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14 Comments

  1. ho ricevuto oggi i sacchi per la raccolta differenziata, ma non ho trovato le indicazioni circa i giorni e le modalità della raccolta.
    abito in via botte dell’acqua, zona piazza Dante (cap 95124).
    Gradirei ricevere indicazioni all’indirizzo mail fornito.
    grazie.
    monica giuffrida

  2. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NON FUNZIONERA’ MAI PERCHE PRIMA CI VOGLIONO I CENTRI PER IL TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO DEI RIFIUTI E LA FILIERA DEL RICICLAGGIO….APRI GLI OCCHI COMPAGNA CITTADINA..

  3. Il loro sito http://www.argocatania.org/lavoro/ ha certi errori che possono peggiorare con il loro posizionamento sui motori di ricerca (Search Engine Optimization – SEO) ed anche peggiorare ai loro clienti.
    http://WWW.BORSALAVORO.IT Non posso vedere il sito web.
    LASTAMPA.IT Non posso vedere il sito web.
    REPUBBLICA.IT Non posso vedere il sito web.
    Vi raccomando alcuni links interessanti per includere nella lista.
    http://www.lavoroteca.com/
    https://www.ialweb.it/

  4. tempo fa avete presentato un libro che parlava dell’Etna, che potrebbe interessarmi: ma ho diemticato titolo e autore: potreste ricordarni questi dati ?
    grazie

  5. Comunicato stampa
    La vergognosa storia della Qè deve insegnare qualcosa.
    L’operazione della guardia di finanza che conferma che il fallimento del call center Qè avvenne in un quadro di gravissime illegalità, mostra la drammatica condizione di un intero territorio.
    Al di là dei percorsi giudiziari, che ci auguriamo capaci di andare fino in fondo rapidamente, questa triste vicenda deve aprire una riflessione politica e sociale.
    Non siamo di fronte ad un caso isolato, l’intero indirizzo dominante di politica economica ha lasciato i lavoratori e le lavoratrici (e con loro l’intera società) esposti alle manovre di una imprenditoria di rapina. Quali sono i meccanismi di controllo per aziende che ricevono, tra l’altro, ogni sorta di agevolazioni? Come intervengono le istituzioni in situazioni, come questa, in cui le rappresentanze sindacali hanno più volte denunciato gravi anomalie?
    I danni di queste avventure speculative sono enormi: colpi durissimi all’occupazione e ai diritti del mondo del lavoro, colpi alle prospettive di sviluppo di un territorio, colpi alle risorse pubbliche sia in termini di finanziamenti regalati a speculatori sia in termini di mancate entrate fiscali.
    Le istituzioni devono, dunque, cambiare registro, subito. È necessaria una nuova struttura dei controlli sul tessuto economico, è necessario un nuovo protagonismo dello stato nel programmare e attuare le politiche di sviluppo, è necessario che i lavoratori e le lavoratrici (a partire dagli ex dipendenti di Qè che ancora patiscono le conseguenze della vicenda non siano lasciati soli).
    Luca Cangemi
    Segreteria nazionale Partito Comunista Italiano

  6. Gentile Direttore,
    Sperando di fare cosa utile e gradita a lei e al suo pubblico, trasmetto il comunicato stampa relativo all’ inaugurazione, che avrà luogo il 14 febbraio alla presenza del sindaco, del nostro nuovo centro di Messina, gestito da una giovane imprenditrice messinese.
    Siamo a sua disposizione per eventuali informazioni, materiale fotografico, video, o per organizzare un’intervista.
    Naturalmente saremmo felici della presenza di vostri incaricati durante l’evento.
    Inaugura a Messina BolletteSuMisura.it, rivoluzionario centro di consulenza energetica gratuita e personalizzata. E non solo.
    Inaugura il 14 febbraio alle 16:30, in via Ugo Bassi 65, Messina, alla presenza del sindaco Dott. Cateno De Luca e altre autorità, il nuovo centro BolletteSuMisura.it.
    In un contesto di fermento e confusione per via della sempre più prossima fine del Mercato Tutelato, il progetto BolletteSuMisura.it si propone come soluzione per chi cerca un po’ di chiarezza — oltre al risparmio sulle bollette luce e gas. Infatti, Marlen Padovan, giovane imprenditrice messinese titolare del nuovo esercizio, dichiara: “Intorno al tema dell’energia, nella nostra zona c’è tanta confusione e disinformazione. Ho pensato che prima di tutto, la gente ha il diritto di conoscere come funziona il mercato libero, per poi scegliere in modo sereno e informato.“ La campagna stampa del marchio dichiara infatti di voler far risparmiare agli utenti non solo soldi, ma anche “tempo e preoccupazioni”.
    Il nuovo servizio, oltre a un frequentato portale Internet, sta aprendo punti fisici in tutta Italia. Il personale offre una consulenza gratuita per i consumatori e le aziende. Sulla base di un’analisi personalizzata dei consumi e delle esigenze, vengono suggerite offerte luce e gas del mercato libero in base all’andamento della borsa elettrica e delle varie promozioni. BolletteSuMisura.it offre inoltre soluzioni per le fonti rinnovabili, l’efficientamento e la ricarica auto elettriche.
    La peculiarità di BolletteSuMisura.it è quella di mettere a disposizione del consumatore un consulente energetico che lo segue nel tempo, monitorando l’andamento dei mercati e tenendo sempre aggiornate le sue soluzioni. Un concetto nuovo, che si contrappone alla tradizionale vendita “mordi e fuggi” a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Una figura di fiducia, simile a quella di un commercialista, un assicuratore o un avvocato, a cui il consumatore potrà con serenità affidare la supervisione delle sue bollette e rivolgersi per i suoi dubbi.
    Inoltre, conclude Padovan, “BolletteSuMisura.it offre un’interessante campagna fedeltà, simile alle raccolte punti dei supermercati, che consente ai suoi utenti di ottenere buoni acquisto Amazon, spesa e carburante. Il tutto senza impegno né vincoli.”
    Video su YouTube: https://youtu.be/n6pSBanaqYU
    Cordiali saluti,
    Martina – Ufficio Stampa BolletteSuMisura.it
    ufficiostampa@bollettesumisura.it

  7. credo che per la questione del Palazzo delle ex Poste bisogna proporre la denuncia al Ministro per la giustrizia ed a quello per l’ambiente. La RFegione è compromessa e la Procura non si muoverà per colpire i suoi superiori o amici magistrati che hanno firmato i progetti. Era tutto programmato. La Barbarie è ormai cosa nostra ed è inutile scandalizzarsi per il leghista alla Regione.O leghista o bellissima si tratta di una congrega di veri Barbari che difficilmente potremo abbattere alla Regione. Catania è destinata a ignobili devastazioni e gli attuali barbari che l’amministrano ne sono la prova vivente.

  8. Buongiorno Argo Catania e ai suoi lettori e contribuenti
    il Vostro Editoriale è interessante utile per segnalare lo stato di degrado in cui versa la nostra città sono indignata per il modo con cui viene gestito il verde pubblico mi riferisco in questo caso all eliminazione di alberi secolari in buono stato.
    Sono alla ricerca di Un Ente o Associazione Gruppo Comitato Cittadino in difesa della tutela ambientale di Catania che abbia seriamente intenzione di portare avanti questa causa .
    Escludendo Legambiente.
    Confidando nella Vostra sensibilità nel prendersi Cura della Nostra Città unitamente alla situazione ambientale ATTENDO Vostre informazioni riguardo .
    Cordialmente

  9. A proposito della Vostra riflessione sul processo Salvini vi invio le due memorie depositate da Accoglerete Legambente ed ARCI partici civili
    TRIBUNALE DI CATANIA
    SEZ. PENALE – Dott. Nunzio Sarpietro
    Proc. Pen. 11286/2019 R.G. N.R. – 1710/2020 R.G. GIP
    udienza 05.03.2021
    MEMORIA DIFENSIVA
    nell’interesse dell’’Associazione AccoglieRete per la Tutela dei Minori Stranieri Non Accompagnati APS, della Legambiente Nazionale APS Legambiente Sicilia APS, dell’ARCI APS costituiti parti civili, come in atti, nel procedimento penale sopra indicato, a carico di Matteo Salvini per i reati di cui agli artt. 605 co. I, II n.2 e III c.p. si rappresenta quanto segue:
    I
    Premessa
    Le considerazioni che seguono mirano esclusivamente a dare un primo contributo processuale ed istruttorio, e precisare nell’interesse dei fini delle Associazioni parti civili, quanto emerge dalle carte processuali in ordine al trattenimento dei minori non accompagnati a bordo della nave Gregoretti, (che erano 21 e avevano le seguenti età: un bambino di 6 anni, una bambina di 9 anni, un ragazzino di 15 anni, 4 di 16 anni e 14 ragazzi di 17 anni), ed a sottoporre all’attenzione del Giudice circostanze che l’attenta difesa dell’imputato ed inammissibilmente del pubblico ministero tentano di minimizzare.
    Le Associazioni ritengono con le seguenti note di precisare in punto di fatto, le ragioni dell’aggravante contestata all’imputato, “per essere stato commesso il fatto anche in danno di soggetti minori di età”.
    II
    Considerazioni sull’anomalia del procedimento alla luce del contenuto del
    conclusioni anticipate dal P.M. all’udienza del 3 Ottobre 2020
    Ci permettiamo di evidenziare, preliminarmente, il dato rappresentato dall’anomalia della dialettica processuale come dispiegata innanzi alla S.V., tenuto conto della posizione assunta dalla Procura della Repubblica di Catania nel caso a mani, laddove, dopo la pronuncia del Tribunale dei Ministri che ha ritenuto ai sensi dell’art.8 L. 1/1989 “di non ritenere che si debba disporre l’archiviazione”, la Procura della Repubblica ha alla prima udienza chiesto il non luogo a procedere.
    E’ intuitivo il vulnus al principio della leale collaborazione tra gli organi e di violazione del principio del giusto processo garantito dall’art.111 della Costituzione.
    Invero, tenuto conto che nel tormentato iter interpretativo degli artt.3 e 9 della Legge Costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, se il Tribunale dei Ministri ha perso la funzione giudicante sì da garantire la terzietà del Giudice, per il noto principio di separazione tra organo giudicante ed organo inquirente, esso ha inequivocabilmente conservato quella dell’organo inquirente, sostituendosi quindi alle valutazioni del Pubblico Ministero.
    Ai sensi dell’art. 7 della legge costituzionale sopracitata, infatti, i rapporti, i referti e le denunzie concernenti i reati commessi dal Presidente del consiglio dei Ministri e dai Ministri vengono inviati o presentati al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo del Distretto di Corte d’appello competente per territorio, il quale, omessa ogni indagine in merito, trasmette, nei 15 giorni successivi, le sue richieste al Collegio, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati perché questi possano presentare memorie al Collegio o chiedere di essere ascoltati.
    Il Tribunale dei Ministri si configura, quindi, come un organo collegiale investigativo e nel contempo giudicante, avendo la funzione non solo di svolgere le indagini, ma altresì di valutarle nel merito, assumendo le conseguenti determinazioni in ordine all’archiviazione del procedimento ovvero alla prosecuzione del medesimo davanti all’autorità giudiziaria ordinaria.
    Tuttavia, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, “la Corte Costituzionale, con sentenza interpretativa di rigetto non vincolante n.134 del 2002, con riguardo all’art. 3 della legge 5 giugno 1989 n.219 (legge attuativa della legge costo 1/1989), nel dichiarare non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Napoli collegio per i reati ministeriali cosi statuiva: ” … l’obiettiva incertezza derivante dalla lettera della legge e dall’intenzione del legislatore induce allora a far prevalere le ragioni sistematiche che sopra si sono dette e a ritenere conclusivamente che, una volta concessa l’autorizzazione dell’Assemblea parlamentare, nella forma prevista dal comma 3 dello stesso art. 9, gli atti siano restituiti al collegio che a essa lì aveva inviati, affinché il procedimento prosegua secondo le forme ordinarie, vale a dire per impulso del pubblico ministero e davanti agli ordinari organi giudicanti competenti…”
    Questa essendo la cornice giuridica in cui deve collocarsi l’iniziativa del Pubblico Ministero conseguente alla deliberazione del Tribunale dei Ministri, si ritiene che siffatta iniziativa non possa che considerarsi a forma vincolata, dovendo sostanziarsi in un “impulso” processuale, non ritrattabile in sede di udienza preliminare.
    La formulazione della richiesta di rinvio a giudizio, in cui si sostanza l’esercizio dell’azione penale, non è infatti in subiecta materia nella disponibilità del PM.
    Ove così non fosse, verrebbe frustrato lo speciale meccanismo sopra delineato, che riserva la decisione sulla procedibilità dell’accusa al Tribunale dei Ministri, consentendo alla Procura di non coltivare, ed anzi disattendere, la “richiesta” del giudizio a carico dell’imputato, che invece appare doverosa nel sistema de quo.
    Se è fondata la premessa, non può esservi dubbio che in questo processo è violata “la struttura stessa del processo penale, secondo i principi di parità fra accusa e difesa e di «terzietà»”(Corte Cost. cit.) e con essa il principio del giusto processo garantito dall’art.111 Costituzione.
    E’ noto che la giurisprudenza della Corte Costituzionale ( Corte Cost. 24 aprile 2002 n.134 ) “si è decisamente orientata nel senso di ritenere la separazione funzionale coessenziale alla struttura stessa del processo penale, secondo i principi di parità fra accusa e difesa e di «terzietà» del giudice rispetto all’una e all’altra (sentenze n. 268 del 1986 e n. 172 del 1987, anche esse in tema di processo penale pretorile, nonché, in generale, sentenze n. 330 del 1997 e n. 292 del 1992)”.
    Questa necessaria dialettica processuale, ove dovesse persistere la richiesta del pubblico ministero di emettere sentenza di non luogo a procedere, si troverebbe ad essere carente dell’accusa, la quale certo non può essere validamente surrogata dalla presenza della parti civili, notoriamente portatrici di interessi di natura privatistica
    Tanto si ritiene di sottoporre all’attenzione dell’Ill.mo Sig. Giudice, in punto di diritto processuale, per ogni conseguente valutazione e determinazione sulle richieste formulate dalla Procura.
    III
    Sul capo di imputazione e sull’aggravante contestata.
    Il reato di cui all’art. 605 c.p. è stato correttamente contestato con l’aggravante di cui al III comma del predetto articolo, che prevede un aggravio di pena ove la privazione dell’altrui libertà personale venga posta in essere in danno di minore.
    Più precisamente il capo di imputazione recita testualmente:”….. reato di sequestro di persona aggravato p.e p. dall’art. 605, comma co. I, II n.2 e III c.p., per avere, nella sua qualità di Ministro dell’Interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 131 migranti di varie nazionalità a bordo dell’unità navale “B. Gregoretti” della Guardia Costiera italiana dalle ore 00:35 del 27 luglio 2019 sino al pomeriggio del successivo 31 luglio 2019. In particolare il Sen. Matteo Salvini, nella sua qualità di Ministro, violando le Convenzioni internazionali in materia di soccorso i mare e le correlate norme di attuazione nazionali (Convenzione SAR, Risoluzione MSC 167-78, Direttiva SOP009/15), non consentendo senza giustificato motivo al compente Dipartimento per le Libertà Civili e per l’Immigrazione -costituente articolazione del Ministero dell’Interno – di esitare tempestivamente la richiesta di POS (place of safety) presentata formalmente da IMRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Center)il 27 luglio 2019, bloccava la procedura di sbarco dei migranti, così determinando consapevolmente l’illegittima privazione della libertà personale di questi ultimi, costretti a rimanere in condizioni psico-fisiche critiche a bordo della nave “B. Gregoretti” ormeggiata nel porto di Augusta fino al pomeriggio del 31 luglio, momento in cui veniva autorizzato lo sbarco. Fatto aggravato dall’essere stato commesso da un pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni esercitate, nonché per essere stato commesso anche in danno di soggetti minori di età”.
    La legge 47/2017 per un verso stabilisce che i minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con minori di cittadinanza italiana o dell’Unione Europea e per l’altro, all’art. 3, sancisce che non può essere disposto in nessun caso il respingimento alla frontiera di minori non accompagnati, aggiungendo, altresì che l’espulsione del minore non può disporsi laddove ciò comporti un rischio di gravi danni per il minore.
    Numerose le convenzioni ratificate dallo Stato Italiano note perfettamenmte all’ufficio in materia di trattamento del soccorso delle vite in mare e tutela dei diritti fondamentali dell’essere umano.
    IV
    Sulla presenza di minori e sulla permanenza a bordo degli stessi.
    Sotto il profilo fattuale la ricostruzione dei fatti e delle date di trattenimento a bordo dei minori.
    In data 26.07.19 alle ore 5,5 avveniva il trasbordo nella nave Gregoretti di 136 migranti. Il comandante in tale occasione richiedeva informazioni circa lo stato di salute dei migranti, tenendo conto, come dichiarato anche in sede di sit, che la nave militare non era tra quelle attrezzate a compiere questo tipo di operazioni ( in quanto nave adibita ad operazioni di vigilanza sulla pesca).
    Dal riscontro ottenuto il comandante veniva a conoscenza sin da subito della presenza di n. 2 minori a bordo accompagnati da una donna in stato di gravidanza, con evidente urgenza di cure mediche, proveniente dall’operazione SAR effettuata dalla Guardia di Finanza, oltre che della presenza di condizioni di salute precarie di molti migranti affetti da scabbia, congiuntivite, gonfiori agli arti con causa da accertare e nonché della presenza di ulteriori 16 minori a bordo, per un totale di 18 minori.
    Dalle sit emerge che “la nave Gregoretti non è dotata di personale medico ma soltanto di qualche medicinale per casi di ordinaria medicazione o pronto soccorso”.
    Alle successive ore 19,28 del giorno 27 luglio 2019, attese le precarie condizioni a bordo veniva disposto ed effettuato lo sbarco a Catania per ragioni sanitarie della donna nigeriana in stato di gravidanza, del marito e dei due minori che la accompagnavano, mentre il resto dei 16 minori rimanevano a bordo della nave in condizioni igenico-sanitarie inadeguate.
    La situazione a bordo, infatti, come risulta dalla documentazione fotografica, dalle dichiarazioni rese a sit, dai verbali di ispezione e dalla comunicazione prot. 03.03.01/4248/CO del 29.07.19, era precaria: si rappresenta che nave Gregoretti nelle prossime ore si dirigerà per il porto di Augusta. Quanto sopra in considerazione di numerosi fattori tra cui in primis il progressivo peggioramento delle condizioni meteomarine previste per i prossimi giorni e la lunga permanenza in mare dei 131 migranti presenti a bordo che, pare opportuno rammentare, sono stati soccorsi nella nottata tra il 25 ed il 26 u.s. ed erano in mare già da 2 giorni……Si evidenzia, inoltre, che la nave Gregoretti per caratteristiche tecnico/nautiche non è in grado di fornire un adeguata sistemazione logistica ad un così elevato numero di persone. I migranti sono, di fatto, ospitati sul ponte di coperta esposti agli agenti atmosferici con le problematiche che ben sono immaginabili ( a titolo di esempio domani sono previsti 35°).….si aggiunga che la ridotta composizione dell’equipaggio, solo 30 uomini, non consente la corretta gestione di un così elevato numero di persone” (all.2).
    Differentemente dalla Diciotti, la Gregoretti era sprovvista di tutto il necessario per operare questo tipo di salvataggi: un solo bagno in condizioni igenico-sanitarie non adeguate e innanzi al quale si sdraiavano per riposare i migranti a causa di problemi di spazio dovuti al numero elevato di soggetti, a poppa della nave si evidenziavano sacchi di rifiuti speciali accatastati l’uno sull’altro a diretto contatto con i migranti (all.3).
    Dalla relazione della dott.ssa Reale del 29.07.19 si evidenziava come la permanenza a bordo poteva comportare un peggioramento delle condizioni di salute dei migranti ponendo il rischio di contagi di numerose malattie infettive, aggravato dall’impossibilità di mantenere delle adeguate condizioni igieniche e provvedere ad una adeguata cura delle ferite che avrebbero potuto infettarsi con estrema facilità (all.4).
    Ad aggravare ulteriormente la condizione dei migranti le alte temperature del mese di luglio, alle quali rimanevano esposti, nonostante i tentativi di porvi rimedio mediante teloni d’ombra.
    Tale situazione cessava per i minori a bordo della Gregoretti solo alle ore 21 del 29.07.19, a seguito della richiesta della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Catania indirizzata anche al Ministero dell’Interno: “vista la nota di riscontro prot. 0012019 pervenuta in data odierna…relativa all’individuazione per nominativo, età e sesso …. dei minori stranieri non accompagnati presenti a bordo della nave Gregoretti, ……vista la relazione igienico sanitaria redatta dal C.I.S.O.M. ….che attesta la precarietà delle condizioni igieniche a bordo, il peggioramento delle stesse in ragione della permanenza a bordo dei migranti, la diffusione di malattie infettive e l’assenza di adeguate cure sanitarie. Rilevato …..la necessaria ed indifferibile tutela legale ed accoglienza, in luogo idoneo, nell’interesse dei soggetti minori degli anni diciotto presenti sulla nave …… rilevato che, in virtù della disciplina prevista dalle norme indicate in materia, segnatamente artt. 19, 19 bis L. 142/2015, art.19 comma 1bis e 2 lett. a) D.Lvo 286/98, come introdotto dall’art. 3 L. N. 47/2017, ai minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano devono essere garantite le necessarie condizioni di accoglienza in luogo idoneo, con divieto di respingimento alla frontiera e di espulsione; chiede ….di Voler procedere, con carattere di urgenza, alle necessarie attività di sbarco dei soggetti minori stranieri non accompagnati presenti sulla nave, al fine di garantire tempestivo corso alle azioni in tutela avviate da questa Autorità Giudiziaria Minorile, per esigenze di giustizia.”(all.5).
    Dopo quattro giorni interi, dalle ore 5,5 del mattino del giorno 26.07.19 alle ore 21 della sera del giorno 29.07.19 a bordo della nave Gregoretti, finalmente veniva ottenuta l’autorizzazione allo sbarco dei minori da parte del Ministero dell’Interno, nonostante che la richiesta di POS fosse avvenuta in data 27.07.19, e soltanto per l’intervento della Procura presso il Tribunale dei Minori.
    Con comunicazione del 30.07.19 il Comando Provinciale della Guardia di Finanza dava atto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa dell’avvenuto sbarco di 16 minori stranieri non accompagnati presenti a bordo nel giorno antecedente a quello della comunicazione (all.6).
    E’ incontestabile la circostanza che, contrariamente ai tentativi di sminuirne la gravità, i minori non furono fatti sbarcare immediatamente come la legge impone, ma solo dopo 4 interi giorni, dalle ore 5,5 del mattino del giorno 26.07.19 alle ore 21 della sera del giorno 29.07.19 , da quando si trovavano sulla nave e dopo 2 giorni dalla richiesta del POS, con conseguenti rischi per la loro salute e in violazione delle norme nazionali e internazionali a tutela dei minori stranieri non accompagnati.
    Allo stesso modo con evidenza risulta la perfetta conoscenza da parte del Ministro Salvini (che ne faceva ragione di propaganda politica) della presenza di soggetti minori a bordo della nave Gregoretti, come da copiosa documentazione in atti (le comunicazioni pervenute all’Ufficio di Gabinetto).
    Tali circostanze sono state confermate nella memoria del 22.09.2020 dallo stesso Salvini, alle pag. 4-5, nelle quali dalla descrizione dell’imputato emerge chiaramente che lo sbarco dei minori non fù immediato ma avvenne a distanza di quattro giorni dal trasbordo e di due giorni dall’ormeggio nel punto di fonda.
    Si omette l’analisi di quanto emerso nel corso degli interrogatori dei testimoni sentiti nelle udienze camerali, notazioni che, compiuta la istruttoria testimoniale sarànno oggetto di successive considerazioni difensive.
    V
    Conclusioni
    Alla luce di quanto sin qui brevemente esposto, insistendo nella declaratoria di inammissibilità delle conclusioni del P.M. e di nullità, deve confermarsi la responsabilità penale dell’imputato in ordine ai comportamenti da quest’ultimo perpetrati nei confronti dei 16 minori a bordo della nave Gregoretti.
    Si allegano:
    1) Verbale sit Comandante della nave Gregoretti, Berlano;
    2) Comunicazione del 29.07.19 prot. 030301/4248/CO da MRCC Roma indirizzata tra l’altro al Ministero dell’Interno;
    3) Rilievi fotografici delle condizioni dei migranti sulla nave;
    4) Relazione dott. Reale del 29.07.19;
    5) Richiesta Tribunale dei Minori di Catania del 20.07.19;
    6) Comunicazione del 30.07.19.
    Catania 1 marzo 2021
    Avv. Corrado V. Giuliano Avv. Daniela Ciancimino Avv. Antonio Feroleto
    Si sottoscrive con firma digitale anche per conto dei
    Colleghi Avv. Daniela Ciancimino ed Avv. Antonio Feroleto
    . TRIBUNALE DI CATANIA
    SEZ. PENALE – Dott. Nunzio Sarpietro
    Proc. Pen. 11286/2019 R.G. N.R. – 1710/2020 R.G. GIP
    Nei confronti di Salvini Matteo
    udienza 05.03.2021
    MEMORIA A MOTIVAZIONE DELLA RICHIESTA DI SENTIRE QUALE TESTIMONE IL DR. LUCA PALAMARA
    nell’interesse dell’’Associazione AccoglieRete per la Tutela dei Minori Stranieri Non Accompagnati APS, assistita dal sottoscritto Avv.to Corrado V. Giuliano, costituita parte civile, come in atti, nel procedimento penale sopra indicato, a carico di Matteo Salvini per i reati di cui agli artt. 605 co. I, II n.2 e III c.p. si rappresenta quanto segue:
    I
    Premessa
    In riferimento alla richiesta di questa parte civile di chiamare a testimoniare il Dr. Luca Palamara, qui di seguito si indicano le circostanze che potranno tornare utili all’istruttoria del presente Giudizio.
    II
    “Singolarità della presente vicenda processuale” ed invito “all’assunzione testimoniale di soggetti qualificati e informati sui fatti di causa”, giusta Ordinanza del GUP del 3 Ottobre 2020
    Si considerino le attente sollecitazioni dell’Ecc.mo GUP suggerite nell’ordinanza del 3 Ottobre 2010, in ordine all’opportunità “dell’assunzione testimoniale di soggetti qualificati e informati sui fatti di causa”.
    Il GUP ha sottolieato in quel provvedimento la “singolarità della presente vicenda processuale”,ed il “contrasto di giudizi tra Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ed il Tribunale di Catania Sez. Reati Ministeriali”.
    E’ utile per valutare la fondatezza della richiesta di testimonianza richiamare gli stralci del libro di recente pubblicazione, “Il Sistema –potere,politica,affari:storia segreta della magistratura Italiana” Alessandro Sallusti intervista Luca Palamara” Rizzoli febbraio 2021, e che ha ispirato la domanda.
    III
    Dichiarazioni del Dr. Luca Palamara pertinenti al presente giudizio.
    Le dichiarazioni del Dr. Luca Palamara sono state acutamente oggetto di attenzione e valutazione anche da questo Ecc.mo GUP all’udienza del 28 gennaio 2021, nella quale si è ritenuto di porre al Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte, domande relative alle richiamate dichiarazioni. Pag.21 del verbale di udienza del 28 gennaio 2021:
    GIUDICE- Le faccio un’ultimissima domanda che è una questione che riguarda la magistratura in particolare.
    Nella prima memoria difensiva dell’imputato vi è una parte dedicata a quelle che stanno diventando molto famose, le chat del dottore Palamara, dove riporta un dialogo via chat un magistrato che si chiama Auriemma e Palamara, dove sostanzialmente Auriemma, riassumo in maniera anche volgare se vogliamo, sostanzialmente dice: “Ma Salvini quello che sta facendo per Diciotti sostanzialmente sono tutti d’accordo con lui, sta facendo bene” e il Palamara risponde: “Si, è vero, però lo dobbiamo perseguire”, per ragioni politiche, etc., che poi lui adesso sta spiegando in qualche misura in questo libro ……..mi pare questo Palamara che si sta togliendo tutti questi sassolini dalle scarpe e sul caso, io ovviamente sono un po’ al confine del tema decidendum, ma le chiedo se lei sa qualcosa, anche come … Lei aveva la delega fino a poco tempo fa ai servizi segreti, se è a conoscenza di, la risposta può essere si o no o nì, progetti di esponenti della magistratura o dello Consiglio Superiore della Magistratura contro determinati assetti politici e contro Salvini in particolare?… Mi pare dove addirittura si fa risalire al vice Presidente del Consiglio Superiore Legnini l’apertura di una pratica a tutela per il caso Diciotti, etc..”
    A parere di questa parte civile, dalle dichiarazioni del Dr. Luca Palamara, che qui di seguito si riportano con il richiamo alle pagine del citato libro, emergono inquietanti profili di orientamento della Giurisdizione in relazione agli indirizzi correntizi interni alla Magistratura nelle sedi istituzionali e giudiziarie che si sono occupate dell’odierno giudizio, sia nel senso del non luogo a procedere che in quello del rinvio a giudizio; in particolare le sedi di Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, Procura della Repubblica di Agrigento, Tribunale e Procura Distrettuale di Catania.
    IV
    Le pagine di interesse citate ne “Il Sistema –potere, politica, affari: storia segreta della magistratura Italiana”, Alessandro Sallusti intervista Luca Palamara” Rizzoli febbraio 2021.
    Si indicano le pagine e le domande dell’intervistatore Sallusti, in corsivo le dichiarazioni del Dr. Luca Palamara:
    Pag. 11 – Sallusti : Può essere che il «malcostume» e la «modestia etica» di cui oggi parla Mattarella abbiano infettato, oltre alle nomine, anche inchieste e processi che negli ultimi vent’anni, da Mastella a Berlusconi, da Renzi a Salvini, hanno riguardato e riguardano vita e morte di governi legittimamente eletti?
    Pag. 36 – Sallusti : Mentre la candidatura Legnini va in porto…
    Palamara: Quando il gioco di sponda viene bene la palla va sempre in buca. Giovanni Legnini sarà il nuovo vicepresidente del Csm e in questa storia l’abbiamo incrociato e lo incroceremo diverse volte, anche a proposito dell’inchiesta su Matteo Salvini..
    Pag.54 e 55 – Sallusti: Tipo Unicost?
    Palamara: Sì, Unità per la Costituzione poteva fare per me, un uomo che nasce al centro politico e che ama stare al centro dei giochi, mediare. In quegli anni Unicost, corrente molto forte ma che ha al suo interno un’organizzazione di tipo feudale, è soprannominata nel nostro mondo «Unità per la prostituzione», data la sua propensione al clientelismo e alla lottizzazione, soprattutto nelle sue roccaforti tradizionali, che sono nell’ordine Napoli, Catania e Roma.
    Pag.60 -Sallusti: Dopo quando?
    Palamara: L’obiettivo del «Sistema» è accaparrarsi il neomagistrato. Come? Facendolo iscrivere il prima possibile alla propria corrente. ….È ovvio che, nel calcolo delle probabilità, questi ragazzi si iscriveranno alla corrente del loro tutor, soprattutto se questo spingerà in tal senso. È la linfa per alimentare il «Sistema» delle correnti, che anche per questo si battono per mettere uomini propri nelle procure più importanti e popolose, come Milano, Roma, Napoli, Palermo e Catania. E così sarà a ogni passaggio della vita professionale, sempre che tu voglia fare carriera.
    Pagg.215: Sallusti: Ci sono vicende in cui l’aspetto giudiziario s’intreccia non solo con quello politico ma anche con quello ideologico?
    Palamara: Sì, ed è un mix esplosivo, come nel caso di Salvini, indagato per sequestro di persona per il blocco dei porti agli sbarchi di immigrati. Nell’estate del 2018 gli ingredienti ci sono tutti: un ministro degli Interni di destra, il povero immigrato maltrattato, la sinistra che cerca la rivincita dopo la batosta elettorale. Un piatto ghiotto, ovvio che la magistratura scenda in campo. Il culmine lo si tocca l’estate successiva, nel 2019, proprio nelle settimane in cui anche le tensioni nel governo tra Lega e Cinque Stelle sono in rapido crescendo. Io non le so dire se sia più la magistratura che tenta di dare la spallata al «governo delle destre», come veniva chiamato il Conte 1, o se sia Salvini a cercare il martirio per tenere comunque alto il suo consenso su un tema a cui l’opinione pubblica è sensibile, ma sta di fatto che quel governo, come tutti quelli che sfidano i magistrati, cadrà. Sarà una coincidenza, ma cadrà.
    Pag.215 e 216- Sallusti: Tutto inizia all’alba del 16 agosto 2018, quando la nave della Guardia Costiera Ubaldo Diciotti soccorre in mare 190 immigrati. Da Roma Matteo Salvini, ministro degli Interni, ordina il divieto di sbarco. La nave rimane ferma al largo, prima di Lampedusa e poi di Catania, per cinque giorni, aspettando disposizioni. Poi, l’estate successiva, stessa sorte toccherà alle navi Gregoretti e Sea Watch.
    Palamara: Il magistrato più attivo di tutti è Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento nominato nel 2017 in quota Magistratura democratica. Indaga Salvini sia per la Diciotti sia per la Gregoretti, la Open Arms e la Sea Watch, per la quale ordina lo sbarco immediato di tutti gli immigrati dopo una visita a bordo in favore di telecamere.
    Pag.216 – Sallusti: Suscitando l’ira del ministro degli Interni, che in tv parla di lui come di uno che stia commettendo il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
    Palamara: Che si vada a uno scontro è chiaro fin dal primo avviso di garanzia, quello per la Diciotti. Il più veloce a saltare sul caso è il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, come tutti noi in scadenza di mandato. Il 24 agosto 2018, alle 21:07, mi manda il seguente messaggio: «Luca, dobbiamo dire qualche cosa sulla nota vicenda della nave, Area (corrente di sinistra, N.d.R.) è d’accordo a prendere l’iniziativa, Galoppi (Claudio Galoppi, consigliere Csm, N.d.R.) idem, senti loro e fammi sapere domani mattina». E ancora: «Domani mattina dovete produrre una nota, qualche cosa insomma», forse sapendo già che il giorno seguente Salvini riceverà l’avviso di garanzia. Ma c’è qualche cosa che non mi torna.
    Pag.217-Sallusti: Cos’è che non torna?
    Palamara: Tanto attivismo non è da lui. In quattro anni di Csm non era mai capitato che ci dovessimo rincorrere sui telefonini da una spiaggia all’altra d’Italia. Perché tanta fretta? Ho il sospetto che Legnini stia giocando una partita personale per ingraziarsi i maggiorenti del Pd. Sono i giorni in cui si discutono le liste per le imminenti elezioni regionali in Abruzzo, e gira voce che lui intenda candidarsi a governatore con la sinistra, cosa che poi in effetti avverrà.
    Pag.218-Sallusti:Il giorno dopo, alle 16:02 l’Ansa batte, preceduta dall’asterisco che segnala le notizie importanti, il seguente lancio d’agenzia: «Del caso Diciotti deve occuparsi il primo plenum del Csm in programma il 5 settembre. È quanto chiedono, con una lettera al vicepresidente Giovanni Legnini, i capigruppo togati Valerio Fracassi, Claudio Galoppi, Aldo Morgigni e Luca Palamara». Segue la solita nota sulla tutela dell’indipendenza della magistratura eccetera eccetera. Sospetti o non sospetti la sua «riflessione» è durata poche ore.
    Palamara: Prima regola: mai dividersi. Il clima tra governo e magistratura è tornato quello di dieci anni prima, ai tempi della contrapposizione con Berlusconi. E noi torniamo ai metodi di dieci anni prima. Di questo parlo, mettendolo in guardia, anche con Matteo Piantedosi, capo di gabinetto di Salvini, che diventerà poi prefetto di Roma, a una cena a casa della collega Paola Roja, presenti il procuratore di Roma Pignatone e il procuratore generale Fuzio: se Salvini continua ad attaccare i giudici non fa che compattarli contro di lui, com’è accaduto prima sia a Berlusconi sia a Renzi. L’attacco frontale alla magistratura è perdente, vince sempre la magistratura al di là che ci sia o no un uso politico delle inchieste, ipotesi che io non mi sento di escludere.
    Pag.218 219-Sallusti: Passano tre-cinque ore da quel duro documento diffuso dall’Ansa, che lei, messaggiando con il procuratore di Viterbo Paolo Auriemma, usa ben altri toni. Vale la pena di rileggere quello scambio di idee Auriemma: «Mi spiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministero dell’Interno interviene perché questo non avvenga. E non capisco cosa c’entra la procura di Agrigento. Questo dal punto di vista tecnico, al di là del lato politico. Tienilo per te o sbaglio?». Palamara: «No, hai ragione. Ma ora bisogna attaccarlo». Auriemma: «Peraltro ha ragione Fuzio. Se la frase (di Salvini, N.d.R.) è solamente questa dove sono le interferenze? Comunque è una cazzata atroce attaccarlo adesso, perché tutti la pensano come lui, tutti. E tutti pensano che ha fatto benissimo a bloccare i migranti, che avrebbero dovuto portare di nuovo da dove erano partiti».
    Palamara: Auriemma pone un tema vero, sentito da tanti colleghi che vivono del loro e non partecipano al grande gioco del potere, che non devono rispondere al «Sistema» di quello che pensano, dicono e fanno.
    Pag.219-220- Sallusti: Qual è questo «tema»?
    Palamara: Le posizioni espresse dall’Anm e dal Csm sul caso Diciotti e più in generale sulla gestione dell’immigrazione clandestina sono legittime o costituiscono uno sconfinamento nell’area della politica? È giusto che nel 2018 si debba andare ancora in testa a un ministro per sostituire, integrare o rafforzare l’opposizione politica della sinistra al governo di turno da cui è esclusa? Di questo, al netto della sintesi di un messaggino, sto discutendo con Auriemma. Gli dico: «Hai ragione». Ma gli dico anche che bisogna fare così perché altrimenti si spaccherebbe il governo dei magistrati, ipotesi che, in quei giorni e su quel tema, è reale.
    Pag.220-Sallusti: Però continuano a esistere due Palamara, quello che parla con Auriemma e gli scrive «hai ragione» a criticare Patronaggio, e il suo opposto, quello che al procuratore Patronaggio scrive: «Carissimo Luigi, ti chiamerà anche Legnini, siamo tutti con te», e «Carissimo Luigi, ti sono vicino, sii forte e resisti, siamo tutti con te».
    Palamara: Il secondo messaggino si riferisce a una minaccia che aveva ricevuto, la mia solidarietà non poteva mancare ed era sincera. Ma non per questo voglio sfuggire al senso della domanda. Esistono tanti Palamara quanti ne servono per gestire con successo situazioni complesse e delicate. Del resto esistono anche due magistrature e due giustizie, il mio compito in quel momento era quello di tenerle insieme.
    Pag.220 e 221- Sallusti: Due giustizie?
    Palamara: Certo, due giustizie. Quella del procuratore di Agrigento, Patronaggio, che fa sbarcare gli immigrati e in qualche modo giustifica e protegge il ruolo delle Ong, e che indaga il ministro degli Interni per sequestro di persona. Poi c’è la giustizia del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che negli stessi giorni e per gli stessi reati, per ben due volte, dà parere contrario a indagare Salvini; le navi le sequestra e alle Ong fa la guerra, ritenendole complici degli scafisti, in alcuni casi addirittura indagando i loro equipaggi per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Catania e Agrigento distano tra loro solo un centinaio di chilometri, stesso mare, stesse navi, stesso Stato, stesso ministro e stesse leggi. Ma le leggi, com’è noto, non si applicano, si interpretano sì in base alla preparazione, ma anche alla sensibilità culturale, ideologica, politica dei magistrati, e a volte purtroppo anche alla loro appartenenza.
    Pag.222: E le altre correnti che hanno fatto nel frattempo?
    Magistratura democratica è l’unica che sui temi sociali ha prodotto una sua elaborazione culturale, cosa mai fatta né da Unità per la Costituzione, che sta nel mezzo pescando aderenti sia a sinistra sia a destra – e quindi priva di un marcato tratto distintivo –, né da Magistratura Indipendente, che viceversa enfatizza i temi sindacali tipo gli stipendi, l’organizzazione e i carichi di lavoro. A Magistratura Indipendente era iscritto anche Nunzio Sarpietro, il giudice di Catania che ha gestito l’udienza preliminare del processo a Salvini. «Salvini stia tranquillo,» ha detto ai giornalisti il 24 settembre 2020, alla vigilia del dibattimento «che qui non ci sono Palamara» rispondendo indirettamente al leader della Lega che pochi giorni prima aveva detto: «Mi auguro di non trovare a Catania un altro Palamara». …. Detto questo, sono convinto dell’assoluta autonomia di giudizio di Sarpietro.
    V
    Conclusioni
    Alla luce di quanto sin qui richiamato dalle pagine dell’intervista al Dr. Luca Palamara, autorevole figura di snodo istituzionale tra CSM, ANM, Presidenza della Repubblica e figure politiche e di governo di primo piano, resta certamente uno spazio grigio, una preoccupante zona d’ombra che va chiarita proprio in ragione dell’importanza del presente giudizio che coinvolge diritti umani fondamentali in dialettica con ragion di Stato, per l’alta funzione ricoperta dall’imputato e per l’autorevolezza delle considerazioni della difesa.
    Si ritiene, insistendo nell’ammissione del teste Palamara, che l’assunzione della decisione finale della S.V. avrà, in un senso o nell’altro, riflessi importanti sulla tenuta di credibilità delle nostre istituzioni di giustizia e di tutti i suoi attori principali, Magistratura, Avvocatura, ANM e CSM, tenuto conto della lente di lettura che offre l’intervista del Dr. Luca Palamara, e del clima nel quale si sono consumate le fasi del procedimento odierno.
    La “singolarità della presente vicenda processuale” ed il “contrasto di giudizi tra Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ed il Tribunale di Catania Sez. Reati Ministeriali”, alle quali la S.V. si riferiva, restano importanti interrogativi che meritano ogni più scrupolosa indagine, e sicuramente l’opportunità “dell’assunzione testimoniale di soggetti qualificati e informati sui fatti di causa”, come è stato curato con grande scrupolo ed attenzione sino ad oggi.
    Si allegano fotocopie delle pagine citate e tratte dalla richiamata pubblicazione.
    Catania 2 marzo 2021
    Avv. Corrado V. Giuliano
    .

  10. Cari redattori!
    Rappresento l’azienda TangiPlay e vorrei discutere la possibilità di pubblicare un articolo sul vostro sito web. L’argomento sarà perfettamente adattato al vostro sito. L’articolo conterrà soltanto un link al nostro sito.
    In caso di necessità potrete modificare il testo. Il link non contiene alcun gioco d’azzardo, casinò, ecc.
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    Ci auguriamo una futura collaborazione!
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    TangiPlay LLC
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  11. COMUNICATO STAMPA
    LA PROCURA CHIEDE IL PROCESSO PER L’AUTOMOBILISTA CHE HA INVESTITO CLAUDIA RUSSO, STRAPPANDOLA ALL’AFFETTO DEI SUOI CARI A SOLI 14 ANNI
    Nel terribile incidente successo un anno fa sulla Circonvallazione di Catania era rimasta gravemente ferita anche una coetanea della vittima. Udienza preliminare il 18 gennaio
    A quasi un anno da quella tragedia che ha scosso tutta Catania, si avvicina l’ora della giustizia per i familiari di Claudia Russo, la ragazzina di soli 14 anni travolta con un’amica mentre attraversava la strada a piedi da un’auto e deceduta in ospedale dopo cinque giorni di agonia. Riscontrando la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura etnea per il conducente della vettura, G. M., 53 anni, di Caltagirone, con decreto del 4 novembre 2021 il Gip del Tribunale dott.ssa Marina Rizza ha fissato per il 18 gennaio 2022, alle ore 9.30, nel palazzo di giustizia di Piazza Verga, l’udienza preliminare di un processo da cui congiunti della vittima, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano una condanna congrua.
    Com’è tristemente noto, il 17 novembre 2020, alle 20.50 circa, Claudia e una sua coetanea stavano attraversando viale Bolano, la Circonvallazione di Catania, all’altezza dell’intersezione con via Filippo Eredia, quando l’imputato, una guardia giurata, che procedeva in direzione est-ovest, sulla corsia di sinistra, alla guida di una Ford Fiesta di proprietà dell’agenzia di vigilanza privata per la quale lavorava, le ha investite in pieno, impedendo loro di raggiungere il lato opposto della strada. Un impatto terribile, ulteriore elemento da cui la polizia municipale di Catania, che ha effettuato i rilievi, ha dedotto come il cinquantatreenne procedesse a una velocità “particolarmente smoderata”, per usare la stessa definizione data nel loro rapporto: le due ragazzine sono state caricate sul cofano sfondando il parabrezza della macchina e quindi sbalzate a diversi metri di distanza, rovinando sull’asfalto.
    Le condizioni di Claudia sono apparse subito disperate: la quattordicenne è stata trasportata in ambulanza all’ospedale Cannizzaro, in stato di coma, e poi trasferita, proprio in ragione dell’estrema delicatezza del suo quadro clinico, nel reparto di Rianimazione del San Marco, dove però, nonostante tutti i tentativi dei medici di salvarla, il suo cuore ha cessato di battere cinque giorni dopo, il 22 novembre 2020: troppo gravi i politraumi riportati. Si è invece miracolosamente salvata la sua amica, che però ha riportato lesioni pesanti, tra cui svariate fratture, per una prognosi ben superiore ai quaranta giorni.
    Il Pubblico Ministero della Procura cittadina dott.ssa Anna Trinchillo ha subito aperto un procedimento penale iscrivendo nel registro degli indagati l’investitore e lo scorso 6 settembre, a chiusura delle indagini preliminari, ne ha chiesto il processo per il reato di omicidio stradale con l’aggravante di aver causato anche lesioni personali stradali gravi a un’altra persona. Il Sostituto procuratore gli imputa di aver percorso la circonvallazione a una “velocità non adeguata”, per citare l’atto, e di aver “omesso di dare la precedenza ai due pedoni che si accingevano ad attraversare il viale”, per colpa generica consistita “in imprudenza, negligenza e imperizia”, e colpa specifica consistita “nella violazione della normativa sulla circolazione stradale”, in particolare degli articoli 141 commi 1 e 2 del Codice della Strada, che impongono al conducente di regolare la velocità del veicolo, di conservarne sempre il controllo e di essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo. E a nulla rileva il fatto, come ha più volte chiarito anche la Corte di Cassazione, che le due minori stessero attraversando al di fuori delle strisce pedonali: le più vicine, peraltro, non erano esattamente “alla portata”, trovandosi a circa 60 metri. Conclusioni che rendono in qualche modo giustizia anche alla condotta della vittima.
    I familiari di Claudia, per fare piena luce sui drammatici fatti e sulle responsabilità e per avere giustizia, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già ottenuto per i propri assistiti un equo risarcimento dalla compagnia di assicurazione della vettura investitrice, ma ora si aspettano una risposta forte anche sul fronte penale, pur nella consapevolezza che nessuna pena sarebbe mai commisurata alla perdita che hanno patito.

  12. Buon giorno, il 22 maggio prossimo, al Palazzo della Cultura di CATANIA alle ore 17.00, sarà presentato l’ultimo libro di Oreste Kessel Pace, il romanzo storico ITALO. Ci farebbe piacere avervi in sala. Grazie anticipate.

  13. A Catania la direzione urbanistica rilascia PERMESSI DI COSTRUIRE Ai sensi dell’art. 3 della L.R. n. 6 del 23/372010, Provvedimento n. 07/URB/_267 Emesso in data _05-06-2018, con premialità del piano casa anche sfruttando volumi abusivi non sanati. Pratica n. 3829/17.

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