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Parcheggio Sanzio, un esposto di Argo per difendere la piazza

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Il dado è tratto. Ieri la redazione di Argo ha unanimemente deciso di passare all’azione su un caso che considera di importanza fondamentale per la città, il parcheggio interrato di piazza Sanzio.
Alla vigilia dell’inizio dei lavori, dopo aver chiesto e ottenuto alcuni documenti e aver cominciato a trovare resistenza nella consegna di atti ulteriori, abbiamo scritto una lettera alle competenti autorità nazionali e locali chiedendo che si faccia luce su gli aspetti inquietanti della storia di questo parcheggio e che si soprassieda sull’inizio dei lavori aprendo una discussione pubblica sull’uso di questo bene comune.
Oltre ai problemi relativi alla legalità, si pongono infatti problemi di opportunità sull’utilizzo di una piazza cittadina a vantaggio di un interesse privato.
Ecco la lettera inviata, con posta certificata, alle autorità sotto indicate, con i link ai documenti che Argo ha già pubblicato negli articoli precdenti

Al Procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi
Al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone
Al Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Rosy Bindi

Al Presidente della Regione Siciliana
All’Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Siciliana
Al Sindaco di Catania
Ai membri della Giunta Comunale di Catania
Al Presidente del Consiglio Comunale di Catania
Ai Consiglieri Comunali di Catania

Oggetto: parcheggio interrato di piazza Raffaello Sanzio a Catania

Perché portare avanti un’opera pubblica pensata per favorire un interesse privato, come leggiamo anche nelle motivazioni della sentenza Lombardo, e oggi -dopo l’arresto per mafia del primo concessionario- affidata ad un altro imprenditore indagato?
L’opera in questione, il parcheggio interrato di piazza Raffaello Sanzio, appare come il regalo di un bene pubblico ad un privato che ne trarrà vantaggio personale senza apportare benefici alla città e riceverà per questo un finanziamento pubblico.
La concessione, della durata abnorme di 6o anni, consente al concessionario di incassare le tariffe dei posti auto realizzati, di costruire un’area commerciale e di ricavare profitti dalla vendita di eventuali posti auto eccedenti, pur essendo presente un contributo pubblico di 15 milioni di euro. Nella convezione è previsto anche che la società riceva una percentuale sulle multe per divieto di sosta esatte nella zona circostante.
Come affermato anche nella relazione tecnica, l’interramento non consentirà la realizzazione di zone verdi (se non ai confini dell’area) per assenza di humus per le radici delle piante, e non permetterà di avere un numero di posti auto significativamente superiore a quello realizzabile con un parcheggio a raso, meno costoso e urbanisticamente meno invasivo.
Il parcheggio interrato, così come previsto, rischia di avere l’esclusivo ruolo di parcheggio di servizio dell’area commerciale, senza che il concessionario abbia dovuto acquistarne la superficie. Un’ulteriore area commerciale non corrisponde inoltre ad una necessità della città, già invasa da un numero esorbitante di supermercati in centro e in periferia.

Ulteriori elementi di analisi possono essere ricavati dalla lettura degli articoli da noi pubblicati sul blog ‘ArgoCatania’ e scritti dopo aver esaminato i documenti ufficiali ottenuti con richiesta di accesso agli atti. Li alleghiamo e li sottoponiamo alle SS.VV. perché verifichino l’eventuale presenza di implicazioni penali e/o danni erariali, vista la presenza di un contributo pubblico per un’opera finalizzata a produrre profitti privati.
Ai pubblici amministratori chiediamo di non procedere alla realizzazione del parcheggio nei termini previsti e di aprire una riflessione pubblica sull’uso di piazza Sanzio, bene comune.
La redazione di Argo Catania

8 Comments

  1. Condivido la vostra iniziativa e mi dichiaro disponibile a partecipare a tutte le attività conseguenti ( raccolta firme , manifestazioni ecc…. )

  2. Altro che “porto delle nebbie”! “Catania tutta delle nebbie”, così bisognerebbe aggiornare il dossier in Commissione Nazionale Antimafia visto il caso del “parcheggio sanzio” che vorrebbe privatizzare con i nostri soldi e per oltre mezzo secolo una nostra piazza.

  3. E’ gravissimo il fatto che ITALIA NOSTRA non abbia firmato la denuncia. Bisogna denunciarlo e rendere nota questa grave omissione ai responsabili di Italia Nostra a livello regionale e nazionale. Mi permetto di segnalare all’avvocato che seguirà questa vicenda giudiziaria di controllare i tempi di annotazione della denuncia nei registri della Procura perchè ci sono stati casi recenti di annotazioni fatte dopo quattro mesi e di richieste di archiviazione dopo appena 4 giorni senza lo svolgimento di attività istruttoria. I tempi lunghi sono dovuti anche a collegamenti inquietanti con le procure del luogo. Basta il fatto che la tutela dell’ambiente è ritenuto un fatto di modesta importanza. Bisogna denunciare tutto al CSM.

  4. Cara Lina Arena,
    ti ricordo che il responsabile di Italia Nostra a Catania diede parere favorevole a Caltagirone Bellavista che si accingeva ad edificare in piena foce le torrente Acquicella ed in dispregio della apposita legge di tutela ambientale ben 400.000. mc. (quasi il doppio di C.so dei Martiri) di fabbricati, camuffati come al servizio di un porto turistico mai rispondente ad un piano portuale che risultasse approvato dal Consiglio Comunale come prescritto dalla Legge. Tale triste comportamento fa capire come sia la cittadinanza a dovere controllare il rispetto delle regole e non le sigle associative affidate troppo a lungo ad un responsabile distratto in più occasioni.

  5. Come cittadino democratico e residente nell’area dico: molto bene.
    Giusto per sopperire alla politica politicata che tranquillamente avalla e tace.

  6. Condivido la ragione della denuncia.
    Credo che l’esposto, per rendere più comprensibile l’oggetto e vincolare – ove possibile – la logica degli inquirenti, avrebbe dovuto essere più specifico ed indicare punto per punto gli elementi di debolezza del procedimento amministrativo che ha portato alla soglia dell’inizio dei lavori.
    Mi permetto di suggerire di integrare l’esposto chiedendo alla Procura di essere informati nel caso in cui, a conclusione di eventuali, auspicabili indagini, la sua determinazione sia quella chiedere l’archiviazione (per proporre opposizione).
    Ringrazio comunque la redazione di Argo per il suo impegno e la sua determinazione.

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