Imparare giocando

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logoIndagini recenti hanno documentato la difficoltà della scuola, e di quella meridionale in particolare, nell’aiutare le giovani generazioni ad apprendere e a usare correttamente i fondamenti della lingua italiana e a comunicare efficacemente.
D’altra parte molti studi sull’insegnamento della lingua italiana hanno messo in evidenza che il modo tradizionale di insegnare grammatica e sintassi risulta spesso statico e poco motivante e la necessità, per altro verso, di creare ambienti di apprendimento e situazioni formative più attraenti e quindi più coivolgenti.
Una proposta in questo senso è partita proprio da Catania, dove è stato presentato al Monastero del Benedettini, in anteprima nazionale, un innovativo strumento didattico per l’apprendimento della grammatica italiana, elaborato, non a caso, da due esperte di comunicazione, C, Virzì e G. Corsaro, a partire da una riflessione su alcune loro esperienze nel mondo della scuola.
Si tratta di un gioco da tavolo, Chi è l’asso. La grammatica è un gioco, il cui confezionamento è stato implementato dagli esperti della Clementoni. E’ strutturato in modo estremamente flessibile e quindi capace di poter essere utilizzato in diverse situazioni didattiche: 730 quiz che consentono di attraversare, con divertente impegno, tutti i piani della grammatica e della sintassi.
E’ rivolto a classi di scuola elementare, media e del biennio delle superiori, e vuole appunto coniugare istruzione e intrattenimento, mettendo al centro l’alunno e la sua esigenza di essere coinvolto in modo attivo nello studio delle discipline, anche di quelle apparentemente più normative.
Che non si tratti di esperienze isolate lo si è capito dall’intervento del prof. R. Nesler, coordinatore dell’Istituto per la ricerca e la sperimentazione del Trentino, che ha raccontato di un progetto per le scuole dell’obbligo che ha già prodotto molti giochi didattici al computer riguardanti anche materie come la matematica, le scienze, la fisica, la misica e le geografia. Ma alcuni degli esempi mostrati, se giocati al massimo dei livelli di difficoltà, darebbero problemi anche ad adulti non sprovveduti.
Nel caso della nuova proposta appare particolarmente significativo il fatto che gli alunni si debbano organizzare in gruppi per sfidarsi, alimentando in tal modo anche l’esperienza dell’apprendimento collaborativo, la dimensione relazionale, l’attitudine a elaborare strategie e a pianificare azioni, vivendo nel frattempo anche la dimensione della sana competizione non solo fra i  gruppi di una stessa classe ma anche fra le diverse classi degli Istituti.
Interessante infine l’idea di organizzare una vera e propria Olimpiade della grammatica, ad imitazione di quanto già da tempo accade per altre discipline (matematica, fisica, ecc.).
Una proposta che ha messo in grande agitazione Bossi e i leghisti, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare.

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