur, il cartone animato ispirato alla vicenda
In occasione del giorno della memoria che ricorre domani, 27 gennaio, segnaliamo il documento dell’Osservatorio contro
La storica medievista Marina Mangiameli, amica e collaboratrice di Argo, ci presenta il documentatissimo lavoro di