Eppur (non) si muove!

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Non sappiamo se Galilei abbia mai pronunciato questa storica frase, ma certamente non era riferita alla realtà della mobilità a Catania. L’unica cosa certa è che, per il secondo anno consecutivo, la nostra città è ultima nella classifica di Ecosistema urbano di Legambiente.
Secondo gli esperti, l’aria respirata ogni giorno nella città di Catania ha maggiori concentrazioni di benzene, una delle sostanze responsabili dell’aumento dei casi di leucemia, di quella respirata nella zona industriale . La legge impone un massimo di 5 microgrammi. Ci sono alcune zone di Catania, come piazza S. Maria di Gesù, dove la concentrazione raggiunge e supera i 15 microgrammi.
Eppure da qualche anno abbiamo pure un mobility manager del Comune di Catania, nella persona dell’ing. Adornetto, naturalmente con tanto di ufficio e di staff. Siamo certi però che pochi se ne erano accorti, fino a pochi giorni addietro, quando il Momact, l’ufficio del Mobility Management dell’Ateneo, e l’assessorato alla mobilità del Comune di Catania, hanno promosso una giornata di informazione e di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile.
Si è trattato di un’iniziativa all’interno della settimana Unesco di Educazione allo sviluppo sostenibile, fitta di convegni, pare non particolarmente affollati, durante i quali sono stati squadernati lunghi elenchi (è la moda del momento) di iniziative, progetti e libri di sogni.
Acquisto di bus e auto elettriche e a metano, realizzazione di un circuito lungo 7 chilometri di pista ciclabile con pensiline fotovoltaiche per il bike-sharing nelle piazza Verga, Europa, Giovanni XXIII e Università, incentivi per l’acquisto di bici elettriche (250 euro) e di abbonamenti mensili Amt a prezzo agevolato per dipendenti comunali, sistemi automatizzati di controllo delle violazioni nell’accesso alla zona a traffico limitato (Ztl), peraltro molto ristretta e pressoché irrilevante rispetto ai grandi flussi veicolari. Queste alcune delle idee circolate.
L’Università ha già istituito a sua volta il Pi.Per (gli acronimi fantasiosi sono diventati uno sport nazionale), servizio per la stesura di un ‘piano personalizzato di spostamento sostenibile’, per raggiungere – senza ricorrere all’automobile – il proprio luogo di lavoro in maniera ecologica ed ergonomica.
Cuore della giornata, la possibilità di provare le biciclette elettriche a pedalata assistita all’interno della Ztl attorno a piazza Bellini. Pochi giovani e molte persone di mezza età si sono affollati attorno alla postazione, ma poche –solo tre- le bici messe a disposizione.
L’incentivazione di 250 euro dovrebbe essere erogata tramite alcuni rivenditori che hanno stipulato una convenzione col Comune. Sul sito ne sono elencati solo tre (e la cifra di per sé è significativa dello scarso appeal che l’iniziativa ha destato), ma da una nostra indagine risulta che già due hanno disdetto la convenzione e l’unico rimasto sia in procinto di farlo.
Motivo: i soliti tempi biblici con cui il Comune rimborsa la quota incentivata agli esercenti, rendendo loro molto difficile l’attività commerciale.
Ma, ammettiamo per un attimo che questa interessante offerta riscuota il meritato successo: pensate sia possibile circolare ordinariamente in bici a Catania nelle giornate lavorative, senza aver fatto testamento prima di uscire di casa? Una follia pericolosissima. Considerata l’abituale cortesia e urbanità degli automobilisti catanesi, in assenza di percorsi protetti, è un’ipotesi che solo pochi spericolati che hanno a spezzo la vita possono prendere in considerazione.
E a che punto è la progettazione di piste ciclabili? All’anno zero (l’allusione è del tutto involontaria)!
Una recente inchiesta di SUD ha ricordato ai catanesi che già nel 2006, per un importo complessivo di ben  3.212.388 euro –qualcosa come € 666 al metro-, era stata finanziata una pista di 4,5 Km da piazza Stesicoro a piazza Giovanni XXIII, per arrivare a piazza Europa. Un ulteriore prolungamento fino a S. Giovanni Li Cuti era stato bocciato.
I termini per il completamento scadevano il 16 novembre 2007. Allo stato attuale sono stati realizzati solo 800 metri, peraltro facilmente accessibili anche alle auto, e resta aperto un cantiere in Piazza Stesicoro. Per il resto non se ne è saputo più nulla.
Per informazioni, rivolgersi all’ing. Marina Galeazzi, attuale capo dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, nonché progettista e direttrice dei lavori dell’opera.

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