14 febbraio a Catania, come in altre città della Sicilia, d’Italia, d’Europa, del mondo. L’evento globale One Billion rising for Justice ha preso corpo per il secondo anno consecutivo a piazza Università, con le adesioni di Le Voltapagina/Se non ora quando? Catania; Città Felice; Comitato Territoriale Arcigay QueeRevolution Catania; Futuro prossimo cooperativa sociale; UDI Catania; Open Mind GLBT; Tilt Sicilia; Associazione Qulturale Dantes, Fiom Catania, Associazione Antimafie Rita Atria, CittàInsieme, Centro Antiviolenza Thamaia.
La campagna One Billion Rising è nata da una idea della drammaturga Eve Ensler (l’autrice de “I monologhi della vagina”, rappresentato in moltissimi teatri del mondo) sconvolta da una statistica usa diffusa dall’ONU secondo la quale 1 donna su 3 sul pianeta viene picchiata o stuprata nel corso della vita.
Visto che la popolazione umana è di 7 miliardi, il dato riguarda un miliardo di donne e bambine. Eve Ensler lanciò nel 2013 lo slogan “Un miliardo di donne violate è una atrocità, un miliardo di donne che danzano è una rivoluzione” perché ballare significa libertà del corpo, della mente e dell’anima. Anche questo 14 febbraio 2014 un miliardo di persone si sono unite nel mondo per sollevarsi, danzare, per porre fine alla violenza contro donne e bambine. Sono state più di 10.000 nel mondo le manifestazioni organizzate e 207 i paesi coinvolti.
Quest’anno il tema è la giustizia per tutte le donne sopravvissute alla violenza di genere e i metodi per porre fine alla impunità. Dice Monique Wilson, attrice e attivista internazionale, quest’anno a capo della campagna One Billion Rising for Justice: «La via verso la giustizia comincia con il riconoscere come alla violenza venga permesso di esistere e di perpetuarsi».
Forse non c’era il gran popolo delle donne di Catania ma abbastanza per far sì che anche nella città dell’Etna sulle note di Break the chain, Spezza le catene, si chiedesse con forza: Giustizia per le donne, Basta con la violenza, con gli stupri e la morte. Vogliamo un mondo in cui le donne siano libere dalla prigionia dagli obblighi, dalla vergogna, dalla colpa, dal dolore, dalla sofferenza, dall’umiliazione, dalla rabbia e dalla schiavitù.
A guidare le danze di donne di tutte le età, un nastro fucsia al braccio, la giovane coreografa Arianna Scaduti. «Qualcosa sta cambiando, nell’informazione e nelle scuole, grazie anche ai gender lab dell’Università, ma il cambiamento culturale è ancora lontano», ha dichiarato Manuela Fisichella del gruppo Le Voltapagina.
L’evento One billion rising ha avuto luogo in Sicilia anche a Palermo, in piazza Vittorio Emanuele Orlando davanti al tribunale, organizzato dal coordinamento Antiviolenza 21 luglio insieme ad Amnesty International Sicilia, Emergency Palermo e al Coordinamento Antitratta.
Così a Licodia Eubea, paese di Stefania Noce, studentessa femminista di Lettere, uccisa dal fidanzato Loris Gagliano nel dicembre del 2011. Le donne di Licodia hanno ballato proprio nella piazza dedicata alla ragazza vittima di femminicidio.
Galleria di foto di Francesca Privitera
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