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Un appuntamento globale per dire no all'incenerimento dei rifiuti

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gaiaGaia non è solo la divinità greca che personifica la Terra, nè la denominazione di una teoria scientifica o di una trasmissione televisiva di argomento naturalistico.  GAIA è anche l’acronimo della Global Alliance for Incinerator Alternatives , che ha organizzato per oggi 30 Settembre una “giornata internazionale di azione contro l’incenerimento dei rifiuti“. Nella alternativa Rifiuti Zero si intravvede la modalità principale attraverso la quale “ripulire il clima”. Ogni forma di  incenerimento (gassificazione, trattamenti al plasma, combustione di biomasse) è considerata, infatti, nociva per l’ambiente e la salute. Preferire altre alternative, come il riciclaggio e il compostaggio,  offre inoltre l’opportunità di creare nuovi posti di lavoro.
In Italia, per la quinta volta consecutiva, sarà la Rete Italiana Rifiuti Zero a fare da riferimento organizzativo per le realtà locali che in piena autonomia intendono utilizzare questo appuntamento “globale” inserendovi obiettivi e proposte scaturite dalle situazioni locali.
Iniziative di vario genere sono previste in varie città d’Italia, tra cui Messina e Trapani.  L’elenco delle iniziative su Ambiente Futuro News
Alle manifestazioni partecipa anche l’associazione Diritto al Futuro.  Supportata da un comitato costituito da avvocati esperti in questioni ambientali, questa associazione intende avviare una vertenza nei confronti del gestore della rete elettrica. E’ possibile, infatti,  per tutti coloro che hanno un contratto per la fornitura di energia elettrica,  chiedere la restituzione della somma (oltre il  7% dell’importo della bolletta) utilizzata illecitamente per “strapagare” impianti di incenerimento che bruciano scarti di raffineria e di lavorazioni industriali, plastica dai rifiuti urbani e assimilati e molte altre sostanze inquinanti, che contribuiscono all’incremento delle malattie.  Perchè “illecitamente”? Perchè la maggiorazione del 6-7% sul prezzo di mercato è stata stabilita dal Comitato Interministeriale Prezzi (da cui la dicitura di CIP6) come incentivo per coloro che producono energia da fonti rinnovabili.  Le aziende che gestiscono gli inceneritori di rifiuti applicano il prezzo maggiorato  perchè l’incenerimento dei rifiuti è stato arbitrariamente considerato dalla legislazione italiana come una fonte rinnovabile.  Per questo motivo l’Italia è stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell’UE ed è stata condannata.
Aderire alla vertenza “CIP 6” significa non solo cercare di ottenere la restituzione dei soldi, ma anche contribuire alla tutela della salute e dell’ambiente. In caso di insuccesso non si corrono rischi perchè la responsabilità civile del processo è a carico dell’associazione. Bastano una firma di adesione e dieci euro di contributo spese…  Per informazioni più dettagliate si può consultare il sito DirittoAlFuturo .

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