Diletta, una donna dietro "L'inferriata"

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Negli anni ’70, nella letteratura italiana, così come in altri campi, le donne hanno tentato un’avanzata femminista per conquistare quegli spazi che fino ad allora erano stati loro negati. E’ questo che tiene a sottolineare la giornalista Elvira Seminara nel presentare – alla Feltrinalli di Catania- la nuova edizione del libro “L’inferriata” della scrittrice siciliana Laura Di Falco, arrivata terza, con questo romanzo, al premio Strega del 1976. La Di Falco è stata recentemente riscoperta tra le scrittrici siciliane del ‘900. E’ stato ricordato che, nel suo lungo soggiorno romano, ha frequentato Elio Vittorini, Giorgio Caproni, Eugenio Montale. E’ stata accostata, sin dai suoi primi romanzi a De Roberto e Pirandello, per il suo realismo e la straordinaria capacità immaginativa.
”L’inferriata” è la storia di una ragazza siracusana, Diletta, che cerca di combattere la mentalità conservatrice e falsa della società siciliana di quel periodo. Vivendo in una famiglia un po’ nobile, un po’ arrampicatrice, Diletta si ribella ai metodi spiccioli usati dal padre, sia nel condurre gli affari sia nell’intromettersi nella sua vita scolastica, dove abbondano raccomandazioni e compromessi. E’ innamorata di Mario,un giovane avvocato che i suoi non accettano perché inferiore socialmente. Quando Diletta riesce alla fine a fare entrare in casa il fidanzato accade qualcosa di inaspettato: il suo ragazzo diventa più conformista ed ipocrita della sua famiglia, di cui sposa idee razziste e perbeniste, allontanandosi sempre più da lei, che decide, quindi, di lasciarlo.
Ma i tempi non sono ancora maturi perché la ragazza possa mettere in pratica la sua decisione: il finale resta perciò aperto, con Diletta che riflette sul futuro, intenzionata, però, a separarsi da quel “ragazzo, tutto inventato”, quel Mario che ora parla “un linguaggio ormai inaccettabile”.
Il romanzo della Di Falco, nel ’76 edito da Rizzoli, è stato, in questa nuova ristampa, pubblicato da “Verbavolant”, una casa editrice fondata nel 2004 dalla siracusana Fausta Di Falco -solo omonima della scrittrice o parente? –presente al pomeriggio letterario della Feltrinelli- che, dopo la laurea in lettere, ha investito la sua creatività e professionalità in questa impresa, iniziando con la pubblicazione di opere di scrittori siciliani emergenti e continuando con libri per bambini.
Attualmente “Verbavolant” cura la ristampa di classici non più reperibili in commercio, pubblica fumetti per bambini, continua l’edizione delle collane “Magistra vitae” e “Ad majora”. Quest’ultima si dedica a libri di narrativa di scrittori esordienti, differenziandosi in opere rivolte al “sociale” e romanzi di fantascienza.
Per la diffusione delle pubblicazioni, la Di Falco conta, più che sui grossi distributori, sul rapporto continuo con affezionati librai, che richiedono sempre le sue pubblicazioni. “Verbavolant” partecipa alle annuali esposizioni al “ Salone del libro” di Torino, dove sono molto apprezzati i marchi siciliani.
Fausta Di Falco tiene a precisare che per lei non esiste un’editoria a pagamento e che è contraria all’editoria digitale, perché è importante considerare “il libro” come un bene da possedere.

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