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11 settembre, inganno globale?

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Un vecchio ingegnere siciliano laureato al Politecnico di Torino ci propone oggi di commemorare l’11 settembre con un video dal titolo “Inganno globale”, un film inchiesta di Massimo Mazzucco, distribuito secondo i principi del Creative Commons.
Questo video, uno dei più completi tra i molti prodotti sull’argomento, “conferma ciò che ho sempre pensato” ci dice.
Sin da quando ha visto in diretta Tv le prime immagini del crollo ha pensato che non fosse tecnicamente possibile che le ‘Due Torri’ crollassero mantenendosi verticali, sbriciolandosi, anzi polverizzandosi, solo perchè erano state colpite da aerei che si erano schiantati sui loro piani alti provocando un incendio.
Il tipo di crollo era identico, ai suoi occhi, a quello delle demolizioni controllate effettuate con cariche esplosive accuratamente distribuite.
E’ già difficile tagliare i ferri di armatura di grosso diametro usando una fiamma ossidrica speciale, ed impossibile tagliare o fondere colonne di acciaio di quello spessore senza l’uso di esplosivi e “termite”, polvere di alluminio micronizzata.
Il documentario che oggi riproponiamo conferma l’ipotesi a caldo fatta dal nostro amico. Con il supporto di interviste a progettisti, tecnici, docenti universitari e con testimonianze di chi è intervenuto subito o si trovava all’interno dell’edificio, addirittura negi stessi piani dell’impatto.
Con l’aiuto di immagini e disegni, viene spiegata quale fosse la struttura delle Torri, con 47 piloni di acciaio nella parte centrale, in grado di permettere una redistribuzione del carico anche in caso di gravi danni, come quelli causati dall’impatto – ipotesi esplicitamente considerata – di un grosso aereo.
Il documentario mostra – in filmati paralleli – come il crollo sia avvenuto con le modalità delle demolizioni programmate che fanno cadere la struttura su se stessa (e non ribaltandosi lateralmente come avverrebbe in genere) riducendo tutto in polvere e non in blocchi di cemento.
Viene spiegato che l’acciaio non poteva fondersi perchè non sono stati -e non potevano essere – raggiunti le temperature e i tempi di esposizione al calore necessari. Che la velocità della caduta contrasta con le leggi della fisica, a meno che non si ipotizzi appunto la presenza di cariche esplosive presenti in più punti.
Vengono ricostruiti i tempi della vicenda, con il crollo che si verifica solo dopo che gli incendi si erano già consumati. Vengono interrogati i testimoni diretti che raccontano di avere sentito esplosioni nei sotterranei della struttura e a diverse altezze delle torri.
Ma non sono solo questi gli unici misteri di quella mattinata fatale e i punti oscuri della ricostruzione ufficiale.
C’è il sistema di controllo capillare dei cieli che non ha funzionato, una serie di procedure non rispettate, la risposta dei caccia militari al dirottamento, ormai conclamato, che non si è attivata.
C’è poi il Pentagono che viene colpito da un aereo di cui si perdono le tracce, un quarto aereo che si schianta in circostanze poco chiare in un campo della Pensylvania, con gli abitanti della zona – giunti sul posto pochi minuti dopo l’esplosione – che trovano l’area già cirdondata dalla FBI.
Sono attualmente disponibili circa 300 GB di documenti, da varie fonti, presso l’Internet Archive  di cui è possibile fare il downloading.
Ma molti documenti governativi sono stati secretati e le domande dei familiari delle vittime sono rimaste senza risposta. Una vedova dell’Associazione dei parenti delle vittime ha denunciato il presidente Bush e il vice presidente Cheney per alto tradimento.
Un altro familiare accusa Bush di aver permesso che questi fatti accadessero per costruire “il consenso popolare per la sua guerra al terrorismo”. Quella ‘guerra’ di cui non ci siamo più liberati.

4 Comments

  1. Vi seguo sempre nei vostri articoli interessanti sulla realtà catanese e non, ma se mi citate queste baggianate di Mazzucco (e non solo) più volte sbugiardate con fatti, perdete molto della vostra credibilità. Peccato.

  2. Finalmente una stampa on-line riesce ad interrompere il silenzio dei tanti esseri umani dotati di cervello che tuttora riflettono sul caso.

  3. Ho iniziato con scettismo, scoraggiata anche dalla lunghezza del video. Poi sono arrivata alla parte tecnica sulla struttura delle Due torri. Non sono una tecnica ma mi si è aperta la mente

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