Emergenza sbarchi? NO, grazie! Da tempo ormai l’emergenza ha trovato radici, trasformandosi in problema quotidiano. Non sembra volersene fare una ragione, però, l’amministrazione pubblica italiana, che continua a gestire la questione migratoria in modo emergenziale sotto tutti gli aspetti, salute dei migranti compresa.
Hotspot, in italiano punto di crisi, e cioè, nel contesto dei flussi migratori verso l’Unione europea, punto di primissimo smistamento o anche zona di frontiera esterna dell’Unione europea. Dovrebbe essere, secondo la definizione della
In India, in Siria, nelle zone calde del mondo, ma non a Pozzallo. L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che cerca di assicurare il diritto alla cura in molti teatri di guerra e in situazioni di povertà e bisogno di tutto mondo, non
‘A Camaro siamo tutti africani’. Se Camaro fosse un villaggio della Nuova Guinea la frase sarebbe naturalmente ovvia, ma, trattandosi di un quartiere della periferia di Messina, queste parole scritte su un cartello meritano una spiegazione e una riflessione. Le proteste di
Ad un mese dall’Intesa del 10 luglio 2014 tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, il Presidente della Regione Sicilia ha legiferato (DPRS 600 del 13 agosto 2014) sugli standard strutturali e organizzativi
Quelli che non muoiono nel corso del viaggio arrivano pieni di speranze ma troppo spesso non trovano accoglienza, né ospitalità, tanto meno amore. La sorte dei migranti è quasi sempre la permanenza nei centri di accoglienza, carceri mascherate sulle quali guadagnano speculatori
Che i centri “di accoglienza” della nostra bellissima Lampedusa fossero disumani ce lo hanno detto in molti: osservatori, volontari e giornalisti (in primis Fabrizio Gatti, fintosi clandestino). Adesso, senza finzioni, si chiamano CIE (Centri di identificazione e di espulsione). Ma perché espellere,