“Se mi dovessero uccidere i nomi sono questi’, parole di Adnan Siddique, il trentaduenne pakistano, da cinque anni in Italia, che lavorava, a Caltanissetta, nel settore delle
La terra(e)strema. E’ terra estrema, periferia lontana, marginale ma anche terra che riduce allo stremo, esaurisce, indebolisce e depaupera. Sfrutta, insomma. Il film documentario di Enrico Montalbano, Angela Giardina e Ilaria Sposito è un viaggio nelle terre estreme delle raccolte stagionali e
“Nell’estate del 2011 circa 400 braccianti agricoli di origine africana, a Nardò (Lecce), hanno scioperato per quasi due settimane. In Italia, si è trattato del primo sciopero autorganizzato di lavoratori stranieri della terra, contro un sistema di sfruttamento basato sul capolarato, per
“Lavoro nero sempre più dilagante”, “allarme rosso”, “dati davvero preoccupanti”. A leggere questi titoli sembrerebbe che la piaga del lavoro sommerso sia una realtà recente, magari dovuta alla crisi economica. Purtroppo il lavoro nero è una malattia endemica, soprattutto nel nostro territorio,
La promotrice del primo sciopero degli immigrati in Italia è una giornalista siciliana, Stefania Ragusa. E, naturalmente, anche in Sicilia, il primo marzo scorso, l’invito è stato accolto con entusiasmo. A Palermo l’appuntamento è stato dato con un raduno in piazza Bolognini.