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De Mauro bacchetta la Buona Scuola di Renzi

Molto duro il giudizio espresso da Tullio De Mauro sulla Buona Scuola di Renzi nella breve intervista che oggi vi riproponiamo. Una valutazione non scontata, considerato che il noto studioso è stato ministro della Pubblica Istruzione subito dopo

Nuova scuola pubblica, privata ma pagata da noi.

Oggi, tempestivamente, nel giorno in cui la scuola italiana protesta contro il disegno del governo Renzi , una docente che insegna in un paesino della nostra isola, ci ha inviato una sua puntuale riflessione. Eccola. Questa riforma della scuola viene presentata e

Scuola, un precario storico racconta…

Alla vigilia della mobilitazione del 5 maggio, che coinvolgerà il mondo della scuola contro la cosiddetta ‘Buona Scuola’ di Renzi, un insegnante -precario da 25 anni- si confessa scegliendo di firmarsi con le sole iniziali, F.B. Piuttosto che sottolineare i propri disagi,

C'era una volta la scuola pubblica statale

All’inizio era la ‘buona scuola’ di Renzi, oltre 130 pagine, sicuramente accattivanti e curate nella grafica, per annunciare, urbi et orbi, la fine del precariato (quasi 150.000 assunzioni) e ribadire la centralità, e l’importanza, dei

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Le tutele (de)crescenti del Jobs Act

“Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”. Questo è lo strumento misterioso che, a sentire Renzi, dovrebbe eliminare il dualismo tra lavoratori di serie A e di serie B, tra insiders e outsiders nel mercato del lavoro. Il decreto attuativo

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Jobs Act, Parlamento licenziato

Jobs Act. Le due parole del momento. Una scelta non casuale, quella del titolo di tale riforma, che, aldilà dei contenuti, cerca di rievocare l’efficienza obamiana. Quell’efficienza in nome della quale si sta sacrificando ogni forma di dialogo oltre che i diritti