/

Una messa contro il Muos

3 mins read

Una celebrazione eucaristica per ricordare i valori della pace e della vita proprio là dove si vorrebbe costruire uno strumento di guerra e di morte. La celebrazione è’ stata organizzata dal Punto Pace Pax Christi di Catania e si è svolta domenica 23 dicembre a Niscemi, proprio accanto al luogo scelto per la costruzione del Muos (Mobile User Objective System), il sofisticato sistema di comunicazione satellitare di cui la Marina Militare Usa intende servirsi per rendere più efficienti il controllo globale e gli interventi militari.
Pax Christi, a livello nazionale e locale, ha scelto di rappresentare -dentro la Chiesa e dentro la società- un continuo richiamo ai temi della pace e della non violenza. Da qui l’attenzione al dramma dei Palestinesi, la battaglia contro gli F35 e adesso la partecipazione al movimento che si oppone alla realizzazione del Muos anche con un presidio permanente che impedisce l’accesso dei mezzi al cantiere.
Circa duecento persone, abitanti di Niscemi e dei comuni vicini, attivisti anti-Muos e membri della comunità di Pax Christi, hanno partecipato alla Messa celebrata da don Giuseppe Cafà, che -nella sua omelia- ha sottolineato come il messaggio evangelico sia basato sull’amore e non possa che collocarsi agli antipodi dei “disegni di violenza e di morte che le antenne rappresentano”
Ecco il comunicato di Pax Chrsti
Il 23 dicembre 2012 una folta rappresentanza del punto pace di Catania si è recata a Niscemi per partecipare all’eucaristia celebrata da Don Giuseppe Cafà, parroco di Niscemi, nei pressi dell’installazione militare che dovrebbe ospitare l’impianto del famigerato MUOS (Mobile User Objective System).

Come è noto, un mega-progetto della Marina degli Stati Uniti prevede l’installazione di quattro giganteschi impianti radar in altrettante località del pianeta (Stati Uniti, Isole Hawaii, Australia e, udite udite, a Niscemi, in provincia di Caltanissetta). Tre gigantesche parabole di 18 metri di diametro, due torri-radio alte 150 metri, più un imprecisabile numero di antenne minori, dovrebbero mettere in connessione l’impianto di Niscemi con un sistema di 5 satelliti lanciati in orbita geostazionaria a questo scopo e gli altri tre impianti terrestri.
Scopo di tutto il progetto di telecomunicazione è il controllo totale di tutto il pianeta, con la capacità, oltre che di flussi informativi di vigilanza da un angolo all’altro del mondo, di pilotare missioni militari di ogni tipo e in particolare quelle con aerei senza pilota (i droni).
Questa possibilità apre l’inquietante prospettiva di un’ulteriore tecnologia bellicista (come se non bastassero quelle già esistenti) e spersonalizzazione della guerra, uno scenario in cui da qualche remoto comando militare basterà premere dei bottoni per bombardare mediante i droni uomini e cose in qualunque punto della terra (una sorta di war-game perfetto, in grado di scavalcare facilmente la coscienza di quello che si sta facendo).
A questo balzo in avanti della strategia militare si aggiunga che a Niscemi l’inquinamento elettromagnetico prodotto dalle mega-antenne potrà avere conseguenze nefaste sia sulla salute delle persone che nei confronti dell’aviazione civile nella Sicilia sud-orientale (interferenze sugli aeroporti di Catania e di Comiso quando aprirà).
E per finire, la costruzione dell’impianto ha già fatto scempio e quasi desertificato una riserva naturale ecologica, quasi unica nel suo genere, che è la “sughereta” di Niscemi.
Contro questi piani militari da molti mesi si sono formati numerosi comitati locali (regionale, provinciali e comunali), che manifestano attivamente contro la realizzazione di quello che è stato prontamente battezzato l’eco-MUOStro di Niscemi.
Il punto pace Pax Christi di Catania, in occasione dell’approssimarsi del Natale ha sollecitato un parroco di Niscemi, don Giuseppe Cafà, a celebrare una eucaristia di pace e di vita proprio nel luogo dove sembrano prevalere le strategie di guerra e di morte, cioè nei pressi dell’installazione radar.
Tale invito è stato entusiasticamente accolto da don Giuseppe, e così Domenica 23 dicembre alle 12, circa 200 persone, comprendenti Niscemesi, cittadini di comuni vicini, rappresentanti dei comitati No-Muos e il punto pace di Catania, si sono riunite nei pressi della postazione militare e hanno celebrato l’eucaristia.
In una vibrante omelia don Giuseppe ha spiegato efficacemente il significato della celebrazione in quel luogo, augurando un Natale recante il messaggio evangelico della pace di Cristo, messaggio di vita e di amore, contro i disegni di violenza e di morte che le antenne rappresentano.
Punto Pace Pax Christi di Catania, 25/12/2012

1 Comments

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Gli ultimi articoli - Chiesa