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Massimo Bellini: il teatro nel teatro

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"Fuochi d'artificio" per il Teatro Massimo
"Fuochi d'artificio" per il Teatro Massimo

Pirandello, un siciliano (e chi altri, se no?), ha inventato, con i “Sei personaggi in cerca d’autore”, la formula del ‘teatro nel teatro’. Ma la realtà siciliana supera sempre la fantasia degli stessi isolani, per cui i catanesi, popolo istintivamente teatrale, stanno utilizzando la loro più prestigiosa istituzione culturale, il Massimo ‘Bellini’ appunto, per recitarvi una vera e propria commedia dell’assurdo.
Personaggi e interpreti (nella parte di se stessi): l’avv. Fiumefreddo, sovrintendente; il Consiglio di amministrazione; R. Stancanelli, sindaco di Catania; R. Lombardo, ex compagnetto di scuola del precedente e attuale governatore della Sicilia; le Organizzazioni sindacali; il fantasma del Direttore artistico, che da tempo non viene neppure designato; la città di Catania.
Atto primo: il sovrintendente contro il Consiglio di amministrazione. Il Fiumefreddo, proconsole di Lombardo, sdegnato per le critiche ricevute da più parti, presenta le dimissioni ma, poichè il Consiglio di amministrazione, presieduto da Stancanelli in guerra con Lombardo, le aveva prontamente accettate, le ritira con altrettanto clamore.
Atto secondo: qualche tempo dopo, un cecchino nelle vesti di rappresentante della Provincia nel Cda, rende pubblico l’ennesimo buco di bilancio (per il 2008, appena 4 milioni di euri) dovuto, pare, agli sprechi e agli sperperi della pirotecnica gestione Fiumefreddo. Bilancio peraltro non ancora approvato e coperto da mistero, tanto che Rifondazione Comunista ha chiesto pubblicamente l’accesso alla documentazione contabile.
Atto terzo: a causa della prolungata paralisi che rischia di mettere in pericolo centinaia di posti di lavoro, entrano in scena le organizzazioni sindacali contro sovrintendente, Cda, Comune di Catania e Regione siciliana.
Finale (provvisorio): per questa sorta di guerra di tutti contro tutti, dal mese di maggio tutta l’attività è bloccata, la stagione estiva rischia di saltare definitivamente e la stessa stagione 2009-2010 è messa in discussione.
E i catanesi, tanto amanti della musica ‘seria’, che fanno?
Guardano increduli a bocca aperta e non riescono a capire se stanno assistendo alla prima mondiale di una colossale soap-opera a puntate o se, più miseramente, non si tratti di una variante interna alla guerra per bande che si sta combattendo all’interno della maggioranza di centro-destra che governa Catania e la Regione.
Avanti così, continuiamo a farci del male!

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