Molto duro il giudizio espresso da Tullio De Mauro sulla Buona Scuola di Renzi nella breve intervista che oggi vi riproponiamo. Una valutazione non scontata, considerato che il noto studioso è stato ministro della Pubblica Istruzione subito dopo
5 maggio la minoranza chiassosa, di cui ha imprudentemente parlato il sottosegretario Faraone, ha dimostrato, numeri alla mano, di rappresentare la grande maggioranza del mondo della scuola. Altissime adesioni allo sciopero, decine e decine di cortei in tutta Italia. Anche a Catania
Oggi, tempestivamente, nel giorno in cui la scuola italiana protesta contro il disegno del governo Renzi , una docente che insegna in un paesino della nostra isola, ci ha inviato una sua puntuale riflessione. Eccola. Questa riforma della scuola viene presentata e
Alla vigilia della mobilitazione del 5 maggio, che coinvolgerà il mondo della scuola contro la cosiddetta ‘Buona Scuola’ di Renzi, un insegnante -precario da 25 anni- si confessa scegliendo di firmarsi con le sole iniziali, F.B. Piuttosto che sottolineare i propri disagi,
All’inizio era la ‘buona scuola’ di Renzi, oltre 130 pagine, sicuramente accattivanti e curate nella grafica, per annunciare, urbi et orbi, la fine del precariato (quasi 150.000 assunzioni) e ribadire la centralità, e l’importanza, dei
“Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”. Questo è lo strumento misterioso che, a sentire Renzi, dovrebbe eliminare il dualismo tra lavoratori di serie A e di serie B, tra insiders e outsiders nel mercato del lavoro. Il decreto attuativo
Mancava solo un tassello per completare l’Unità d’Italia e il decreto Svitol-Italia del governo Renzi lo ha aggiunto: dopo la sua approvazione la monnezza potrà circolare liberamente in tutto il territorio nazionale. Per rilanciare alla grande la strategia degli inceneritori, pudicamente ridefiniti
Urgenti e indifferibili, addirittura di pubblica utilità. Così sono stati definiti gli interventi previsti dal decreto denominato ‘Sblocca Italia‘ in campo energetico, edilizio ….. Un tentativo miope di far ripartire l’economia sacrificando l’ambiente, il territorio e quindi le generazioni future, favorendo di
Alcune centinaia di lavoratori della scuola (quasi tutti docenti) e un migliaio di studenti hanno animato, a Catania, il corteo in difesa della scuola pubblica statale. Una manifestazione, cosi’ come e’ avvenuto in tutta Italia, con la quale si e’ detto no
Jobs Act. Le due parole del momento. Una scelta non casuale, quella del titolo di tale riforma, che, aldilà dei contenuti, cerca di rievocare l’efficienza obamiana. Quell’efficienza in nome della quale si sta sacrificando ogni forma di dialogo oltre che i diritti