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Nuovi parcheggi, assenza di strategia e regole violate

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Dovevano essere quattro, anzi cinque, ora sono tre, Sanzio, Narciso e Acicastello.

Si faranno con i soldi della Regione e i progetti definitivi sono pubblicati sul sito del Comune, pressocchè introvabili, come tutto quello che la legge sulla trasparenza impone di pubblicare ma che si perde negli insondabili meandri di questo sito.

Li abbiamo faticosamente rintracciati e, oltre a renderli qui accessibili, riteniamo utile qualche riflessione.

PROGETTI SCARICABILI

Si tratta, come dichiarato, di parcheggi scambiatori. Dovrebbero cioè indurre gli utenti, che provengono dalle zone periferiche o dai paesi dell’interland, a lasciare l’auto privata ed entrare in centro con un mezzo pubblico alleggerendo il traffico veicolare e migliorando la qualità dell’aria in città.

Per poter fungere da scambiatore, il parcheggio deve innanzi tutto essere collocato presso il capolinea o il percorso di transito di uno o più mezzi pubblici funzionanti con regolarità e frequenza. Ma non è così.

Il parcheggio di via Acicastello, quello per il quale è previsto il maggior numero di stalli (circa 320), dovrebbe raccogliere il traffico proveniente dalle strade costiere a nordest della città (SS114 e litoranea di Acicastello).

E’ attualmente uno spazio incolto e non è quindi servito da nessuna linea di bus, ma il progetto prevede la realizzazione di una stazione di autolinee.

parcheggio scambiatore ACICASTELLO
parcheggio scambiatore ACICASTELLO
La prospettiva di abbandonare la propria auto non è, tuttavia, invitante per gli automobilisti se possono trovare parcheggio in centro, nei pressi della loro meta. Potrebbero essere fermati solo da una interdizione del centro urbano alle auto (Zona a Traffico Limitato).

Come parcheggio scambiatore rischia quindi di essere inutile, o di esserlo tout court visto che – a differenza degli altri due – non ha intorno una parte di città densamente popolata.

Potrebbe servire come parcheggio per l’ospedale Cannizzaro se venisse realizzata la strada di collegamento indicata nel progetto e venisse attivato il relativo bus-navetta.

Dagli elaborati di progetto pubblicati, incompleti e mancanti della relazione illustrativa e dei computi metrici, non risulta chiaro se la realizzazione di questa strada sia parte integrante del progetto o venga solo ipotizzata.

Il problema non è secondario. Non solo l’utilizzo di fondi pubblici destinati ad altro scopo (il parcheggio) non sarebbe lecito, ma – soprattutto – la costruzione della strada valorizzerebbe enormemente le aree inedificate circostanti trasformandole in edificabili.

L’idea del collegamento con l’ospedale potrebbe coprire un obiettivo ben diverso, di tipo speculativo: urbanizzare l’area inedificata residua al confine con Acicastello.

Il parcheggio Narciso è collocato vicino alla fermata Borgo della Metropolitana, offre quindi una possibilità di scambio reale, anche se condizionata dai limiti della nostra metro, che raggiunge solo alcune parti della città e non funziona oltre certi orari serali e nei giorni festivi.

parcheggio scambiatore NARCISO
parcheggio scambiatore NARCISO
Non è tuttavia previsto il collegamento pedonale tra il parcheggio e l’ingresso della metro, che risulta separato dal parcheggio da un’area della Circumetnea recintata e chiusa da cancelli.

Elementi che insinuano il dubbio che la progettazione sia stata fatta senza un criterio coerente, tanto più che il parcheggio contiene solo 126 posti auto, insufficienti per uno scambiatore attrattivo di grandi volumi di traffico

Di grande rilevanza è considerato il parcheggio Sanzio perchè dovrebbe intercettare il fiume di auto che proviene dal raccordo autostradale a nord della città e quindi dalla maggior parte dei paesi etnei. Se dovesse davvero svolgere una funzione di scambio, i 135 stalli previsti dal progetto sarebbero del tutto insufficienti e sarebbe necessario prevedere già in questa fase progettuale una successiva trasformazione in multipiano.

Ma lo scambio, in realtà, non è facilitato.

Con quali mezzi pubblici dovrebbe avvenire? Con le linee dell’AMT che lì fanno capolinea, ma non garantiscono corse frequenti, impongono lunghe e sfibranti attese, non permettono di raggiungere velocemente le mete desiderate a causa del caotico traffico cittadino?

Trattandosi, inoltre, di un parcheggio molto vicino al centro, l’automobilista che è arrivato lì, essendo vicino alla destinazione finale, è probabile che decida di continuare con il proprio mezzo.

Ancora una volta, potrebbe essere fermato solo da un divieto esplicito, l’istituzione di una ZTL che attualmente non c’è, o dall’impossibilità di parcheggiare in centro città.

Il problema di fondo rimane quello della mancanza di visione d’insieme. L’Amministrazione Comunale sembra voler utilizzare i soldi della Regione per non perderli, senza inserire gli interventi in un progetto complessivo strategico su mobilità e interscambio.

Si procede con interventi estemporanei, come è accaduto per le corsie preferenziali di viale Vittorio Veneto, su cui il Comune ha dovuto fare marcia indietro.

Un politica della mobilità non può prescindere dalla chiusura di tutto il centro urbano al traffico privato proveniente dall’esterno e dal contemporaneo potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico, come Argo ha già scritto.

Rischiamo che la realizzazione di questi parcheggi non cambi nulla. I cittadini proseguiranno con le loro automobili fino a parcheggiarle malamente a ridosso delle loro mete ed il centro urbano sarà sempre intasato e poco vivibile.

Ma c’è di più. La scarsa qualità dei progetti.

Tralasciando il fatto che i progetti pubblicati, soprattutto Acicastello, sono per molti aspetti approssimativi ed anche incompleti, ci presentano molto asfalto, pochi alberi, pochi (o zero) stalli per biciclette, niente pavimenti drenanti o permeabili (per ridurre il rischio idrogeologico), assenza di elementi qualificanti sul piano ambientale, come potrebbe essere un sistema di recupero delle acque piovane o pensiline d’ombra con pannelli fotovoltaici (vedi Ikea).

Di innovativo ci sono sole le postazioni di ricarica per le auto elettriche, che probabilmente resteranno inutilizzate e vandalizzate per diversi anni, per poi diventare insufficienti quando l’auto elettrica, come è probabile, si diffonderà.

Il verde previsto è non solo insufficiente, ma anche poco funzionale. Ad esempio nel park Narciso, a fronte dell’eliminazione di 39 alberi, si prevede la posa in opera di arbusti ed oleandri, ma niente alberi ad alto fusto.

Eppure le alberature di alto fusto sono necessarie e devono essere sistemate in modo da sfruttare l’ombreggiamento delle piante sulle vetture parcheggiate. Di questo non si è tenuto conto, perchè in tutti i parcheggi le poche alberature previste, cespugli a parte, sono collocate in aree marginali e non sugli stalli di parcheggio.

C’è di più: il mancato rispetto del Regolamento Edilizio Comunale.

La quantità e la grandezza degli alberi, la qualità e la tipologia delle pavimentazioni, la quantità di stalli da riservare alle biciclette, la dimensione del posto auto (aspetto ormai rilevante data l’attuale dimensione delle autovetture) e altro ancora, dovrebbero rispondere alle norme del Regolamento Edilizio Comunale.

Paradossalmente nessuna di queste norme è rispettata in nessuno dei tre progetti, il Comune non rispetta il proprio regolamento.

Sorge persino il dubbio che i suoi tecnici lo conoscano. O quello che le progettazioni siano state fatte avendo come unico scopo quello di spendere i soldi della Regione, senza un vero criterio.

Come farà il Comune a pretendere che il Regolamento Edilizio, ignorato dai propri tecnici, venga rispettato dagli altri? Probabilmente non lo pretende, come non lo ha preteso dalle Ferrovie Statali nella realizzazione del parcheggio adiacente alla nuova stazione di Ognina della linea Messina-Catania.

1 Comments

  1. Peccando di esterofilia,penso che ogni singola azione da parte della giunta verso qualsiasi decisione presa “Dovrebbe” essere seguita da un’azione di scoraggiamento del comportamento divenuto illecito.Chi vigila? La ztl in centro e’ solo sui cartelli,sfrecciano moto e auto ovunque,la citta’ e’ un caos ed abbiamo 200 vigili urbani tutti dirigenti ma nessuno operativo sul campo. Penso che se si riuscisse ad applicare le direzioni prese anche da correggere o parzialmente errate sarebbe comunque una presa di posizione altrimenti si rischia come e’ frequente in Italia di creare regole aolo per chi ha “cuore di rispettarle” lasciando il resto del popolo infrangere impunemente.

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