Vi ricordate quel segno di servile ossequio, il baciamano offerto a Berlusconi dall’allora sindaco di Catania? Era uno Scapagnini quasi genuflesso che si chinava a significare omaggio deferente, riguardo e umiltà.
Ecco che adesso quella riverente sottomissione la ripropone lui, il premier, a un altro leader, Gheddafi, che, peraltro, un po’ gli somiglia, gli stessi capelli impomatati, color nero lucido da scarpe; lo stesso culto della personalità, la Sua; lo stesso interesse morboso per il sesso, se è vero che è stato proprio il dittatore libico l’inventore di quel bunga bunga praticato da Berlusconi con puntuale quotidianità. E chissà quali altre affinità e comparaggi tra i due.
Noi siciliani di baciamani ne abbiamo visti tanti. “Baciamo le mani a vossia”, dicono anche i picciotti poggiando le labbra sulle mani del boss. Scapagnini è napoletano ma a furia di stare in Sicilia… E Berlusconi frequentando Dell’Utri e Mangano…
Si sa, chi di baciamano perisce di baciamano ferisce.
Tags: Berlusconi, Gheddafi, Scapagnini. baciamano
March 2nd, 2011 at 21:33
Forse non ho capito l’eventuale battuta, ma se questa non ci fosse allora hai sbagliato il proverbio.. inverti ferisce con perisce…
March 3rd, 2011 at 16:15
Nessun errore. Il modo di dire “Chi di spada ferisce di spada perisce” è stato trasformato per adattarlo ai fatti avvenuti. Berlusconi prima ha ricevuto, e quindi subìto, il baciamano e poi l’ha appioppato a Gheddafi, ferendolo metaforicamente.
March 6th, 2011 at 20:14
schifo schifo schifo
fanno solamente schifo