InCircolo, i dodici volti dell'Arci Catania

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ARCISi scrive Arci, si legge Associazione Ricreativa Culturale Italiana. Sono tutti volontari coloro che danno vita ad una delle realtà associazionistiche più vivaci e attive in tutta Italia. Solo nel territorio di Catania sono presenti dodici Circoli tutti sotto la sigla Arci ma ognuno con un volto diverso perché diverse sono le realtà e i bisogni del territorio.
A volte neanche i volontari conoscono bene questa realtà così varia, anche a causa del costante ricambio di giovani che decidono di imboccare il sentiero dell’associazionismo, perché – si sa – solo di volontariato non si può vivere.
I volontari, infatti, devono far convivere l’ impegno sociale con quello lavorativo, eccetto quelli selezionati per svolgere il Servizio Civile. Solo tre Circoli su dodici, però, possono fare affidamento sui fondi ministeriali, e solo due sono accreditati presso l’Unione Europea per ospitare (sempre per un periodo di tempo limitato, non superiore a un anno) i giovani del Servizio Volontario Europeo.
Il coordinamento di questa rete spetta al Comitato Territoriale dell’Arci, che supporta tutti i Circoli fornendo materiali, strumenti e servizi di consulenza come quelli resi da professionisti per la gestione amministrativa.
Per rafforzare i rapporti tra i Circoli e le relazioni tra le persone che la compongono, i volontari hanno dato vita, dal 12 al 14 settembre, ad un convegno, InCircolo, un’occasione per lavorare insieme, confrontarsi e soprattutto raccontarsi.
Abbiamo deciso di raccogliere le loro storie e disegnare una mappa dei vari circoli affinchè la realtà associazionistica del nostro territorio sia meno ‘misteriosa’ per i cittadini che lo abitano

Amari

Da due anni a questa parte è attivo nel Comune AMARI, ARCIdi Caltagirone. Le sue attività sono strettamente collegate alla realtà multiculturale presente in un territorio in cui hanno sede numerosi Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e comunità alloggio. I volontari si propongono come sostegno all’accoglienza mettendo a disposizione educatori e mediatori culturali, e portando avanti parallelamente attività di osservazione e monitoraggio dei centri per accertarsi delle condizioni in cui vivono i migranti.
Le attività organizzate riguardano principalmente l’interazione coi migranti che vanno sostenuti nello sforzo di integrazione nella società: letture animate in più lingue, corsi di lingua araba, presentazione di libri, feste della musica e mercatini.
Nonostante le zone del Calatino fossero già, sin dai tempi antichi, contenitori di diverse culture, la risposta del territorio non è sempre positiva, con conseguente scarsa partecipazione agli eventi organizzati.
Tutto è di certo reso più difficile dall’assenza di una sede. La domanda per la concessione di un edificio inutilizzato nel quale possano trovar posto più associazioni non è stata ancora accolta dal Comune.
Il prossimo evento in programma si svolgerà il 3 ottobre, anniversario di un drammatico naufragio, e sarà una mostra realizzata con i migranti della comunità di Grammichele.

Arcivik

Nato lo scorso anno a Palagonia, ha ottenuto la concessione di una sede dal Comune ma deve fare i conti con la risposta critica del territorio. I volontari sono maggiormente attivi nei progetti legati all’ambiente, organizzando giornate dedicate al tema dell’inquinamento, contro il Muos, e attività di pulizia di zone del paese lasciate al degrado.
In occasione della festa del 25 aprile hanno organizzato degli incontri con i ragazzi delle scuole medie per sensibilizzarli sul tema dell’antifascismo, mentre nel periodo natalizio hanno fatto una raccolta di giochi per donarli ai bambini del Cara in occasione dell’epifania.

Babilonia

MisteroBuffo, ARCIAttiva da oltre 12 anni nel territorio di Acireale, l’associazione ha sede all’interno dello Spazio di società creativa “Mistero Buffo”, e si pone come obiettivi principali: dare spazio ai giovani per esercitare la propria creatività e fornire stimoli e offerte culturali ad un territorio che ne è privo.
Ma i destinatari della loro offerta non sono soltanto i giovani, perché gli utenti sono anche adulti. Lo dimostra la partecipazione di over 50 a Chitchat, le domeniche di conversazioni in inglese. Mentre per chi fosse straniero e volesse imparare l’italiano, ci sono i corsi di italiano per stranieri, migranti e non.
Il clima multiculturale è ulteriormente arricchito da progetti di più ampio respiro che guardano oltre la realtà locale: il circolo è infatti partner di scambi a livello europeo, grazie ai quali ha potuto realizzare dei laboratori di teatro internazionale.
Lo svolgimento di queste attività è di certo reso possibile dalla sede, che, d’altro canto, costa . Ci sono, infatti, spese d’affitto e di gestione, anche se condivise con altre associazioni.
Il rischio è che la scelta delle attività da offrire debba sottostare all’esiguità di fondi, motivo per cui il circolo ha fatto domanda al Comune per la concessione di locali. Richiesta che non ha avuto riscontro.

Bukarit

Operante nel territorio di Ramacca, fa della bellezza del territorio il suo punto di forza e organizza – con la collaborazione di esperti nel settore – passeggiate naturalistiche in parchi, castelli, laghi e miniere che si trovano nelle zone del Calatino e del sud del Simeto. La prossima è prevista in ottobre nel parco dell’Alcantara.
Dal punto di vista ludico, l’associazione ha ospitato (e talvolta prodotto) performance teatrali e si è spesso occupata della direzione musicale e artistica di alcuni eventi come le sagre e l’organizzazione dell’Etno Fest Arci, la festa della musica sponsarizzata anche dal Comune che ha fornito aiuto logistico e finanziario.
Sempre per i giovani sono stati organizzati tornei di calcio e pallavolo, nei quali si è cercato di coinvolgere anche i ragazzi del Cara.

Casa Pertini

Il dialogo con le istituzioni locali, però, non è CasaPertini, ARCIsempre facile. Come nel caso del circolo di Trecastagni, costretto a limitare le sue attività ad eventi low budget e autofinanziati per mancanza di fondi. Ciononostante, da cinque anni a questa parte i volontari riescono con successo a organizzare una festa della musica in cui, anche qui, viene data la possibilità ai giovani artisti locali di esibirsi pubblicamente.
Un altro degli obiettivi dell’associazione è dare risalto alle produzioni locali. L’organizzazione della Pasquetta in campagna mette insieme il bisogno di aggregazione a un tentativo di valorizzare il territorio e al contempo promuovere prodotti a km0.
L’assenza di una sede si fa sentire maggiormente nel momento in cui non è possibile far partire attività che hanno bisogno di locali adeguati per svolgersi, come i corsi di italiano per stranieri e i corsi di computer per anziani che vorrebbero attivare.
Recentemente i volontari hanno ottenuto l’intitolazione del Centro polifunzionale del Comune a Peppino Impastato, nel quale hanno intenzione di iniziare dei percorsi di educazione all’antimafia con i ragazzi delle scuole medie locali.

Faber

Uno dei circoli più giovani. Non ha una sede ma fa di questo la sua forza, spostandosi al bisogno.
I suoi obiettivi sono trasmettere la conoscenza del territorio che può e deve essere valorizzato anche dai singoli, la ricerca di stili di vita sostenibili secondo il modello di decrescita felice e la nascita di un libero mercato a Km0 con scambi diretti tra produttore e consumatore, senza l’intermediazione di consorzi e con un sistema partecipativo di garanzia.
I primi passi per il raggiungimento di questi obiettivi sono la formazione e l’informazione che i volontari intendono realizzare sia sul piano pratico che teorico. Tra le attività del circolo vi sono infatti laboratori di riciclo, cineforum e trashware: il recupero di vecchi materiali elettronici.
La tecnologia diventa anche un punto di forza per facilitare il dialogo tra gruppi di persone che condividono gli stessi valori e gli stessi obiettivi ma che sono lontani geograficamente. Uno dei progetti in corso di sviluppo riguarda infatti la riappropriazione degli strumenti di comunicazione tramite lo sviluppo di una piattaforma federabile.

Futuro

Il neonato circolo di Belpasso, che esisteva in passato, ha riaperto per volontà di un movimento politico locale da cui si è scisso prendendo vita propria.
Essendo il circolo più giovane non ha ancora delle attività avviate. Tra i suoi obiettivi vi sono la promozione sociale e culturale, il sostegno alle comunità di migranti est-europei presenti in quella zona e uno sportello d’ascolto per le donne. In programma anche laboratori e cineforum dedicati ai giovani. Appena conclua, il 27 settembre, la Festa della musica.

Gammazita

Gammazita, ARCIHa sede a Catania nel quartiere del Castello Ursino, in un locale antistante una delle tante piazzette di Catania, di solito usate come parcheggio ma in questo caso trasformata dai volontari in luogo di aggregazione.
Si impegna per il sociale e per la riqualificazione del quartiere abbandonato a se stesso, così come era abbandonato il Pozzo di Gammazita, della cui esistenza molti catanesi non sono a conoscenza. Adesso viene aperto ogni domenica al pubblico e ai turisti dai volontari stessi.
Sui beni culturali lasciati in stato di abbandono, Gammazita aveva anche lanciato un concorso fotografico che si è concluso con la mostra “Petri Petri”, di cui Argo ha già parlato.
Ogni giorno il circolo presenta un’attività diversa, molte dei quali per i bambini, come i laboratori di percussioni e giocoleria, book crossing e cineforum. Ha organizzato di recente L’Ursino Buskers.

Janzaria

Nato quattro anni fa a San Michele di Ganzaria per rianimare culturalmente il paese, ha da allora promosso numerose manifestazioni ed eventi per coinvolgere la cittadinanza, come feste della musica, del teatro e di carnevale. Ma è attivo anche su ciò che riguarda i beni comuni e la tutela alla salute, informando la cittadinanza e protestando contro la realizzazione di un Impianto di Cogenerazione Biomasse Solidi Naturali. La loro sede è una stazione dismessa, concessa dal Comune.

Makeba

È attivo da due anni ARCInel territorio di Misterbianco, ma ha ottenuto una sede solo da qualche mese.
Le sue attività sono principalmente ludico-ricreative rivolte ai bambini, per i quali organizzano Grest estivi e merende pomeridiane, arricchite da narrazione di storie e laboratori musicali.
Alcune delle attività organizzate dal circolo sono rivolte anche agli adulti, come i laboratori teorici sugli alimenti e le loro caratteristiche e quelli pratici sulla produzione e l’imbottigliamento della salsa. Vengono organizzati anche concorsi culinari a tema (come il riciclo/riuso di prodotti che altrimenti andrebbero buttati).
Da un anno a questa parte, ogni ultima domenica del mese, il circolo allestisce in piazza Mazzini un mercatino di prodotti locali per valorizzare il Km0 e gli stili di vita salutari.
Anche in questo caso, i volontari hanno pensato ai più piccoli: mentre i genitori fanno un giro per le bancarelle, i bambini possono partecipare a giochi istruttivi orientati anch’essi verso la conoscenza della natura: imparano a riconoscere i profumi delle spezie servendosi solo dell’olfatto, a indovinare un frutto o un ortaggio dalla sua forma usando il tatto, e a riconoscere i sapori con il gusto.

Melquiades

MELQUIADES, ARCIÈ il circolo che si occupa unicamente del fenomeno dell’immigrazione e dedica praticamente tutte le sue attività ai migranti e alla loro integrazione.
Oltre ad offrire assistenza e consulenza legale, organizza anche attività come corsi di italiano, laboratori interculturali, cene etniche e cineforum.
I risultati sono positivi e molti utenti diventano promotori di attività all’interno del circolo, sempre a sostegno degli altri migranti.
La collaborazione con altre associazioni operanti a Catania, come il Centro Astalli, la Casa dei Popoli e Penelope, è un altro dei punti di forza; ma dare assistenza è sempre difficile, non solo a causa del numero sempre crescente di migranti che riesce a volte a sminuire i risultati ottenuti, ma anche a causa dell’assenza di mezzi per far fronte alle esigenze reali e per dare prima accoglienza.
La disponibilità di una sede, nel caso di Melquiades, permettere di tenere i corsi in un luogo fisso e con l’ausilio di un’emeroteca consultabile da utenti e volontari, anche se il fatto che lo spazio sia condiviso con l’Arci Territoriale causa una sovrapposizione di identità. E’ il motivo per cui alcuni, quando sento parlare dell’Arci, pensano subito che si occupi solo di immigrazione, mentre altri credono che le attività di Melquiades vengano organizzate dal Territoriale.

Prospettiva

Questo stesso problema è Olivia, ARCIcondiviso anche dal circolo di San Giovanni Galermo, nato in seno alla cooperativa che porta lo stesso nome. Nonostante il circolo Arci sia attivo da molti anni, le sue attività sono state inglobate in quelle della cooperativa e in molti non sanno ancora della sua esistenza.
La presenza di una sede permette però ai volontari di svolgere attività che altrimenti sarebbero precluse, come il doposcuola, laboratori di teatro, di musica e di fotografia, nonché l’organizzazione di attività sportive come tornei di basket, pallavolo e calcio.
La maggior parte delle attività sono dedicate ai giovani perché l’obiettivo del circolo è creare una realtà sociale per ridurre il disagio giovanile che necessita di occasioni di aggregazione assenti in un quartiere dormitorio quale è San Giovanni Galermo. Parallelamente i volontari svolgono attività culturali e doposcuola per tamponare il problema della devianza e della dispersione scolastica.
Foto di Francesco Avarrello

2 Comments

  1. “…anche a causa del costante ricambio di giovani che decidono di imboccare il sentiero dell’associazionismo…”
    E’ un peccato che si pensi che il volontariato come una prerogativa dei giovani. Il volontariato dovrebbe coinvolgere tutte le eta’. Dai bambini, ai genitori con i figli nella scuola dell’obbligo ….ai pensionati che hanno tanto tempo disponibile.

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