/

Expo dei popoli rapinati di acqua, terra ed energie

5 mins read

EXPO dei popoli, licandinaNutrire il pianeta ma solo a parole. Expo 2015 a Milano ha mostrato le lacune e le contraddizioni del sistema: molto spazio alle multinazionali e poco alle cause e ai rimedi della fame nel mondo determinata da profonde diseguaglianze e dall’esclusione dei popoli dall’accesso, dalla gestione e dal controllo delle risorse naturali, acqua, terra , energie, nelle mani di pochi privati.
E poi c’è l’Expo dei popoli, Forum internazionale della società civile e dei movimenti contadini, nato per rispondere alla sfida di “Nutrire il Pianeta”, applicando i principi della Sovranità Alimentare e della Giustizia Ambientale, che si svolgerà la prossima settimana dal 3 al 5 giugno.
Mani Tese Sicilia si è preparata all’appuntamento con due conferenze organizzate il 10 e 11 Maggio in collaborazione con ‘A Fera Bio e con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Ad entrambe è intervenuto Giosuè De Salvo, Coordinatore di Expo dei popoli e Responsabile Area Advocacy e Campagne di Mani Tese nazionale.
Domenica 10 maggio, l’incontro al quale hanno partecipato molti produttori agricoli siciliani si è svolto nel Chiostro dell’Istituto Ardizzone Gioeni, in via Etnea 595.
logo, Mani teseLunedì 11 maggio, invece, l’incontro si è tenuto presso Facoltà di Scienze Politiche, in  Via Gravina 12, Catania. Oltre a De Salvo, sono intervenuti Giuseppe Barone, Direttore Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali; Luca Ruggiero, Presidente Corso di Laurea Magistrale GLOPLEM (Global Politics and Euro-Mediterranean Relations); Daniela Irrera, docente di Global Civil Society, ed è stato moderato da Marco Gurrieri di Mani Tese Sicilia.
Anche se gli incontri sono serviti soprattutto ad illustrare i contenuti di “Expo dei Popoli”, non sono mancate riflessioni e analisi sulle Esposizioni Universali e ovviamente, nello specifico, su EXPO 2015.
Particolarmente incisiva la premessa di Giuseppe Barone. “Le Esposizioni Universali – ha detto il docente -storicamente sono servite e probabilmente servono tutt’ora, a potenziare il ruolo economico e politico della nazione organizzatrice nei confronti del mondo. A ‘mostrare i muscoli’ in un contesto internazionale. Ma non possono essere lo strumento adatto ad affrontare questioni drammatiche come la fame nel mondo.
A Expo 2015 è stato dato ampio spazio alcune multinazionali che con le loro politiche controllano il mercato alimentare a livello mondiale. Presenze ingombranti (es. Coca Cola e McDonalds, ndr) che mal si conciliano con il tema di Nutrire il Pianeta. Magari si venderà bene il made in Italy. (Barone ha citato il positivo riscontro di vendite dei produttori di cacao modicani, che fortunatamente per loro non sono finiti nel padiglione Bio Med della Regione Siciliana caratterizzato da inefficienze e disfunzioni  ma all’interno del cluster “Cacao e Cioccolato”, ndr), ma difficilmente saranno esaminate seriamente le cause che determinano la fame nel mondo.
Anche Luca Ruggiero ha condiviso questa analisi, concentrandosi però soprattutto sull’impatto (positivo e negativo) che hanno le Esposizioni Universali sulle realtà metropolitane. “Notoriamente vi sono stati molteplici e gravi problemi, ma Expo 2015, nelle intenzioni degli organizzatori dovrà servire soprattutto a rilanciare turisticamente la città di Milano. Proprio per questo, nell’Esposizione Universale il visitatore-turista si deve soprattutto divertire e la dimensione spettacolare finirà per prevalere sui contenuti di Nutrire il Pianeta…..” .
Scienze politiche, CataniaIrrera, ha messo in evidenza l’importanza della partecipazione della società civile e dei movimenti, invitando al tempo stesso gli studenti della Facoltà di Scienze Politiche a firmare la Carta di Milano (http://carta.milano.it/it/), il manifesto “politico ed etico” dell’Esposizione Universale di Milano, che intende coinvolgere tutti nella lotta contro la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco e a promuovere un equo accesso alle risorse naturali e a garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi.
Su questo punto, si è innescato un interessante dibattito con Giosuè De Salvo, secondo il quale invece questa carta, voluta dagli organizzatori di Expo 2015 rischia di essere poco incisiva. E oltre tutto nella carta (concepita originariamente dalla Fondazione Barilla), mancano del tutto i riferimenti all’accesso all’acqua potabile e non si parla né di lotta alla speculazione, né di accaparramento delle terre (il c.d. “land grabbing”).
Ha esordito citando Papa Francesco, Giosuè De Salvo: “Questa economia uccide, non solo prevale la legge del più forte, ma viviamo una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, di un mercato divinizzato dove regnano speculazione finanziaria, corruzione ramificata, evasione fiscale egoista».
Secondo De Salvo, uno dei maggiori impedimenti all’autodeterminazione dei popoli è la profonda disuguaglianza nell’accesso, nella gestione e nel controllo delle proprie risorse naturali: acqua, terra, foreste e fonti energetiche. Risorse che vengono controllate e sfruttate soprattutto da grandi attori del settore privato.
Una vera e propria accumulazione di capitale naturale che va di pari passo con le concentrazioni di potere rilevabili lungo l’intera filiera agro-alimentare globale. Se a ciò si somma la concentrazione dell’industria di trasformazione del cibo a quella della grande distribuzione organizzata, ciò che emerge è un quadro di potere nelle mani di pochi che mette fortemente a rischio la tenuta delle società democratiche.
“Per rispondere a queste sfide, da tre anni stiamo lavorando all’Expo dei Popoli, che è altro da Expo 2015 spa, altro dal movimento No Expo e altro da Fondazione Triulza. Exconcentrazione dell’industria di trasformazione del cibopo dei Popoli non vende biglietti, non si presta a “green washing” (ovvero a dare la possibilità a soggetti privati di farsi pubblicità, palesando presunti passi avanti sulla sostenibilità ambientale e sociale,ndr), ma accompagna oltre 40 Ong e associazioni italiane (solo per citarne alcune:oltre a Mani Tese, WWF, Legambiente, Action Aid, Oxfam, Arci, Amref, Aibi, Pime, Acli, Aiutare i Bambini e tante altre, ndr) e decine di Reti mondiali partner in un processo in cui realtà che si occupano di cooperazione allo sviluppo, ambiente, diritti umani, produzione biologica, consumo critico, collaborano con il fine di influenzare il dibattito pubblico suscitato dall’Esposizione Universale con un’altra idea di Nutrire il Pianeta, basata sui principi della sovranità alimentare e della giustizia ambientale.
Le varie organizzazioni che lo animano hanno sottoscritto un manifesto che indica alcune soluzioni da mettere in campo per vedere finalmente riconosciuti e garantiti il diritto ad un’alimentazione adeguata e un uso equo e sostenibile delle risorse naturali. L’obiettivo di Expo dei Popoli è anche quello di dare vita a un coordinamento politico stabile costituito dalle organizzazioni che hanno come mission unica la salvaguardia dei diritti individuali e sociali e la salvaguardia dell’unico pianeta di cui disponiamo”.
Il Forum internazionale che si svolgerà a Milano dal 3 al 5 Giugno alla Fabbrica del Vapore, chiamerà a raccolta delegati da tutto il mondo in rappresentanza di reti già attive sui temi della sovranità alimentare (secondo questa teoria ogni Stato deve poter definire la propria politica agricola ed alimentare in base alle proprie necessità, rapportandosi alle organizzazioni degli agricoltori e dei consumatori, della giustizia ambientale e dei diritti umani, ndr), della giustizia ambientale e dei diritti umani. Obiettivo finale è affiancare la voce dei popoli a quelle dei governi e delle imprese transnazionali, anche in vista della definizione in sede ONU della nuova Agenda per lo Sviluppo Post-2015.
Contemporaneamente a questa attività di promozione della voce della società civile, Mani Tese non perderà l’occasione di sensibilizzare la cittadinanza per tutta la durata dell’esposizione universale, utilizzando le strutture più aperte dell’Expo (Cascina Triulza, il padiglione di Slow Food), per mostrare ai visitatori dell’Expo, tramite i progetti di cooperazione, come il diritto al cibo si costruisca in primo luogo con le comunità locali.
Per approfondire questi temi e conoscere in dettaglio il programma dei prossimi giorni è possibile consultare il sito www.expodeipopoli.it e www.manitese.it

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Gli ultimi articoli - Ambiente