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Rifiuti, Augusta differenzia

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Il commissariamento per infiltrazioni mafiose del 2012 ha permesso ad Augusta di dotarsi di uno dei migliori capitolati d’appalto per la raccolta dei rifiuti.
Un capitolato lungo e dettagliato, redatto da una ditta di Torino, la Esper, che studia la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti ma non partecipa alle gare e non corre, quindi, rischi di conflitto di interesse.
Fu sotto la gestione della Prefetta Maria Carmela Librizzi che venne decisa la partecipazione di Augusta al Bando del Ministero dell’Ambiente rivolto ai comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata. La realizzazione tocca adesso all’amministrazione eletta nel giugno 2015.
Il progetto Fare con meno mira soprattutto a ridurre la produzione dei rifiuti pro capite da parte dei cittadini, secondo lo slogan “Il miglior rifiuto è quello che NON si produce”.
Contestualmente andava avviata la raccolta porta a porta in tutte le quattro zone del territorio, come sta gradualmente avvenendo con i tempi indicati nel sito Augusta si differenzia.
Il capitolato prevede penalità per la ditta, nel caso di mancato rispetto degli impegni, e premialità anche per coloro che svolgono il servizio, in modo che tutti siano interessati a conseguire buoni risultati.
46.632.965 euro in sette anni, un costo non indifferente che dovrebbe essere compensato dall’abbattimento dei costi per il ridotto conferimento in discarica e dai guadagni sulla vendita della materia differenziata.
La riduzione dei rifiuti dovrebbe essere incoraggiata sia dalla “tariffazione volumetrica”, per cui non si paga in base ai metri quadrati dell’immobile posseduto ma in base al volume dei rifiuti prodotti, sia dagli sgravi previsti per chi fa il compostaggio domestico.
Non tutti i residenti sono entusiasti di questo cambiamento che rivoluziona abitudini antiche.
La ditta, che ha anche l’obbligo della formazione, sta effettuando una serie di incontri, non solo con le scuole ma anche con i gestori di esercizi commerciali e con le associazioni, da quelle del terzo settore a quelle che organizzano feste ed eventi. Coinvolta la Casa di Reclusione di Brucoli, dove si sono svolti corsi di compostaggio sia con i detenuti sia con il personale della polizia penitenziaria.
Nonostante la buona volontà della amministrazione, e in particolare dell’attuale assessore all’Ecologia, Danilo Pulvirenti, già presidente di Rifiuti Zero, la strada si presenta in salita.
La percentuale di differenziata da cui si è partiti è davvero bassa, 4% sui 600 kg di rifiuti prodotti per ogni abitante. Adesso si è arrivati al 10% e si cerca di dare visibilità ai risparmi conseguiti.
E’ stato, innanzi tutto, inserito nel bilancio un capitolo – fino ad ora assente – relativo agli incassi ottenuti dalla vendita del materiale differenziato, soprattutto carta, alluminio e plastica. Anche quando la differenziata era ‘simbolica’, il relativo piccolissimo guadagno non poteva essere contabilizzato. Ora si può.
Con la crescita della differenziata non solo cresce l’incasso, ma c’è anche il risparmio sul minore conferimento in discarica, molto costoso, 120 euro a tonnellata circa.
Il conferimento della frazione ‘sfalci e potature’ in un impianto semplificato di compostaggio comporta un ulteriore risparmio (35 euro a tonnellata, contro i 120 della discarica) oltre che un vantaggio per l’ambiente per non aver mandato in discarica una frazione organica.
Grazie anche ad un accorpamento delle categorie merceologiche, il Comune di Augusta è riuscito a garantire già per il 2017 una diminuzione dell’11% sul costo della Tari. Ha mandato quindi ai cittadini, anche agli scontenti, un messaggio: la tassa sui rifiuti può diminuire. Non sono solo parole quelle dello slogan ‘Meno rifiuti, più risorse‘ .
Per dialogare con i cittadini e fare circolare le informazioni c’è anche una pagina Facebook, “Augusta si differenzia”.
Il problema del conferimento della frazione organica, per la quale Pulvirenti ha trovato una destinazione, resta difficile perchè gli impianti esistenti in Sicilia non sono sufficienti ad accogliere tutto l’umido che si produce.
E qui entra in gioco il ruolo della Regione, che continua ad operare in emergenza e non ha provveduto a redigere il Piano regionale dei Rifiuti.
Un esempio di comportamento, quanto meno, non lineare in materia di rifiuti è quello relativo alle discariche in cui i singoli Comuni devono conferire, una decisione che spetta alla Regione.
In un Comunicato Stampa dello scorso 21 marzo, Cettina Di Pietro e Danilo Pulvirenti, rispettivamente sindaco e assessore all’ambiente del Comune di Augusta, raccontano una storia inquietante.
Ai Comuni della provincia di Siracusa pare sia stato imposto, ad Agosto 2016, di cambiare la discarica in cui conferire: non più la Sicula Trasporti di Lentini ma la Cisma ambiente di Melilli. In seguito a rimostranze da parte di alcuni Comuni, una nuova ordinanza imponeva il ritorno alla precedente discarica. Il balletto non era finito perchè a gennaio 2017 veniva ordinato di conferire ancora alla Cisma per poi tornare, a marzo, al conferimento alla Sicula Trasporti.
Perchè, si chiedono i firmatari, è stata scelta proprio la Cisma? L’azienda è stata coinvolta in una brutta storia di inquinamento ambientale e di corruzione di funzionari regionali, di cui i giornali hanno ampiamente parlato.

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