Scuola, attenti al voto

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Tempo di elezioni…anche a scuola. Come ogni anno in autunno si eleggono i rappresentanti di istituto. Un modo efficace e diretto per preparare il cittadino di domani alla vita politica… o almeno così dovrebbe essere.
Nella scuola, però, oggi troviamo pericolose analogie con la società e con il mondo politico in particolare. Molto spesso, infatti, i rappresentanti degli studenti, che criticano l’attuale classe politica, sperano in realtà di sostituirla e ne riproducono i comportamenti.
I ragazzi che si presentano alla elezioni studentesche utilizzano “sigle” abbastanza generiche (Liberascuola, Studenti per gli studenti, nuovi studenti etc) ma hanno in genere orientamenti politici (o ideologici) ben definiti.
E’ nota la presenza dei Collettivi che in alcune scuole non esistono più e in altre hanno pochissimo appeal, ad eccezione del Principe Umberto, e spesso propongono iniziative su argomenti d’informazione generale e non esclusivamente attinenti alla scuola.
Poi ci sono le “nuove” formazioni e non c’è bisogno di molta fantasia per capire a quale partito sia vicino il “Movimento per l’autonomia studentesca”…
E’ abbastanza frequente che i ragazzi che si presentano con queste sigle siano pilotati da adulti “acquattati” dietro di loro. Con i partiti politici ci può essere anche una contiguità di tipo familiare, come nel caso di rappresentanti con cognomi abbastanza noti, non a caso leader di un liceo prestigioso della città.
La parentopoli scolastica si verifica anche nella trasmissione del titolo di rappresentante a fratelli, cugini e altri parenti prossimi.
I contenuti, le idee, i progetti sono pochi o nulli, ma i contatti, i giri di conoscenze, il coinvolgimento dei compagni nelle feste fanno sì che alcuni rappresentati, soprattutto se si candidano poi all’università, creino in questo modo la base elettorale per una futura carriera politica. Dalle elezioni scolastiche si passa quindi alle comunali, alle regionali, alle nazionali.
Ma vediamo da vicino alcune tecniche della campagna elettorale.
Tecnica delle prime: una pratica assai consueta è ricercare il voto delle classi più deboli, ovvero le prime classi, le più malleabili e le più facilmente adescabili;
Tecnica del passa e scrivi: se la tecnica precedente vi sembrava un’astuzia degna di una volpe, questa vi lascerà del tutto basiti. Infatti la tecnica consiste semplicemente nello scrivere sulla lavagna delle classi (ovviamente quando non c’è nessuno) senza troppi preamboli “Vota TIZIO” (ovviamente senza giustificare l’enunciato). Alle volte capita d’imbattersi nella medesima pratica, ma in versione verbale (qui la presenza della classe è indispensabile). Qualcuno gira per le classi dicendo:“Vota TIZIO”.
Tecnica delle promesse inesistenti: nei volantini della lista potrebbe anche capitare di adocchiare qualche proposta strana, a dir poco ambigua. Questa tecnica richiede solo molta fantasia! In quanto spesso queste proposte anche se bizzarre sono irrealizzabili!
Tecnica della discoteca: una lista può, volendo, anche dilettarsi nel proporre serate in discoteca, in lidi o comunque in luoghi d’attrazione per adolescenti, a volte con il nome del candidato proclamato a gran voce tra una canzone e l’altra.
Tecnica del bambolotto: per ultimo, ma non per importanza, abbiamo questa squisita tecnica. Cosa sarebbe una lista senza un bambolotto di rappresentanza? Senza dei bei capelli o un bel viso? Cosa sarebbe la lista senza un carismatico Adone?
Non mancano tuttavia liste oneste, ragazzi che il pomeriggio si riuniscono, parlano della scuola o della comunità scolastica e propongono un cambiamento, progetti e condivisioni di idee!
Per concludere, fate davvero attenzione a chi votate, sia oggi che domani il vostro voto ha un valore.

3 Comments

  1. I vostri articoli di politica giovanile sono veramente superficiali.
    Negli ultimi 3 anni Actea ha preso la maggioranza dei rappresentanti anche nelle scuole, tant’e’ che il presidente della consulta (prima giuseppe ora Stella) e’ ancora nostro.
    Nell’ultima tornata alla consulta abbiamo anche “sconfitto” proprio la coalizione del figlio di Lombardo (un certo Toti).
    E tutto questo senza avere adulti e politicanti dietro (al max un consigliere di quartiere) ma semplicemente dei valori trasmessi di persona in persona, dai fondatori ai ragazzi di oggi.
    Sulle tecniche poi utilizzate, che dire, se l’elettorato ha 15 anni, immagino anche che qualche tecnica “puerile” puo’ anche starci.
    Se poi si guardano le tecniche utilizzate oggi a livello Nazionali, direi che forse sono anche troppo.
    Ci sono anche realta’ interessanti nella vita quotidiana e sarebbe bello vi addrentaste meglio nelle dinamiche prima di raccontarle, sopratutto se negli articoli riportate giudizi o conclusioni.
    Carmelo.

  2. Bello l’articolo e bella la risposta. Mi sembra che Carmelo abbia capito tutto: la politica, quella con la p minuscola è fatta di occupazione degli spazi del potere(abbiamo noi la presidenza della consulta), rappresentanza (stai con me perchè valgo di più e dico quello che pensi- voto quello perchè è figlio di tizio, che poi può darsi che si candida alle comunali), ecc.
    Mi sembra che la politica, quella scritta minuscolo, tutto minuscolo, corpo 8, sia quella che si vive tutti i giorni nelle scuole , nei posti di lavoro, a casa … quando si devono far quadrare i conti e quando ci si vuole confrontare sui contenuti e sulle scelte.
    Non è solo elezione del capoclasse o dell’onorevole.
    Quella politica che si respirava tempo fa nelle sezioni di partito, nelle assemblee sindacali, nei circoli dopolavoro (oggi ci vorrebbero i “circoli prima del lavoro” o “al posto del lavoro”), quella politica oggi c’è ancora ed è nei luoghi dove le persone-cittadini hanno ancora voglia di incontrarsi, di confrontarsi e di partecipare alla vita pubblica … e per fortuna anche in rete.

  3. Giovanni, forse è un po’ contraddittorio considerare adeguate le “tecniche” usate con i quindicenni e “superficiali” le analisi fatte da quindicenni (cioè dagli autori di questo articolo, curato da Argoaigiovani).
    Ciò nonostante, tutti i commenti pertinenti sono i benvenuti

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