Un Festival del cinema di frontiera in cui la frontiera non è intesa come territorio ai margini ma come “la parte situata di fronte” per cui i film provenienti da tanti luoghi diversi diventano occasione di confronto. Di questo e d’altro ci
Il sentimento di impotenza del cittadino davanti alle istituzioni, lontane anche quando sono geograficamente vicine, il pressappochismo degli amministratori che spesso hanno accaparrato posti di governo locale solo per perseguire i propri interessi, senza avere le competenze e le capacità per gestire
Il business avanza, il festival arretra, la frontiera si sposta, si avvicina sempre di più, incombe. Almeno quella tra il ristorante la Cialoma e lo schermo sul quale si proiettano i film. E’ stato preso d’assedio ancora una volta il piccolo borgo
Ezio Donato lo presenta come una guida che serva non a trovare luoghi ma a perdersi nell’illusione del cinema. Nell’introduzione di Sergio Gelardi, presidente di Cinesicilia, viene descritto come un libro che ci “guida tra i segni e i sogni, di celluloide