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Parcheggio Sanzio, il Comune fa marcia indietro

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Ce l’abbiamo fatta. Un  piccolo passo avanti è stato compiuto: il parcheggio Sanzio non si farà,  almeno non sulla  base del progetto presentato. Per noi è motivo di soddisfazione perchè questa è una battaglia che il nostro piccolo  blog si è intestata.
Abbiamo chiesto e con paziente tenacia ottenuto l’accesso agli atti, abbiamo denunciato con testarda costanza, non facendoci scoraggiare da silenzi e dinieghi, e prospettato anche a voce, lo scandalo al presidente dell’Autorità  anticorruzione Cantone.
Infine, ieri sera la notizia, la Giunta Bianco ha  deciso di annullare i provvedimenti con cui l’allora direttore  dell’Ufficio speciale Tuccio D’Urso aveva consentito l’avvio  dell’appalto per il Parcheggio interrato di viale Sanzio e di  trasmettere tutta la documentazione alla Procura della Repubblica di Catania, alla Procura generale della Corte dei Conti di Palermo e  all’Autorità nazionale anticorruzione.

Il Comune dunque è tornato sui suoi passi  rispetto alla decisione  iniziale. Un’opera inutile e  dannosa non verrà portata avanti “dopo  l’avvio di accertamenti da parte dell’Anac e della Regione  – si legge in un comunicato del Comune – anche a  seguito della sentenza “Iblis” su Raffaele Lombardo. Secondo la  Protezione civile nazionale le decisioni non potevano essere delegate all’allora direttore dell’Ufficio speciale Tuccio D’Urso che le aveva  sottoscritte al posto di Scapagnini.
L’intenzione della Giunta è adesso  quella di recuperare il finanziamento per realizzare nella stessa area un parcheggio sotterraneo destinando la parte in superficie a verde.
Non che questa soluzione ci soddisfi del tutto. Ci chiediamo infatti quale verde possa crescere su uno strato superficiale di terra, quale è quello che coprirebbe lo scavo del parcheggio. E ci proponiamo di chiedere e visionare il nuovo progetto.
Nel comunicato del Comune, che cita la battaglia di Argo, si legge ancora: “Era stata proprio l’Anac di  Raffaele Cantone ad avviare, il 23 febbraio del 2015, degli accertamenti  sulla realizzazione del Parcheggio a seguito di un esposto presentato  dall’Associazione Argo contenente anche uno stralcio della sentenza di condanna di Raffaele Lombardo – ex vicesindaco di Catania, ex presidente  della Provincia regionale etnea ed ex presidente della Regione  siciliana – nel processo “Iblis”, in cui si sottolineava la contiguità  di Lombardo con Mariano Incarbone, che controllava le società Icob e  Coesi, capofila dell’Ati aggiudicataria dell’appalto per la  realizzazione del Parcheggio Sanzio”.

Nella sentenza il magistrato  rimarcava l’interessamento di Raffaele Lombardo nella realizzazione dei  parcheggi del Comune di Catania, l’intervento a favore di Incarbone e  l’andamento anomalo dell’appalto stesso. Secondo quanto scritto nella  sentenza, infatti, l’iter amministrativo del Parcheggio Sanzio sarebbe  “tutt’altro che chiaro”, poco trasparente , non efficiente, di parte e antieconomico.
Nell’atto di indirizzo della  Giunta si sottolinea che, come sancito dal Dipartimento della Protezione  civile nazionale anche in altre occasioni, gli atti del Direttore  dell’Ufficio speciale risultino illegittimi perché adottati con i poteri  attribuiti al Commissario delegato, ossia l’allora sindaco Umberto  Scapagnini, e dunque non ulteriormente delegabili.
Riguardo agli altri rilievi di illegittimità, sempre nella sentenza Iblis, viene sottolineato che non si comprende “come potesse conciliarsi la procedura  prevista per la finanza di progetto con un contributo pubblico corrispondente a ben oltre la metà dell’importo complessivo di spesa  presunto”.
parcheggio SanzioIl Comune si è accorto, per fortuna, anche se solo adesso “come il  Parcheggio comprendesse anche un centro commerciale e altre attività  imprenditoriali, inconciliabili con un contributo pubblico che peraltro  venne trasformato da Scapagnini da mutuo del Comune a contributo diretto  all’impresa.
Ogni riferimento alle attività commerciali e al project  financing venne fatto poi “scomparire” con un atto aggiuntivo con cui si modificava, senza sostituirla integralmente, la convenzione iniziale  con l’Ati”.
Alla fine del 2009, quando Lombardo era governatore, la  Regione assegnò alla società un contributo da quasi 16 milioni di euro.  Per questo motivo oltre all’Anac, anche la Regione siciliana ha  acquisito, nel febbraio scorso, documenti sulla vicenda nell’ambito di  una propria indagine sull’accaduto.

Il Comune ha davvero aperto gli occhi se nel provvedimento della Giunta si  sottolinea “come il Parcheggio Sanzio danneggiasse sia il  patrimonio del Comune di Catania – per l’eccessiva durata della  concessione, sessant’anni, a fronte dell’assenza di canoni o altri  benefici -, sia l’Ambiente, per la colata di cemento per la  realizzazione del Centro commerciale, sia la sua sicurezza, perché con  la realizzazione dell’opera tutto il traffico in entrata e in uscita  dalla città avrebbe dovuto passare per il parcheggio, creando un tappo  pericolossissimo in caso di forzata evacuazione”.
Con l’atto di  indirizzo adottato, la Giunta comunale non esclude nuove azioni per  eliminare i provvedimenti adottati dal Commissario straordinario  Scapagnini con i poteri del Consiglio comunale e riguardanti  direttamente o indirettamente la realizzazione del Parcheggio Sanzio e  ha dato mandato ai propri tecnici di appurare la presenza di eventuali altri vizi di legittimità.

2 Comments

  1. L’intervento di Incarbone è fondamentale per qualificare l’obbiettivo dell’iniziativa. Si tratta di ambienti già noti all’autorità giudiziaria e pericolosamente inseriti in un gioco perverso per mettere le mani sporche sulla città. Bravi comunque per aver fermato le mani delle arpie al governo di questa città.

  2. come faremo senza i quattro livelli di parcheggio interrato nel piazzale Sanzio? e senza il previsto centro commerciale? saremo costretti a parcheggiare in piazza Europa? eh sì, anche per aiutare la signora Virlinzi, i cui affari mi sa che sono inferiori alle aspettative (sue)

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