Hotspot Pozzallo, fuggono i medici senza frontiere

In India, in Siria, nelle zone calde del mondo, ma non a Pozzallo. L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che cerca di assicurare il diritto alla cura in molti teatri di guerra e in situazioni di povertà e bisogno di tutto mondo, non

/

Hot spot , il “punto caldo” dell’identificazione

Hotspot, cioè “punto caldo“. E’ la denominazione dei centri chiusi di primo approdo previsti dal piano operativo (roadmap) stilato dall’Italia per rispondere alle richieste dell’Unione Europea, che vuole che i migranti in arrivo vengano tutti identificati e non lasciati -distrattamente- allontanare verso

Jala, Mohammed e gli altri cittadini di Sutera

Un’accoglienza modello. Per essere divenuta un modello di accoglienza dei richiedenti asilo, Sutera, piccolo centro in provincia di Caltanissetta, ha avuto l’onore di un articolo sul Time di Londra, “Come un paese siciliano ha imparato ad amare i migranti”, di Lorenzo Tondo.

Migrando sotto la pioggia

Ogni immigrato che giunge in Europa ha diritto a chiedere protezione, tocca allo stato in cui arriva verificare, in tempi brevi, se esistono o meno le condizioni per la concessione dell’asilo e decidere di conseguenza. Per trenta uomini e una donna, provenienti

Alì e una Nikon, storia di un’amicizia

Nasce da una esperienza iniziata a Lampedusa il racconto che oggi vi presentiamo. Lo ha scritto Luisa Zappalà, giovane simpatizzante di Amnesty che si era recata sull’isola per un convegno organizzato dall’associazione. Laureata in giurisprudenza e interessata al tema dei diritti umani,

Dopo il naufragio Catania non dimentica

Piccola gioia mia, amore mio, stamani ti vesto col vestito più bello, dai colori sgargianti come piacciono a te. Piccola gioia mia, amore mio, finalmente partiamo e ci salveremo. (Vilmo Checcaglini) Il cadavere di una