Difendere e valorizzare il patrimonio archeologico della nostra Regione dovrebbe rappresentare un impegno prioritario per i nostri amministratori. Purtroppo non è così, e quasi sempre tocca alle Associazioni farsi carico degli interessi collettivi. Ecco il Comunicato delle associazioni Bianchi Bandinelli, Italia Nostra,
A volte ritornano. E’, infatti, di nuovo attuale il progetto di costruire 2 mega aule universitarie nell’area della Purità, alle spalle di quello che era il cinema Experia, divenuto nel tempo un centro sociale occupato, chiuso con un atto di forza nell’ottobre
“A cosa serve vantare il primato di essere la regione con il maggior numero di siti Unesco, dodici, 7 del patrimonio materiale, 3 di quello immateriale, 2 Geoparks, se poi non siamo in grado di tutelarli, valorizzarli, conservarli?”. E’ questo lo sfogo
Se Rita Paris, presidente della Associazione Bianchi Bandinelli, si dichiara pronta ad “organizzare una marcia verso la Sicilia per tutelare quello che è anche nostro”, un motivo ci sarà. La Sicilia ospita, infatti, un ricchissimo patrimonio archeologico che rappresenta un bene di
Avere grandi quantità di beni culturali “in giacenza nei depositi degli Istituti periferici” (notare il linguaggio da bottegaio che fa passare l’idea che i depositi museali della Regione siano solo polverosi magazzini) e non sapere che farne se non cederli in uso
Soprintendenze, Parchi archeologici, musei, gallerie e biblioteche sono autorizzate a concedere in uso a privati, dietro pagamento, alcuni beni, tra cui quelli donati, confiscati, di più vecchia acquisizione per i quali sia stata smarrita la documentazione e, in generale, quelli “deprivati di
Una “legge truffa” con forti profili di incostituzionalità e alcuni contenuti particolarmente pericolosi. In questi termini Enrico Giannitrapani, referente per la Sicilia nel consiglio direttivo della
L’ha scritta di getto reagendo alle dichiarazioni del candidato pentastellato Cancelleri sul ruolo delle Soprintendenze. La lettera che oggi pubblichiamo, inviata a Cancelleri da una archeologa della Soprintendenza di Siracusa, pur dettata dalla irritazione per le
E’ trascorso un anno dalla demolizione della villa di via Ciccaglione 56, un edificio di inizio novecento, un tempo di proprietà del marchese Spinelli. Tra lasciti e vendite, è passato successivamente nelle mani di
Di recente le Soprintendenze siciliane sono entrate nella cronaca per le conferme e le nuove nomine dei loro dirigenti. A noi, interessati alla difesa dei beni comuni, tanto più se attinenti al nostro patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico, la questione è parsa