Da Paternò a Centuripe, cittadini attivi in difesa del territorio

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Paternò 2002, Motta Sant’Anastasia 2016, Biancavilla 2017, Centuripe 2018.
Sono le tappe di un percorso di resistenza a progetti che mirano a stravolgere il territorio, ad ‘avvelenarlo’ con l’illusoria promessa di portare ricchezza e lavoro.
I progetti, di stoccaggio o ‘valorizazione’, riguardano i rifiuti, ghiotto terreno di facili guadagni, e sono stati contrastati attivamente da associazioni e comitati di cittadini, sempre più consapevoli della forza dell’azione comune, dal basso.
Nel Comunicato che pubblichiamo viene riepilogato questo percorso e spiegata la nascita del Patto di Fume Simeto e del Presidio Partecipativo che agisce da anni per evitare che le amministrazioni locali si pieghino ad interessi contrari allo sviluppo ecosostenibile del territorio e quindi al benessere dei cittadini.
Le scelte delle amministrazioni locali non sono state sempre adeguate ai principi e alle clausole del Patto, quindi i comitati locali sono sempre sul chi vive a pronti a dare battaglia.
L’ultimo teatro di scontro, di cui Argo ha già parlato, è quello della contrada Muglia di Centuripe.
Sono in corso un dibattito pubblico e una pressione popolare che hanno già prodotto l’impegno dell’amministrazione a non concedere il cambio di destinazione d’uso e la richiesta alla Soprintendenza perchè ponga il vincolo paesaggistico sull’area.
Di seguito il Comunicato
Rifiuti e Territorio: dalla protesta alla proposta!
vignette_discaricheValle del Simeto. Paternò 2002; Motta Sant’Anastasia 2016; Biancavilla 2017; Centuripe 2018.
Ciclicamente succede che, nel territorio della Valle del Simeto, si ripresenti l’annoso problema della gestione dei rifiuti, ghiotto terreno di facili guadagni a spese della collettività.
È, infatti, di questo novembre, ed è ancora in corso, l’ultima battaglia per contrastare l’ennesimo progetto di dar vita ad un mega-impianto di stoccaggio rifiuti che deturperà il territorio con la illusoria promessa di portare ricchezza e lavoro, questa volta in territorio di Centuripe.
Lo scenario è sempre lo stesso: una ditta privata che si propone ad un’amministrazione comunale con un progetto di stoccaggio dei rifiuti o di “valorizzazione” (a loro dire) del rifiuto attraverso metodi non propriamente ecosostenibili.
Senonché esiste una realtà che, proprio sulla scia del contrasto ad uno di questi impianti (un termovalorizzatore che nel 2002 si voleva realizzare in quel di Paternò) ha fatto, del mutare la protesta in proposta, il suo punto di forza creando una struttura che impone alle amministrazioni locali delle scelte di coerenza rispetto a determinati principi e valori largamente condivisi nel territorio.
Fu così che, non solo l’inceneritore a Paternò non venne costruito, ma avvenne che i cittadini, a partire da quell’esperienza, intrapresero un percorso di Partecipazione dal basso culminato nella sottoscrizione del Patto di Fiume Simeto, il 18 maggio 2015, tra Università degli Studi di Catania, una “associazione di circa sessanta associazioni” Il Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, e dieci Comuni della Valle del Simeto (Motta Sant’Anastasia, Paternò, Ragalna, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Belpasso, Adrano, Centuripe, Regalbuto, Troina).
Il Patto di Fiume Simeto contiene essenzialmente una serie di clausole che vincolano gli amministratori locali ad impegnarsi a fare scelte politiche conformi e coerenti all’idea di sviluppo ecosostenibile del territorio, con la costante collaborazione dei cittadini raccolti nel Presidio: un’innovazione straordinaria rispetto al Passato!
Una presa di consapevolezza della collettività che sta già producendo risultati non di poco conto.
Dicevamo delle clausole di questo Patto di Fiume Simeto: una di particolare rilevanza è senza dubbio quella dell’auspicata adozione, da parte dei Comuni della Valle del Simeto, della Strategia Rifiuti Zero, come strumento per ridurre al massimo la produzione di rifiuti in modo tale da rendere prossima allo zero la necessità di realizzare impianti di trattamento o stoccaggio del rifiuto.
In realtà, sino ad oggi, le Amministrazioni Locali non si sono adeguate automaticamente ai principi del Patto, sicché comitati locali sostenuti dal Presidio, sono stati costretti, periodicamente, a dare battaglia ad ogni nuova proposta di gestione dei rifiuti non conforme a detta Strategia.
Il Presidio Partecipativo ha già vinto un’importante battaglia nel 2016, insieme al comitato “No Discarica”: impedire la realizzazione di un Termovalorizzatore a Motta Sant’Anastasia.
Oggi si è fatto avanti un altro rischio: la creazione di un sito di stoccaggio di dimensioni impressionanti per la lavorazione dei rifiuti (3km di lunghezza) nella contrada Muglia, in territorio di Centuripe e prossimo alla cittadina di Catenanuova.
Ma i cittadini non restano inermi e il 1° novembre 2018 dopo una riunione tra il Sindaco di Centuripe e varie associazioni, nasce il Comitato “Centuripe #Restiamopuliti”.
La suddetta riunione era stata convocata dal Sindaco il 31 ottobre poiché sui social era scoppiato un vero e proprio tumulto in quanto circolava voce che il 24 ottobre era stato depositato in Comune un progetto dalla società Oikos che prevedeva la costruzione di una piattaforma per il compostaggio, la valorizzazione della nettezza urbana e la richiesta di cambio di destinazione d’uso di circa 300 ettari delle campagne di Muglia.
Dalla riunione è emersa subito la necessità di creare un Comitato poiché l’incontro tra le associazioni e il Sindaco non era stato sereno ed è parso subito necessario costituire un gruppo di azione per contrastare il progetto.
Il comitato è composto da associazioni, movimenti e singoli cittadini, tra questi: Associazione Kento, Liberart, SiciliAntica, Meetup Centuripe 5 stelle e i gruppi consiliari Coraggio Centuripe e Insieme per Centuripe.
Il 4 novembre si costituisce legalmente il comitato che indica come legale rappresentante l’avvocato Luigi Campagna.
Il 5 novembre parte un’intensa campagna di iscrizione al Comitato che raccoglie in pochissimi giorni più di millesettecento iscrizioni.
La seconda azione è quella di informare i paesi vicini del progetto e di coordinamento con le associazioni, i comitati e le organizzazioni ambientaliste di tutta Italia.
Il 18 novembre viene organizzato a Centuripe una prima grande manifestazione pubblica. La manifestazione è pianificata in due momenti: un raduno a Muglia la mattina con visita al Monte Pietraperciata a cura di SiciliAntica alla quale partecipano più di 500 persone e la manifestazione in paese nel pomeriggio con dibattito pubblico in una delle piazze del centro storico.
La manifestazione è un successo: partecipano più di mille e cinquecento persone e il dibattito pubblico, trasmesso in diretta da Radio Studio 2, raggiunge migliaia di ascoltatori.
Il successo della manifestazione spinge l’Amministrazione ad accettare la richiesta del Comitato di indire un Consiglio Comunale aperto.
Il Consiglio Comunale si tiene il 22 novembre dalle 19.00. Al Consiglio, che si protrae fino a notte fonda, vi sono ben 16 interventi tra archeologi, associazioni, ingegneri ambientali e liberi cittadini. Tutti ad affermare il proprio No alla costruzione della piattaforma.
Al termine i consiglieri di maggioranza sono costretti ad annunciare che non concederanno il cambio di destinazione d’uso richiesto dalla Società Oikos.

Mentre si apprende che la società acquisisce definitivamente i terreni, il Comitato ha richiesto, tramite l’Associazione SiciliAntica il vincolo paesaggistico alla Soprintendenza per tutta l’area di Muglia; ha organizzato una petizione on line con Charge.org raccogliendo in pochissimi giorni 1700 adesioni e ha lanciato un Manifesto Nazionale per salvare Muglia che è stato già firmato da importanti personalità della cultura italiana.
Le prossime azioni del Comitato saranno l’organizzazione di una manifestazione studentesca che si terrà il 21 dicembre a Centuripe che prevede la presenza di circa un migliaio di studenti provenienti da Centuripe, Catenanuova, Regalbuto, Paternò, Biancavilla ed Adrano e infine l’importantissima Petizione Popolare contro la piattaforma che partirà all’inizio della prossima settimana.
Dal Canto suo, Il Presidio Partecipativo, dopo aver preso atto che l’impianto di Centuripe, sia per le dimensioni (dovrebbe contenere i rifiuti di tutta la Sicilia Orientale!) sia per il sito scelto, non è in linea con i princìpi del Patto di Fiume Simeto, né con la Strategia Nazionale Aree Interne, avendo entrambi a fondamento lo sviluppo ecosostenibile e la salvaguardia del Paesaggio e del Territorio, ha lanciato una proposta a tutte le organizzazioni che si stanno muovendo per contrastare tale impianto (Comitato “Centuripe #Restiamopuliti” in primis).
La proposta è quella di dar vita ad un Piano Rifiuti Zero comune a tutta la Valle del Simeto, che si serva del metodo innovativo e rigoroso del Patto di Fiume Simeto, perché le vicende passate hanno insegnato che la singola azione di protesta non basta e per questo motivo è fondamentale, adesso, dotarsi di uno strumento per contrastare anche per il futuro, l’idea di costruire impianti come quello che oggi si vorrebbe costruire a Centuripe.
A tal proposito, il Presidio, ha già organizzato lo scorso 4 dicembre 2018, un incontro presso il Dipartimento d’Ingegneria Edile e Architettura, alla presenza di esperti quali Laura Saija (Docente DICAR UniCT, Pianificazione territoriale), Zaira Dato (Docente Architettura UniCT), e organizzazioni quali il Comitato “Centuripe #RestiamoPuliti” con Salvatore La Spina e Luigi Campagna, Rifiuti Zero Sicilia con Danilo Pulvirenti, Pietro Benina, Pietro Cannistraci, il Bio-distretto Valle del Simeto, il Comitato Cittadino per l’acqua e i Beni Comuni di Centuripe nonché altri attivisti da tutta la Valle.
L’idea è quella di dare vita ad un’azione su larga scala, coinvolgendo soggetti partner quali Sicilia Antica, Italia Nostra, il DICAR, i vari Comitati Territoriali, Confagricoltura, Coldiretti, AIAB, AGESCI, le altre aree coinvolte dalla Strategia nazionale Aree Interne, le Università di Boston e di Mephis che da diversi anni svolgono nel nostro territorio delle Summer School aventi al centro la Valle del Simeto, Libera, L’isola che c’è, ISDE (Associazione Medici per L’ambiente); e avendo come interlocutori le piccole e medie imprese (SME), Confindustria, Confcommercio, Adiconsum, i Sindacati, gli Istituti di Credito, gli Ordini professionali.
Si punterà inoltre a sollevare la questione alle istituzioni regionali, in particolare alla Commissione Ambiente, coinvolgendo anche i Comuni nonché le Società per la Regolamentazione della gestione dei rifiuti delle Aree Metropolitane interessate. Nel frattempo gli attivisti del Presidio e delle altre organizzazioni coinvolte daranno vita ad una serie di attività di animazione del territorio quali visite guidate nei “luoghi significativi” (contrada Muglia, ma non solo!); è già stata fatta richiesta, come detto sopra, alla Soprintendenza per il vincolo paesaggistico sull’area Muglia; si realizzeranno delle cartoline dell’area da inviare ai vari rappresentanti Istituzionali; laboratori del riuso da avviare nelle scuole della Valle, oltre ad attività di Studio e Ricerca riguardo allo stato dell’arte e alle buone pratiche avviate e da avviare attraverso il supporto del DICAR e di un comitato di esperti e tecnici che si formerà a sostegno dell’iniziativa.
Il secondo incontro per implementare il processo si è svolto mercoledì 12 dicembre 2018, sempre presso i locali DICAR, a concretizzare operativamente l’avvio dell’attività di ricerca e azione per l’elaborazione della Strategia Rifiuti Zero per la Valle del Simeto.
Se i cittadini organizzati fanno rete, se coltivano la lungimirante visione dell’anteporre l’interesse a lungo termine di tutti all’immediato profitto dei pochi, il nostro territorio potrà veramente divenire un posto migliore, e nella Valle del Simeto ci sono già i germi di questa importante rivoluzione da realizzare con urgenza.
Per L’Ufficio Stampa Presidio Partecipativo e il Comitato “Centuripe #Restiamopuliti”
Medea Ferrigno, Rachele Donato, Marianna Nicolosi, Salvatore La Spina
Contatti: presidiosimeto@gmail.com

1 Comment

  1. Ambientalisti a 360 gradi?
    Spero che finalmente si facciano pressioni agli amministratori che aderiscono al Patto ad attuare la strategia rifiuti zero e comunque rimane il problema dei 2 impianti nel territorio di Biancavilla e la concessione alla ricerca di idrocarburi (Paternò) che sebbene momentaneamente ferma, incombe su tutto il territorio della valle del Simeto.

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