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Per il parcheggio Sanzio si attende l'udienza di merito

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Ancora nulla di fatto per il risarcimento milionario chiesto dalla Catania Parcheggi al Comune di Catania, che – nel mese di giugno – aveva annullato l’appalto per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Raffello Sanzio.
Lo scorso 22 ottobre si è svolta, presso la prima sezione del Tar di Catania, l’udienza fissata in seguito al ricorso avanzato, contro il Comune, dalle ditte che fanno parte del Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) denominato Catania Parcheggi.
In camera di consiglio, tipo di udienza che non prevede la partecipazione del pubblico, doveva essere esaminare l’istanza cautelare, che in genere sfocia in una sospensione dell’atto contestato.
Pare, tuttavia, che le ditte abbiano rinunziato al provvedimento cautelare pur di ottenere la fissazione, a breve, della udienza di merito.
Si tratta sostanzialmente di una richiesta di soldi, tanti, una vera minaccia per l’amministrazione comunale che – ci auguriamo – si difenda con energia e convinzione.

Se venisse accolta la richiesta della Final di Filippo Alliata Lodetti e della Ciro Menotti, i cittadini catanesi dovrebbero sborsare 14 milioni di euro, per aver difeso uno spazio pubblico sottraendolo alla speculazione di un privato.
Alliata e socio avrebbero guadagnato non solo dall’incasso, per 60 anni, delle tariffe sui posti auto realizzati ma anche dalla costruzione di un’area commerciale di cui la città non sente certo il bisogno.
Il tutto contrabbandando come project financing un’opera che poteva contare su un sostanzioso contributo pubblico, garantito dall’intervento ‘amichevole’ di politici compiacenti, come dimostra lo stralcio della sentenza su Raffaele Lombardo.

L’amministrazione comunale ha individuato nella procedura un vizio di forma sulla base del quale ha annullato la concessione per “illegittimità degli atti”. Un annullamento che, diversamente dalla revoca, avrebbe dovuto evitare il pagamento delle penali, ma i privati non hanno desistito e hanno giocato il tutto per tutto ricorrendo al Tar.
Se il Tar desse ragione alle ditte, la somma milionaria andrebbe soprattutto al principe palermitano Alliata Lodetti, che ha inserito nella richiesta non solo l’indennizzo per il mancato guadagno, ma anche quello per il danno procurato alla immagine della propria azienda.
Una strana richiesta da parte di chi è stato socio in affari di un condannato per mafia, Mariano Incarbone, ed è inquisito per la progettazione e realizzazione di altri parcheggi, da quello per l’Expo di Milano a quello di Reggio Emilia.

3 Comments

  1. Questa la registrazione del processo dei parcheggi, che ha portato all’assoluzione, nella parte in cui viene ascoltato il perito:
    http://www.radioradicale.it/scheda/303715/processo-ad-arena-mario-gioacchino-ed-altri-per-le-concessioni-dappalto-del-comune-di
    Ma non bisogna dimenticare neanche i permessi in via messina alla vir immobiliare srl del gruppo virlinzi, in zona vincolo assoluto e fascia di rispetto stradale e neppure va trascurata la vicenda degli affitti del comune e della provincia.
    Non bisogna dimenticare neppure che l’amministrazione provinciale voleva affidare ad una scoietà di cui avrebbe dovuto far parte pure il gruppo virlinzi (atti poi annullati dal consiglio di giustizia amministrativa) il servizio idrico integrato.

  2. ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL COMUNE DI CATANIA
    oggetto: articolo pubblicato sul sito “meridionews”, al seguente indirizzo internet:
    http://catania.meridionews.it/articolo/38007/pua-ciancio-e-bianco-intercettati-al-telefono-dialogo-del-2013-dopo-via-libera-in-consiglio/
    In relazione all’articolo apparso oggi su internet a prescindere dalla esattezza o meno dell’articolo, desidero segnalare all’autorità del Comune di Catania, in persona del sindaco, quanto segue:
    Il prvvedimento dell’Antitrust n. 47 del 2010 relativo alla gara d’appalto per la costruzione del parcheggio europa ha stabilito:” L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’ambito dei compiti ad essa assegnati dall’articolo 22 della
    legge 10 ottobre 1990, n. 287, intende presentare – ad esito dell’adunanza del 15 settembre 2010 – alcune osservazioni in merito alle delibere assunte da codesta Amministrazione comunale relative alla gara per l’appalto del parcheggio di piazza Europa a Catania.
    In particolare, l’Autorità ritiene opportuno segnalare a codesta Amministrazione che, a prescindere dalle questioni penali ed amministrative sollevate dalla vicenda in esame, una variante del progetto di realizzazione di un parcheggio sotterraneo, così significativa come quella apportata all’appalto nel caso di specie, relativa alla costruzione anche di un centro commerciale e successiva all’aggiudicazione della gara per la realizzazione del progetto originario, appare suscettibile di limitare artificiosamente il confronto concorrenziale.
    Infatti, a fronte del progetto originario di realizzazione di un parcheggio sotterraneo hanno partecipato alla gara unicamente le società che hanno ritenuto profittevole, per il loro profilo imprenditoriale, la realizzazione di una simile opera. Tuttavia, la successiva modifica, che ha previsto la realizzazione di un centro commerciale oltre alla costruzione del parcheggio, avrebbe potuto rendere appetibile anche ad altre società la partecipazione alla gara d’appalto. Dette società sono state in tal modo escluse dalla partecipazione ad un appalto per cui avrebbero avuto interesse, ampliando il novero delle imprese che avrebbero potuto presentare un’offerta per l’aggiudicazione dell’appalto in questione, con eventuale vantaggio economico anche per l’Amministrazione appaltante.”
    Il Comune di Catania è andato avanti, promettendo la gestione del parcheggio a questo gruppo di persone, consentendo loro ipotecare beni demaniali.
    C’è poi l’interrogazione parlamentare recente del 9.07.2015 in cui si legge:”nonostante i buoni propositi e gli strumenti normativi citati di cui può avvalersi l’amministrazione catanese, in realtà si è assistito da parte della stessa a numerosi rinnovi di contratti di locazione passiva, per un totale annuo di circa 6 milioni di euro;
    nel novembre 2014 è stato sottoscritto nuovamente il contratto di locazione, della durata di 6 anni, per i locali che ospitano la Direzione urbanistica, siti in via Biondi, per un valore di oltre 200.000 euro all’anno, a favore della Finpop Srl di Oreste Virlinzi”
    Sul sito del Senato si trova pubblicato il testo integrale:
    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00930193&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs-atto_404258&parse=no
    Ora, mi chiedo, visto che le irregolarità sotto il profilo amministrativo non si contano, sia in termini di spesa, che di gare di appalti, comunque nulli, perchè non risolvere questi contratti e chiedere i risarcimenti a questi imprenditori?
    Altra stranezza, stavolta, della amministrazione provinciale guidata dall’on. Prof. Lombardo è l’affidamento del servizio idrico ad una società di cui fa parte, seppur in minima quota, anche il gruppo virlinzi, atti poi annullati da consiglio di giustizia amministrativa.
    Altra stranezza sono gli affitti della provincia sempre dal gruppo virlinzi.
    capisco che il sindaco possa replicare sul contenuto della telefonata, citata nell’articolo uscito oggi, che può essere pure irrilevante.
    Il problema sono gli affitti, la gestione degli appalti che non si capisce a a quale titolo sia regolare sotto il profilo esclusivamente amminisntrativo.
    Non ci può essere nessun accordo con questi imprenditori: è ora che il sig. sindaco tuteli gli interessi dei cittadini, senza guardare in faccia nessuno, chieda il risarcimenti e la estromissione dagli appalti ai quali non hanno comunque diritto, nonostante l’assoluzione chiesta e ottenuta nel processo dei parcheggi, che nulla toglie alla nullità dell’appalto sul piano amministrativo.

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