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Nell'orto di Libera crescono libri

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Alunni della Vespucci al lavoro

“Un’esperienza nuova e divertente!” la hanno definita i ragazzi che ne sono stati i protagonisti. Sono 42 studenti della quinta elementare e della prima media dell’Istituto comprensivo Amerigo Vespucci di Catania che ieri hanno creato un orto nel terreno confiscato alla mafia che si trova in Contrada Casabianca a Belpasso ed è stato assegnato alla Cooperativa Beppe Montana Libera Terra.
“Stiamo piantando lattughe in un terreno tolto ai mafiosi che l’avevano comprato coi soldi rubati alla società! E noi ce lo riprendiamo in questo modo, per ricavare con la vendita delle lattughe i soldi per comprare i libri per i bambini della nostra scuola che non se lo possono permettere!”.
Sono contenti del contatto con la campagna, di poter lavorare con le proprie mani e consapevoli del valore simbolico del loro gesto. Soddisfatto anche il presidente della cooperativa, Diego Daquino, che nota con quale piacere i bambini si accostino alla pratica del coltivare.
Coltivare cultura… per raccogliere buone prassi” è il titolo dell’ampio Progetto PON C3 di cui l’esperienza di ieri fa parte.
Gli alunni della Vespucci sono già stati infatti in visita al tribunale di Catania, hanno incontrato parenti di vittime della mafia e visiteranno il maneggio della Questura, oltre che continuare a coltivare l’orto, fino a maggio, quando si farà -si spera- un buon raccolto e un mercatino dei prodotti per comprare i libri da dare in comodato d’uso agli studenti più bisognosi.
L’orto dei ragazzi della Vespucci non è certo l’unica attività che si svolge sul terreno di Belpasso, dove la cooperativa da due anni lavora per rimettere in produzione l’agrumeto e l’uliveto, anche grazie ai numerosi volontari dei campi estivi di Libera.

3 Comments

  1. questo tipo di economia crea fame, disperazione, lotta di classe e miseria. Sono contraria a Libera e credo che la mafia si possa lottare in altro modo. E’ inutile togliere le case e i terreni. Si creano solo i presupposti delle lotte di classe.

  2. Ah quindi dovrebbero lasciare alla mafia quei beni ottenuti in maniera illecita facendo del male alla povera gente che lavora onestamente? .. ma tu da che parte stai? E poi un orto coltivato a lattughe che fame può creare? Non è un’azienda agricola.. e anche se lo fosse, creerebbe lavoro non fame.. complimenti a libera per l’iniziativa

  3. ancora non ho visto un’azienda sequestrata o tolta alla mafia o ad imprenditori falliti che abbia dato buoni frutti. Solo proventi illeciti o da rapina. Conosce il mio interlocutore quani soldi percepiscono i commissari antimafia o i custodi dei beni sequestrati? Il mercato sovente non sopporta queste zone di ombra e nel caso della mafia bisogna guardare altrove e cioè alle fonti del potere illecito o distorto. Avete visto ad esempio quante pressioni o inviti a desistere possono derivare dal settore florovivaistico concentrato nelle mani di una sola famiglia? Guardate e poi……, giudicate.Perchè a Catania il Parco Gioieni viene lasciato incolto e non viene dato ai giovani vivaisti per organizzare un mercato libero dei fiori?Ve lo siete chiesto? Sapete chi ha messo le mani sul mercato dei fiori? Ci sono famiglie che gestiscono il mercato dei fiori e che non danno spazio ad altri. Questa gente dice di lavorare alla luce del sole e non opprime nessuno. Solo che, vedi caso, non accorda spazio ad altri. Questa gente non consente ad altri di inseririsi nel mercato dei fiori e i politici che amano i fiori li aiutano a scaòito di quelli che vogòliono lavorare ed affrontare il rischio del mercato dei fiori.

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